LE CARICATURE DI UMBERTO TIRELLI IN MOSTRA A MODENA

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Il Museo Civico di Modena, nei rinnovati spazi del Complesso San Paolo, celebra, a 150 anni dalla nascita, Umberto Tirelli, uno dei maestri della caricatura del primo Novecento, con la mostra Umberto Tirelli. Caricature per un teatro della vita. L’esposizione, che sarà visitabile fino al 25 aprile, è curata da Stefano Bulgarelli e Cristina Stefani e approfondisce la centralità di un artista che fece della caricatura il suo unico e imprescindibile mezzo di espressione, giungendo a imporsi a livello nazionale ed europeo.

L’esposizione presenta 230 opere, tra disegni, sculture, pitture, maschere e burattini, che ritraggono i potenti e i famosi della prima metà del Novecento: da Vittorio Emanuele III e Francesco Giuseppe a Churchill e Stalin, da Papa Benedetto XV a Mussolini, passando per grandi attori del cinema hollywoodiano come Joan Crawford, Clark Gable e Charlie Chaplin e divi italiani come Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio, senza dimenticare i politici locali, come il sindaco del primo Novecento Luigi Albinelli e i grandi borghesi di Modena e Bologna.

Il percorso espositivo, nell’allestimento progettato dalla Facoltà di Architettura di Bologna con il coordinamento di Matteo Agnoletto, in collaborazione con Leo Piraccini e Matteo Giagnorio, prende avvio da una ricostruzione dello studio di Tirelli, con il grande mobile dipinto da lui stesso con immagini umoristiche, per ripercorrere poi gli anni bolognesi, tra teatro, riviste e l’arrivo della Grande guerra. Protagonista nella sala delle monache è il grande Teatro delle teste di legno, rimontato per la prima volta dopo un secolo, grazie alla perizia dello scenografo Rinaldo Rinaldi. Questo straordinario manufatto è animato da burattini di grandi dimensioni raffiguranti i più noti esponenti della politica, del costume e della cultura nazionale del periodo. Le ultime tre sezioni approfondiscono l’interesse di Tirelli per il cinema, passione che trovò uno sbocco attraverso le numerose caricature pubblicate dal 1934 sul “Resto del Carlino“, testata con la quale collaborò per diversi anni, le immagini della borghesia bolognese e le caricature in terracotta che l’artista realizzò dopo la Seconda guerra mondiale.

Attraverso la sua multiforme produzione, Tirelli è stato in grado di offrire uno sguardo acuto e ironico sulla borghesia e sull’establishment locale e nazionale nel complesso dei loro aspetti sociali, politici e culturali, in un arco storico compreso tra la Belle Époque e la Grande Guerra, il fascismo e la Seconda Guerra Mondiale, fino alle tensioni internazionali che hanno segnato l’inizio della Guerra Fredda e gli albori del primo boom economico.

Fino al 25 aprile 2022

Modena, Complesso San Paolo, via Selmi 63. Info & Orari: Museo Civico di Modena (museocivicomodena.it).