Coma Cose: “e anche se a milano non c’è il mare noi restiamo squali”

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“Vengo dal niente e voglio tutto” è così che è inziato il concerto dei Coma Cose al Beky Bay a Bellaria-Igea Marina, sabato 5 agosto. Yugoslavia, la prima canzone in scaletta è uscita nel 2017 quando ancora Fausto Lama e California erano seguiti per lo più da un pubblico di nicchia.

Personalemente li seguo da allora e mi sono sempre piaciuti da impazzire sia per il loro modo di cantare, uno shakerato di indie- pop e rap che ti rapisce fin dal primo ascolto che non puoi fare altro che cantare a ripetizione e sia per il loro stile, che come coppia, perchè oltre ad essere un duo che fa musica sono una coppia nella vita. E li trovo semplicemente meravigliosi. E dopo 6 anni conquistando dischi di platino, partecipato al festival di Sanremo e facendo migliaia di km in giro per l’Italia con i loro tour, Lama e California sono rimasti fedeli a loro stessi. Autentici e veri.

Il concerto inizia alle 21 e 30 sul palco del Beky Bay montato di fronte al mare. Location incantevole per gli eventi estivi.

“In fondo siamo pescecaniE anche se a Milano non c’è il mareNoi restiamo squali”

Un’ora e quaranta minuti senza sosta di mine che i Coma Cose hanno fiondato sul palco, attraversando tutta la loro carriera, con pezzi come Deserto, Granata, Beach Boys distorti, Calma workout, Chiamami, Transistor, Anima lattina, La canzone dei lupi, Franch fries, Napster, Novantasei, Odio i motori, Giorni opachi, La resistenza, Zombie al Carrefour. Tutto il pubblico canta ogni singola canzone insieme ai Comacose, accompagnati sul palco da Fabio Dalè e Carlo Frigerio, i Mamakass, (le menti dietro al progetto), dalla violoncellista Giulia Monti, dal batterista Riccardo Fanara e dal chitarrista Gregorio Manenti.

In fondo al palco due C, (le iniziali del nome del duo) illuminate che si intersecano come in un caldo abbraccio. Ed è questa la forza dei Coma Cose, l’armonia e quella magia che si crea fra di loro, trasmettendoci quella genuinità e originalità stilistica che pochi sanno creare ad oggi. Quell’armonia che viene raccontata in L’addio, “C’era una foto dove ci guardiamo / gli occhi felici dopo i giorni brutti / e ogni tanto lo dimentichiamo / ma il nostro fuoco lo hanno visto tutti”, il brano portato a Sanremo dove il duo racconta la storia del loro smarrimento come coppia e della loro ritrovata intesa. “E comunque andrà / l’addio non è una possibilità”.

E non poteva esserci finale migliore con Post concerto e Sei di vetro, che non è solo una canzone d’amore ma una vera e propria dichiarazione e pura poesia dove i due faccia a faccia cantano guardandosi negli occhi: “Tu sei qualcosa che è importante non distruggere / hai quella fragilità che chiunque vorrebbe raggiungere / ma scappa e lasciali indietro / la tua bellezza è di vetro”. E credo che questa sia una canzone dedicata a tutte quelle anime sensibili che si possono spezzare da un momento all’altro, dove la fragilità è un dono, non una maledizione. E quando vedi e canti per tutta la sera assieme ai Coma Cose, “io rimango fino a quando non accendono le luci”, abbracciata al mio compagno e più innamorata di ieri.

“In fondoDipende da quanto tu sia disposto aCapire che col tempo tutto si addomesticaTranne i lupi e noi”