Blonde On Blonde, selvaggio-sottile-mercuriale-rivisitato!

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Sono cinquant’anni di Blonde On Blonde, ultimo capitolo della tetralogia dylaniana iniziata con Antother Side Of Bob Dylan (1964) – guai a chi parla di trilogia che parte “solo” con Bringing It All Back Home (1965)! – sono cinquant’anni che di quel disco si è parlato e discusso che è un piacere, sono cinquant’anni che quel doppio album non è invecchiato di un giorno né di un’ora, sono cinquant’anni che ha influenzato e continua a influenzare chiunque. Sono cinquant’anni. E per questi cinquant’anni il mensile Mojo ha messo insieme un cast di tutto rispetto che rifà tutti i quattordici numeri di BOB – l’operazione farà discutere: gli intransigenti storceranno il naso (quelli che il Dylan 65/66, fossero stati lì, lo avrebbero fischiato) mentre coloro con la mente un po’ più elastica (dylaniana?) invece troveranno di che godere – e ci sentiamo fra questi ultimi, ci perdonino i primi.

Chip Taylor
Chip Taylor
Thomas Cohen
Thomas Cohen

Blonde On Blonde Revisited è un tributo, pertanto tutto è concesso: è giusto sia che si lasci massima libertà a chi ne è coinvolto – ognuno si è preso dei rischi – che poi è quello che fa da sempre Bob Dylan, almeno nel 90% delle volte che ha fatto un disco, per non parlare di quelli fatti in quella decisiva, rovente metà degli anni Sessanta di cui Blonde On Blonde ne fu il culmine. Anzi, parlando di rischi: Bob Dylan per quel doppio parlò di suono “selvaggio-sottile-mercuriale” – tutto giusto, e se ci possiamo permettere di aggiungere una cosa, Blonde On Blonde è anche il disco proto-glam, per la sua sfacciataggine nell’essere fragile, in bilico, abbagliante. E lo conferma pure David Bowie-re-del-glam, che nel suo personale Blonde On Blonde ossia Aladdin Sane (1973), per le registrazioni seguì le strade blu dylaniane negli stessi luoghi fra New York e Nashville.

Michael Chapman
Michael Chapman
Phosphorescent
Phosphorescent

Blonde On Blonde Revisited subito sconvolge: il canto ubriaco-fatto-stonato di Dylan Rainy Day Women #12 & 35 in mano a Malcolm Middleton (Arab Strap) diventa un trip elettronico futurista sebbene a farlo sia colui che, se vuole, è un bel folksinger, come abbiamo toccato con mano vedendolo più volte in concerto. Pure l’epilogo è un gran colpo assestato da Jim O’Rourke: che con Sad Eyed Lady Of The Lowlands fa la cover impossibile (ma eccola!) disegnandola acustica e dipingendola con magnifici sample d’atmosfera molto Brian Eno che ne punteggiano i quasi quindici minuti. Nel mezzo vi trovate di tutto – ma se vogliamo scremare difficile resistere alla solita, contagiosa coolness di Phosphorescent che fa sua magnificamente I Want You, alla tremante sapienza folk di Chip Taylor che fa One Of Us Must Know (Sooner Or Later) e quella di tecnica sopraffina di Michael Chapman che fa Leopard-Skin Pill-Box Hat, all’ex S.C.U.M Thomas Cohen che giganteggia prog quasi come Kevin Ayers in Most Likely You Go Your Way (And I’ll Go Mine), a Steve Gunn che punta a gran fuoco Visions Of Johanna come se l’obbiettivo fosse la Musica Cosmica Americana, ai My Darling Clementine che in Pledging My Time se la cavano a far il verso a Gram Parsons/Emmylou Harris, ai Promised Land Sound che Revolver-eggiano in Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again e a Kevin Morby che fa Temporary Like Achilles acustica e piena di pathos folkie.

Jim O’Rourke
Jim O’Rourke

Tutto bello, tutto riuscito? Blonde On Blonde Revisited ha anche i suoi momenti fragili: tipo il kiwi Peter Bruntnell che l’intensità di Just Like A Woman la perde per del forzatissimo insulso indie pop, Ryley Walker che in 4th Time Around di John Martyn/Bert Jansch mette solo la maschera e nulla più, Marissa Nadler che porta Absolutely Sweet Marie in chiesa fra organo e tendenza cameristica. Ma è poca cosa: Blonde On Blonde Revisited è un gran bel lavoro sia per intenti sia per risultati. Nota di servizio: oltre all’edizione CD, il mensile è venduto (a prezzo maggiorato) anche con una versione del tributo in doppio vinile giallo, che senz’altro dev’essere un attraente collector’s item.

CICO CASARTELLI

ARTISTI VARI – Blonde On Blonde Revisited (Mojo Magazine)

Bob Dylan epoca Blonde On Blonde
Bob Dylan epoca Blonde On Blonde