Il meglio dell’Emilia Romagna Festival

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Ivano Marescotti
Li-Biao-Interview
Li Biao

Creato attraverso gesti e scelte precisi, con uno sguardo rivolto ai limiti delle risorse, ma aperto ai voli dell’immaginazione e della volontà, il festival della musica nell’estate emiliano romagnola si presenta tenace e fragile, come l’origami della gru in foglio di spartito che ne riassume l’identità in un anno di sfide estreme per la cultura. ERF 2013 è un atto d’amore e di reazione, che chiama a raccolta musicisti nazionali e Maestri dall’Europa e dal mondo per affermare il valore della cultura come bene comune, l’inestimabile ricchezza del senso e del pensiero. È un volo nella musica colta e nelle arti della scena, da percorrere con ali di carta, come suggeriscono le istruzioni nel programma per farne un origami, chiamando il pubblico a una piccola attività artigianale, così come il festival stesso si è interrogato sui modi di costruire un evento collettivo tracciando linee di collaborazione fra comuni di provincia e capitali europee, ripiegando spartiti del passato fino a congiungerli con le composizioni contemporanee, mettendo in connessione sponsor e istituzioni pubbliche. La campana del tempio tace / ma il suono continua / ad uscire dai fiori, recita un antico haiku, e non è retorico l’appello che Massimo Mercelli, musicista e direttore del festival, ogni anno rivolge agli abitanti della sua regione, alla memoria musicale di cui da sempre risuona l’eco nel paesaggio della cultura locale.

Nel bicentenario della nascita è Giuseppe Verdi il festival che ha preso il volo il 3 luglio scorso nella Rocca Sforzesca di Imola con la Filarmonica Arturo Toscanini diretta dal Maestro Li Biao, percussionista di fama e talento eccezionale, a testimonianza dell’ampio orizzonte musicale del festival, che nella musica riscrive il planisfero risolvendo le distanze fra oriente e occidente. Avverrà anche il 14 settembre, con La Porta d’Oriente, attraversata da cento tra i migliori giovani musicisti tra i 16 e i 22 anni, della Turkish National Youth Philharmonic diretta da Cem Mansur. La cartografia del festival colloca alcune stelle di fama mondiale. Nel Santuario del Santissimo Crocifisso di Castel San Pietro Terme

Ivano Marescotti
Ivano Marescotti

il violoncello Stradivari forgiato nel 1680 suonerà al tocco di Christoph Stradner, primo violoncello dell’Orchestra Sinfonica di Vienna (4 settembre). Ed è una vera stella del bel canto il baritono Bruno Praticò, uno dei più noti bassi buffi sulla scena mondiale (7 settembre) a Villa La Babina, Clai. A Mordano, il Chiostro del Monastero di San Francesco sarà illuminato da una prima mondiale, il brano Lux Aeterna del compositore russo Valery Voronov, eseguita, e a lui dedicata, da Rostislav Krimer al pianoforte, concertista bielorusso dalla carriera in rapida ascesa accanto a nomi del calibro di Gidon Kremer e Yuri Bashmet. Dai concertisti, alle orchestre da camera, fino alle corali, il festival offre un paesaggio musicale rigoglioso, dalla Glasperlenspiel Sinfonietta con il mezzosoprano Daniela Pini, sempre all’Abbazia di Pomposa, alle oltre 80 giovani voci del Coro Giovanile Audi e i Corni dell’Opera di Monaco, diretti da Martin Steidler sulle note di Brahms, Strauss, Stravinskij, Schumann, Mahler: il concerto è in collaborazione con Ravello Festival, in una rete che attraversa l’Italia nello sforzo comune di accogliere concerti unici. Non manca il teatro. A Tredozio (24 agosto) è tutta romagnola l’ironia di Ivano Marescotti, che riceve da ERF il premio alla carriera festeggiandolo con il monologo Lui. Un Quaión qualsiasi su versi di Raffaello Baldini, Tonino Guerra, Walter Galli, Cesare Zavattini e altri. Il talento di Marescotti ha smentito le parole di Totò, “Nessun attore può venire da Bagnacavallo!”, e anzi, la Romagna rivendica i suoi artisti immortali, con l’Ensemble Villa Musica proveniente dalla Rheinland-Pfalz e Alexander Hülshoff, interpreti di prestigio, che omaggiano il compositore romagnolo Arcangelo Corelli a 300 anni dalla morte con celeberrimi brani come la Follia alternando arie rossiniane proprio al Teatro Rossini di Lugo (2 settembre). Ma sulle frequenze radio l’orecchio corre all’Europa di oggi e del futuro, con uno degli eventi cardine di ERF, unico partner italiano della vivace rete del progetto europeo MUSMA Music Masters on Air, cooperazione fra 8 festival europei e altrettante radio nazionali con l’intento di promuovere giovani compositori e musicisti, cui sono stati commissionati sette nuovi brani per Coro da Camera. Il Coro Costanzo Porta ne eseguirà uno in prima nazionale e tre in prima assoluta affiancandoli alla musica antica di Gesualdo da Venosa a Forlì il 30 Agosto, registrato e ritrasmesso da RER Radio dell’Emilia-Romagna. Fra i giovanissimi, compare anche l’enfant terrible Emmanuel Ceysson, a 27 anni primo arpista ad aver vinto tre dei principali concorsi internazionali aperti al suo strumento, e noto anche per l’impegno sociale rivolto a giovani svantaggiati e a progetti di cooperazione in Colombia, attraverso il potere della musica (Imola, 6 agosto). E mentre i giovani avanzano, compresi i vincitori dei premi Fischoff (USA) e Beijing (Cina) nei concerti della rassegna ‘Primo Premio!’, il Festival rende omaggio ai grandi: un compleanno speciale chiude il festival il 22 settembre al Teatro Masini di Faenza, dove il Maestro polacco Krzysztof Penderecki, fra i padri indiscussi delle innovazioni musicali del nostro tempo, festeggia i suoi 80 anni dirigendo l’Orchestra da Camera di Perugia e Mercelli al flauto nell’esecuzione di suoi brani, in collaborazione con Ravello Festival e la Sagra Musicale Umbra.

Valentina Bertolino

 

 

ASSOCIAZIONE EMILIA ROMAGNA FESTIVAL

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