STRADE BLU 2013 – Due parole sul Secondo Tempo

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La musica che ci piace, negli anni delle austerità. Austerità nel portafogli e nelle sopracciglia aggrottate.

Il default dell’economia, va bene. E i default dell’ottimismo? Pure peggio.

Strade Blu 2013, dunque.

LAMBCHOP e LEE RANALDO prima, a legarci con il meglio di questi dodici anni. E un cartellone di nuova concezione dopo.

Se le economie non consentono troppi viaggi e troppi miracoli, guardiamoci intorno, che la Bellezza c’è sempre.

Grande o piccola che sia, comunque Bellezza.

E dunque la Romagna delle eccellenze, la Romagna che si specchia nel mondo e il mondo nella Romagna. Le voci e i suoni della Romagna che importa ed esporta suggestioni.

Strade Blu 2013, l’Internazionale Romagnola, resistenze sostanziali e non cosmetiche.

Non abbiamo mai parlato così italiano, è vero.

Ed è vero che ancora ci piace lo slang del cantautorato classico americano, specie se lo declina un grande come GARLAND JEFFREYS o un esploratore come BOCEPHUS KING o ancora una folk singer a cavallo tra Texas e Mitteleuropa come INGRID VEERMAN. Se le storie e i suoni da raccontare sono quelli della MISSISSIPPI RECORDS, con Eric Isaacson, va sempre bene.

Va bene quando i suoni e le storie sono a mezza via fra la migliore Italia e la migliore America, come quelle di EVAN LURIE, dai Lounge Lizards a Benigni.

Ma in italiano parliamo volentieri, quando i cantautori che ci vengono a trovare sono NADA, MARCO PARENTE e CESARE MALFATTI. Se il blues è quello dei BAGAMOJO, a cavallo fra il nord, la Romagna e l’Africa. Se i nostri SACRI CUORI, romagnoli da esportazione, festeggiano un anno del loro fortunato Rosario con una “due giorni” dove invitano band di cui la nostra terra deve essere orgogliosa, come i SALUTI DA SATURNO, come GIACOMO TONI e la NOVECENTO BAND ed ENRICO FARNEDI.

Se un’etichetta che valorizza il territorio e chi lo suona, come BRUTTURE MODERNE, scende nella bellissima Arena delle Balle di Paglia per le anteprime delle sue prossime uscite.

Se a legare il tutto poi come il filo del salame, c’è un’altra piccola rassegna-nella-rassegna dove tutti i migliori dischi romagnoli dell’anno vengono presentati e suonati dai loro autori, in formazione minima, in mezzo al miglior vino e ai migliori prodotti gastronomici della nostra terra.

Questo è il tempo che viviamo. Poche storie, pochi mugugni: raccontiamolo, oggi, con i suoni.E vediamo cosa ci riserva domani.