E’ tempo di Transmissions VIII

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Nico Vascellari
Nico Vascellari
Nico Vascellari

 

Dopo sette edizioni che hanno spaziato in tutti gli ambiti della musica sperimentale e di ricerca, il Festival Transmissions 2015 torna alle origini, offrendo uno spaccato composito dell’attuale scena avanguardistica, sia in ambito noise e techno che pop psichedelico. E quest’anno (dopo Stephen O’Malley, Daniel O’Sullivan e gli A Hawk and a Hacksaw) è Nico Vascellari, tra i massimi esponenti dell’arte contemporanea a livello internazionale ma anche quotato musicista, a curare Transmissions. Un festival a cui l’artista ha voluto dare una forte impronta personale, virandolo verso tinte decisamente scure, e affidandone non a caso il preludio (avvenuto lo scorso 5 novembre) allo statunitense Prurient, interprete radicale di un’elettronica votata al noise ma che non disdegna l’ambito black metal, voluto da Vascellari per dare la cifra simbolica e le coordinate del festival fin dalla sua anteprima. Transmissions VIII si presenta allora come un festival quasi tutto da scoprire, con artisti rari da vedere dal vivo (soprattutto in Italia) ma ben bilanciato dalla presenza di nomi guida dell’avanguardia con alcune scommesse volute. E piuttosto chiare sono le linee guida delle tre serate ravennati.

Venerdì al Bronson saliranno sul palco i gruppi più propriamente da live club. The Soft Moon, ad esempio, che uniscono ritmiche ossessive e tradizione post-punk con gli echi kraut- rock, o le vibrazioni anni Ottanta con le sonorità industrial, già apprezzati nei mesi scorsi dal pubblico del Bronson. Oppure i Ninos Du Brasil dello stesso Vascellari, maestri nel fondere influenze molto disparate, dal punk alla techno tribale passando per la batucada brasiliana.

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Ninos Du Brasil
Ninos Du Brasil

 

Quella di sabato, sempre al Bronson, si potrebbe infine inquadrare come una serata votata al clubbing, alla proposta particolare da club specializzato appunto, con sperimentatori di varia estrazione. A partire dal decano, Ghédalia Tazartès – che dal 1974 crea noise, loop e drone usando sintetizzatori e sample cantando su di essi con uno stile folk retrò a metà strada tra la salmodia di un muezzin e le urla di un rocker –, proseguendo con Ron Morelli (patron dell’etichetta-culto di elettronica L.I.E.S.), produttore col vizio dell’elettronica, per arrivare a Eric Copeland, fondatore dei seminali Black Dice (una delle band noise più influenti degli anni Duemila), da cui non si sa mai quale sorpresa aspettarsi

Vascellari ha insomma allestito un festival che risponde alle sue esigenze artistiche di questo momento, con scelte che lo rappresentano (molti degli artisti presenti hanno già collaborato in altri contesti con lui o tra di loro – un esempio tra i tanti, Ron Morelli ha prodotto Eric Copeland per la sua etichetta, Prurient ha prodotto Ron Morelli per la sua – dunque si respirerà una sorta di attitudine di fondo, un modo trasversale di produrre musica) che rappresentano la sua esigenza di uscire dal contesto di artista contemporaneo, qui incarnato solo dal concept grafico che ha realizzato, di altissimo livello.

Vascellari però ha voluto dare un’ulteriore prova del suo estro creativo con “Pozzanghere”, la performance al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza che la mattina di domenica 29 novembre farà da epilogo al festival.

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26-29 novembre – luoghi e orari vari – info: 333 2097141, transmissionsfestival.org