Giovanni Dal Monte, il corpo della musica

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Musicista, compositore, performer, videomaker: Giovanni Dal Monte (alias La Jovenc) si muove con disinvoltura tra i generi artistici, mescolando abilmente le carte, in un processo continuo di sperimentazione di tecniche e di linguaggi. «Lavorando nella musica – ci racconta l’artista – e nella musica elettronica in particolare, le sperimentazioni e le contaminazioni, che possano essere di suoni, di tecniche o di media, sono all’ordine del giorno. La musica è fatta di sostanza, è fatta di pesi, di volumi, di pieni e di vuoti, in una qualche maniera ha un proprio corpo. E per me è stato naturale rendere visibile questo corpo attraverso il video, attraverso delle immagini che accompagnano lo spettatore durante il tempo dell’ascolto».

Da queste riflessioni nasce Visible Music for Unheard Visions, la personale che l’associazione culturale imolese Il Pomo Da DaMo dedica al musicista, che si incentra su una selezione degli ultimi lavori video dai lui realizzati, da Bob’s Kisses Remove will and memory (2007) e di Going Home (2007), passando per Caire en Avril (2013) e Sicilian Yell for Ayan Hirsi Ali (2009) fino a Superanima (2010), uno dei lavori più complessi e poetici realizzati da Dal Monte. «Ho voluto proporre una mostra che fosse incentrata sull’aspetto visuale del mio lavoro, anche in rispetto al posto che ospita le mie opere, che è essenzialmente un luogo dedicato alle arti visive più che alla musica. Allo stesso modo, ho scelto dei lavori che volutamente non parlassero di politica, o solo di politica (non volevo creare distonie e divisioni durante la visita), ma che avessero al loro interno un germe di sentimento, una riflessione sulla natura umana e sulla sensibilità per le cose che ci circondano. Sono tutti lavori che, in fondo, creano degli stati di empatia con il mondo esterno».

Importanti nel lavoro di Dal Monte sono anche le collaborazioni che l’artista realizza con altri musicisti, come quella con Nicolette dei Massive Attack o con John Zorn, artisti e registi, come Bruce Labruce: «Le collaborazioni riescono a dare nuovi sensi al mio lavoro. Per esempio, penso proprio a Bruce Labruce, con il quale collaboro da anni, a proposito di Superanima che ha scelto come colonna sonora di uno suo cortometraggio (Offing Jack, 2014), mi faceva notare come la mia musica avesse avuto il potere di trasfigurare la durezza delle sue immagini, di creare insieme qualcosa di completamente nuovo e impensabile prima».

Venerdì 17 Luglio alle 21.30, nel cortile di Palazzo Tozzoni in via Garibaldi 18 a Imola, Giovanni Dal Monte propone Visible Music For Unheard Visions, live set con la partecipazione di Simone Cavina [Junkfood] alla batteria/percussioni/no-input mixing. L’ingresso è gratuito, parte del ricavato dalla vendita del CD andrà a favore dei progetti di prevenzione oncologica della Delegazione ANT di Imola.

 

LEONARDO REGANO

  

Fino al 25 luglio, Giovanni Dal Monte, Visible Music for Unheard Visions, Il Pomo da Damo, via XX settembre 27, aperta mer, ven, sab ore 17-19, info: pomodadamo.it

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Per lavoro: ufficio stampa e comunicazione di progetti artistici e culturali. Per passione: critico e studioso di teatro, danza e arti visive. Curioso di altre arti. Camminatore. Collaboro con Gagarin dal 2012: interviste, presentazioni, recensioni, in alcuni periodi ho anche distribuito la rivista cartacea in giro per la Romagna. Quello che mi piace di Gagarin: la varietà, la libertà.