Hover State Chamber Choir di Erevan in occasione del centenario del genocidio armeno

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Hover-Chamber-ChoirChiude veramente in bellezza il cartellone estivo dell’Emilia Romagna Festival. Mercoledì 16 settembre alle 21, nella Chiesa di San Giacomo in San Domenico di Forlì il prestigioso Hover State Chamber Choir di Erevan (Armenia), fondato e diretto da Sona Hovhannisyan nel 1992, che lo dirigerà anche in questa occasione, si esibirà con un repertorio di musiche tra Oriente e Occidente, in occasione del centenario del genocidio armeno.

Per la prima volta in Italia verrà Psalmus III di Krzysztof Penderecki. Il brano è stato scritto espressamente dal compositore polacco per l’Hover ed è stato eseguito in prima assoluta alla Carnegie Hall di New York lo scorso maggio.La musica di Penderecki si colloca nell’ambito del postserialismo (tecnica compositiva che preordina in successioni stabilite, dette serie, uno o più parametri musicali – altezza, durata, intensità, timbro. Ha le sue radici nella crisi del sistema tonale all’inizio del XX secolo e trova la sua prima compiuta espressione nella dodecafonia, o “sistema di composizione con dodici note”, di Arnold Schoenberg). Penderecki viene considerato il musicista di riferimento dell’avanguardia polacca e fra le varie etichette gli è stata assegnata anche quella di “classico postmoderno”. Penderecki è uno dei pochi compositori contemporanei il cui nome sia giunto al grande pubblico per essere l’autore di alcuni brani della colonna sonora de “L’esorcista” di William Friedkin, e di “Shining” di Stanley Kubrick.

La sperimentazione e l’innovazione sono la base della filosofia del Coro di Hovhannisyan, attento alla sintesi delle varie arti persino nell’esecuzione del repertorio più tradizionale. Sono molte le prime esecuzioni assolute eseguite: opere di Britten, Hindemith, Messiaen, Oneger, Poulenc, Schütz, Purcell, Stravinski, Brahms e altri compositori dell’Europa occidentale, così come opere corali di compositori Armeni contemporanei (A. Ghazarian, V. Manukyan, A. Voskanyan) e brani di Yekmalian e Komitas, considerato il padre della moderna arte corale Armena.

Proprio Komitas, sarà il grande protagonista musicale della serata con ben nove composizioni in scaletta. Padre Komitas è stato un religioso, compositore, musicista e musicologo armeno. Perse la ragione nel 1915 dopo aver assistito al genocidio armeno ed è considerato uno dei martiri del genocidio. Fino al fatidico 1915, viaggiò per tutta l’Armenia, registrando canzoni e danze folcloristiche; in questo modo collezionò e pubblicò circa tremila canzoni, spesso riadattate per coro.

16 settembre, Forlì, Auditorium San Giacomo, piazza Montefeltro, ore 21, ingresso con prenotazione telefonica obbligatoria: 0542 – 25747, emiliaromagnafestival.it