Vetri che si autopuliscono

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Enea-Faenza materialiVetri che non si sporcano: questa è l’ultima ricerca di ENEA e CNR di Faenza. Grazie alla funzionalizzazione superficiale con sottili film ceramici, sono stati realizzati vetri super-idrofobici autopulenti e vetri che conducono l’elettricità e riflettono il calore. La ricerca prima condotta sui materiali ceramici e vitrei, poi ampliata ai metalli è stata condotta grazie alla collaborazione dei ricercatori dai Laboratori di Ricerca ENEA e dal CNR-Istec di Faenza, in particolare da Mariarosa Raimondo, Federica Bezzi, Magda Blosi e Claudio Mingazzini, ricercatori dell’unità Tecnologie dei Materiali Faenza, di cui è responsabile l’ingegnere Sergio Sangiorgi.

L’attività di ricerca riguarda la deposizione di rivestimenti ceramici, che seppur depositati con uno spessore di poche decine di nanometri (cioè un miliardo di volte più piccolo di un metro), possono modificare profondamente il comportamento dei materiali.

I vetri super-idrofobici sono stati ottenuti ispirandosi in natura alle foglie di loto in cui, grazie alla combinazione di una particolare rugosità superficiale, conferita in laboratorio dal rivestimento ceramico, e alla presenza in superficie di molecole organiche, hanno un comportamento di estrema repellenza all’acqua. I risultati delle attività di ricerca sono stati valorizzati con due brevetti, uno per le superfici ceramiche e vetri e uno per le superfici metalliche.

Le proprietà del rivestimento permettono alle superfici di non sporcarsi, proteggono i metalli dall’ossidazione. La scarsa bagnabilità impedisce l’accumulo di acqua, e quindi la formazione di ghiaccio, e riduce l’attrito nel movimento in acqua. Le potenziali applicazioni dei risultati ottenuti possono essere sfruttati in diversi ambiti tra cui i settori dell’edilizia, dell’aeronautica e del navale.

Il 2 luglio Superquark su Rai 1, alle ore 21.20, dedica un servizio a questa ricerca.

 

Info: www.enea.it/it/uttmatf