Due creazioni di Josef Nadj in arrivo a Cesena e Bologna

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Omma - ph Severine Charrier

A Josef Nadj, coreografo ungherese (ma francese d’adozione) punto di riferimento della danza contemporanea europea, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale dedica nel mese di gennaio 2023 una personale di due eventi, nell’ambito del focus sulla drammaturgia fisica CARNE curato da Michela Lucenti: il progetto fotografico e performativo Mnémosyne (al Teatro Arena del Sole di Bologna, Sala Thierry Salmon, da martedì 17 a giovedì 19 gennaio, ogni giorno con tre turni da 20 minuti ciascuno alle ore 17.30, 19.30 e 21.30) e il suo più recente spettacolo, Omma, (al Teatro Arena del Sole di Bologna, Sala Leo de Berardinis, venerdì 20 gennaio alle 20.30 e al Teatro Bonci di Cesena domenica 22 gennaio alle ore 16).

 

Mnemosyne

 

Generate in uno spazio creativo tra sogno e realtà, tradizione e modernità, tutte le opere di Josef Nadj testimoniano una sorprendente libertà del gesto e un costante desiderio di sperimentare nuove forme. Parallelamente a quello nella danza, il coreografo ha anche sviluppato un percorso come artista visivo e fotografo: in Mnémosyne i due ambiti si fondono, dando vita a una performance integrata in una mostra fotografica.

Dentro una suggestiva camera oscura costellata di immagini che raccontano la storia personale e artistica dell’autore, lo spettatore assiste ad un’azione che accade al buio, in cui ogni movimento entra in dialogo con gli scatti esposti. Ciascuna immagine nasconde in sé un ricordo, noto solo a lui, e la scena è costellata da oggetti selezionati per il loro potere suggestivo, un patrimonio di memoria che non smette di ispirarlo.

In omaggio all’Atlante incompiuto dello storico dell’arte tedesco Aby Warburg, Nadji anima una conversazione intima con il visitatore, instaurando una relazione speciale tra il corpo, lo sguardo e il luogo che la ospita.

 

Omma – ph Severine Charrier

 

Omma è il suo ultimo lavoro, creato insieme a otto straordinari danzatori provenienti da Mali, Senegal, Costa Ivoriana, Burkina Faso e i due Congos, che mettono a confronto una sorprendente freschezza interpretativa con le regole della coreografia europea.

I performer, sempre in scena, formano un corpo plurale in cui ognuno afferma il proprio linguaggio e la propria identità: un movimento come esperienza di scambio, un ipnotico loop tra gruppo e individuo, in cui la danza è intesa come lingua universale nata insieme all’umanità, strumento primordiale capace di farci ritrovare le origini stesse dell’umano.

Echeggiando il cerchio della vita, fra ritmi serrati e un’incalzante colonna sonora, questo spettacolo evidenzia qualcosa di essenziale: la nostra capacità di guardare avanti per vedere meglio ciò che si trova nel profondo di noi, in un destino comune. L’antico termine greco Omma assume un nuovo significato: “occhio” ma anche “ciò che è visto o guardato”. Un invito sotteso a tenere in allerta tutti i nostri sensi.

 

Mnemosyne

 

Josef Nadj è coreografo, danzatore, fotografo, artista visivo. Nato a Kanjiža (nell’ex Jugoslavia, odierna Serbia) da una famiglia di lingua ungherese, dopo la formazione alla Scuola di Belle Arti di Budapest si stabilisce a Parigi, dove studia mimo, tai-chi, buto e scopre la danza contemporanea, lavorando con Sidonie Rochon, Mark Tompkins, Catherine Diverrès e François Verret. Nel 1986 fonda la sua compagnia, debuttando l’anno successivo con Canard Pékinois, spettacolo che lo pone all’attenzione internazionale per l’originale cifra stilistica fra tradizione e modernità, in opere che si interrogano sul rapporto dell’uomo con se stesso, fra realtà e sogno.

Seguono creazioni in cui Nadj esplora testi di Beckett, Kafka, Michaux, collabora con artisti visivi come Miquel Barceló e musicisti come Akosh Szelevényi, Joëlle Léandre.

Dal 1995 al 2016 è direttore del Centre Chorégraphique National d’Orléans e nel 1999 crea al Théâtre de la Ville di Parigi Les veilleurs, tratto dall’opera di Frank Kafka, e Le temps du repli, trio per due danzatori e un percussionista allestito alla Scène Nationale d’Orléans.

Tra le sue maggiori opere: Petit psaume du matin (2001) Les philosophes (2002, omaggio a Bruno Schulz), Journal d’un inconnu, Il n’y a plus de firmament (2003), Poussière de soleils (2004), e Last Landscape (2005), nata dalla collaborazione con il celebre percussionista Vladimir Tarasov.

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Mnémosyne – Un progetto di fotografia e performance – Teatro Arena del Sole – Via Indipendenza 44 – Bologna – 17- 19 gennaio – martedì, mercoledì e giovedì tre turni da 20 minuti ciascuno: ore 17.30 – 19.30 – 21.30 

Omma – Teatro Arena del Sole – Via Indipendenza 44 – Bologna – 20 gennaio, ore 20.30 + Teatro Bonci – Piazza Guidazzi – Cesena – 22 gennaio, ore 16 

Info Teatro Arena del Sole 051 2910910 | biglietteria@arenadelsole.it
Info Teatro Bonci 0547 355959 | info@teatrobonci.it

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