La crescita degli chef

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Un bando nazionale porterà a Riolo Terme 5 milioni di euro che serviranno per creare una nuova sede dell’Artusi 

Nicolardi

Gli investimenti pubblici sono cosa rara a causa dei fondi sempre più risicati in un decennio costellato dalla crisi economica e dai relativi patti di stabilità. La sola manutenzione delle principali arterie di comunicazione fa notizia.

Ma quando l’investimento riguarda una cifra di ben 5 milioni di euro destinati all’ampiamento di un edificio destinato alla didattica, ad una scuola, la notizia assume i contorni del miracolo.

Aggiungiamo che il tutto si realizzerà in un piccolo comune, Riolo Terme.

È un bando nazionale a dire il vero, ad aver reso possibile il taglio del nastro per la realizzazione di un necessario ulteriore edificio destinato all’Istituto superiore “P.Artusi”, ovvero quell’istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione che porta a Riolo intorno ai 900 studenti.

I futuri cuochi, camerieri e addetti alla reception sono ad oggi distribuiti (e stipati) su quattro plessi, ormai insufficienti, ma pareva impensabile credere che la Provincia potesse dotare la scuola di un ampliamento.

«Quando alla fine di settembre del 2015 – spiega Alfonso Nicolardi, sindaco del paese termale – ho visto il bando nazionale non ci potevo credere. Sembrava cucito intorno al nostro istituto e ho subito chiesto aiuto alla Provincia nelle persone del presidente Casadio e dell’assessore Secondo Valgimigli, ai tecnici dei nostri Enti e alla Regione, dove abbiamo trovato grande supporto da parte dell’assessore Andrea Corsini e dai consiglieri Bagnara e Rontini».

Il bando infatti, richiedeva l’esistenza di una superficie senza vincoli (quale in effetti è quella accanto all’attuale sede principale della scuola, in via Monsignor Tarlombani), il fatto che la costruzione di un nuovo edificio consentisse un risparmio (e ad oggi la Provincia ha alcuni locali in affitto proprio per consentire la distribuzione dei ragazzi su quattro plessi), che la scuola in questione servisse un discreto bacino territoriale (e l’Artusi fa confluire a Riolo ragazzi di almeno tre province diverse e di due regioni), la fruibilità del trasporto (garantito in paese da un servizio di pullman in continuo ampliamento, data la mancanza della stazione ferroviaria) e infine che si trattasse di una scuola con un buon legame con il territorio (e quella riolese collabora a tutti i principali eventi dell’intera provincia).

«Posto che i requisiti c’erano tutti – continua Nicolardi – non era comunque cosa semplice coordinare un progetto di tali dimensioni e ad oggi siamo orgogliosi di essere tra le cinque scuole della nostra Regione che sono state finanziate da questo bando, che ha destinato al potenziamento della didattica della sola Emilia Romagna quasi 20milioni di euro (dei 300 milioni totali), di cui 5 per il nostro Istituto».

I sopracitati fondi messi a disposizione dall’Inail peraltro, porteranno al Comune collinare non solo l’investimento sulla cultura ma anche un plusvalore economico derivante dal fatto che l’ente statale acquisterà la superficie su cui verrà costruita la succursale scolastica.

E a parlare delle tempistiche della realizzazione è l’assessore provinciale Secondo Valgimigli, nella conferenza stampa di presentazione della graduatoria del bando, in cui gli stessi ragazzi dell’Artusi hanno mostrato di cosa sono capaci, servendo, in maniera professionale, piatti che sembrano già creati da veri e propri chef.

«Da oggi, fino a fine agosto, resterà aperto il bando per gli uffici tecnici, affinchè realizzino il progetto e da lì, una volta scelta l’opzione migliore, si passerà alla realizzazione. Speriamo dunque che l’anno scolastico 2019-2020 si apra con la nuova sede, che prevederà un piano completamente dedicato ai laboratori ed altri due che ospiteranno ben 20 aule».