AL VIA CROSSROADS -JAZZ E ALTRO IN EMILIA ROMAGNA

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Il festival Crossroads è una maratona musicale che attraversa tutta l’Emilia-Romagna: l’edizione 2023 si svolgerà dal 3 marzo al 27 luglio, con più di 60 concerti distribuiti in oltre venti comuni su tutto il territorio regionale. I continui spostamenti da una città all’altra e da uno stile musicale all’altro (con il jazz a fare da punto di riferimento) conferiscono al festival la sua forte identità: un grande viaggio fatto di scoperte musicali e geografiche.

Le dimensioni del programma (vi prenderanno parte oltre 450 musicisti) sono tali da permettere uno sguardo panoramico sul jazz in tutti i suoi stili, antichi, moderni e futuristici, sulle musiche improvvisate, gli universi della black music e delle musiche dal mondo. Esempi elevati di questa apertura estetica sono il contrabbassista Dave Holland, che con il suo trio ci trasporta al vertice del jazz di estrazione afro-americana (14 marzo, Imola, Teatro Ebe Stignani), e la cantante Irene Grandi, che lascia i panni di cantautrice di enorme successo popolare per indossare quelli di blues singer (6 maggio, Ravenna, Teatro Alighieri).

Crossroads 2023 è organizzato come sempre da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno del Ministero della Cultura e di numerose altre istituzioni. Il festival vanta  il patrocinio di ANCI Emilia-Romagna e di SIAE.

“Crossroads”, ha commentato l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, “è una delle tante eccellenze della produzione culturale in regione e lo ribadisce presentando ancora una volta un programma di altissima qualità, pur in una fase in cui le risorse disponibili per la cultura diventano sempre più scarse. I progetti originali, i concerti distribuiti in una ventina di comuni di tutta la regione, le dimensioni di un cartellone che copre quasi cinque mesi, certificano che Crossroads è una realtà solida, e noi vogliamo che continui a essere un appuntamento irrinunciabile per i tantissimi appassionati, tra cui mi annovero, che in questa regione trovano anche nella musica jazz un punto di riferimento culturale irrinunciabile”.

“Crossroads soffia su 24 candeline e mantiene orgogliosamente la sua fisionomia unica, innovativa e caparbia: porta avanti la propria missione, nonostante gli ostacoli posti sul suo cammino” dichiara Sandra Costantini, direttrice artistica di Crossroads. “Il festival è una vera e propria gimcana, per le strade dell’Emilia-Romagna: lunga cinque mesi, attraversa 26 località, dalle città capoluogo alle cittadine di provincia, dai piccoli paesi alle minuscole frazioni, porta oltre 60 concerti con più di 450 artisti anche laddove il jazz non è mai risuonato. I riflettori sono puntati su quanto accade sul fronte di questa musica creativa, inimitabile e intramontabile, in grado sempre di rinnovarsi nutrendosi da innumerevoli fonti. L’alta qualità fa da comun denominatore, che si tratti di grandi nomi o di giovanissimi artisti al loro sbocciare, di italiani o di stranieri provenienti da tutto il mondo, di artisti uomini o di artiste donne (sempre più presenti), di tradizione o di sperimentazione, tra mille incroci di stili e riferimenti. Leccornie d’ogni tipo offerte su un gigantesco vassoio, per una grande abbuffata musicale senza pericolo di indigestione”.

Fabrizio Bosso, Flavio Boltro, Mauro Ottolini e Francesco Bearzatti sono solisti tra i più affermati del jazz italiano e formano un avvincente manipolo di artisti residenti del festival. Un rapporto di ‘fedeltà’ che li porterà a esibirsi in più occasioni, con progetti musicali sempre diversi.

Fabrizio Bosso arriverà per la prima volta sui palcoscenici di Crossroads il 12 marzo a Casalgrande (Teatro Fabrizio De André), dove esplorerà il repertorio di Stevie Wonder con il suo quartetto e in aggiunta le ance di Nico Gori. In duo con il pianista Julian Oliver Mazzariello, Bosso proporrà un altro omaggio a un artista apprezzato egualmente nei territori del pop come in quelli del jazz: Pino Daniele (16 giugno, Parma, Casa della Musica). Gli artisti residenti sono coinvolti anche in incontri al vertice del jazz italiano, come quello tra Bosso e l’estroso talento del trombonista Mauro Ottolini con il progetto “Storyville Story” (24 giugno, Medicina, Parco Ca’ Nova).

Ottolini si farà apprezzare ulteriormente in una serie di concerti dalla spiccata caratterizzazione: l’omaggio alle musiche di Mingus assieme ai Quintorigo (29 marzo, Modena, La Tenda); un programma dedicato a Lester Bowie per il quale condividerà con il trombettista Enrico Rava la leadership di un ampio ensemble (30 aprile, Russi, Teatro Comunale); lo scoppiettante lounge-jazz dei Licaones, quartetto che vede la presenza solistica anche del sassofonista Francesco Bearzatti (24 marzo, Massa Lombarda, Sala del Carmine).

Ritroveremo Bearzatti con il suo quartetto l’8 aprile a Ferrara (Jazz Club Torrione San Giovanni), dove renderà omaggio al mitico clarinettista Tony Scott, e poi ancora il 14 aprile a Fusignano (Auditorium Corelli) in duo con il fisarmonicista Carmine Ioanna.

La tromba di Flavio Boltro sarà al centro di una sontuosa produzione per quartetto jazz ed ensemble di ottoni (l’Orchestra Cherubini Brass 10tet) con un programma di arie d’opera e jazz songs (18 maggio, Correggio, Teatro Asioli).

Gli artisti residenti caratterizzeranno anche il festival Ravenna Jazz, che si terrà dal 4 al 13 maggio e il cui programma confluisce nel cartellone di Crossroads. Francesco Bearzatti comparirà alla testa del trio Post Atomic Zep, fragoroso omaggio alla musica dei Led Zeppelin (11 maggio, Madonna dell’Albero, Bronson). Flavio Boltro, assieme alla cantante Maria Pia De Vito, sarà al centro di una produzione originale dedicata a Nina Simone con un organico jazz-sinfonico, l’Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti (13 maggio, Teatro Alighieri). Mauro Ottolini assieme al direttore Tommaso Vittorini, il beatboxer Alien Dee e il sassofonista Mauro Negri sarà protagonista di “Pazzi di Jazz”, una produzione originale dedicata a Charles Mingus che coinvolgerà una enorme compagine orchestrale e corale di giovanissimi musicisti (4 maggio, Teatro Alighieri). Il trittico di grandi live all’Alighieri sarà completato dal già menzionato concerto di Irene Grandi.

Il sound delle altre serate del festival ravennate passerà dall’esotico al tecnologico, dal tradizionale all’innovativo. Il Cisim di Lido Adriano ospiterà gruppi che flirtano con le più moderne scansioni ritmiche: i Fatalists del chitarrista e cantante australiano Hugo Race (il 7) e l’ensemble londinese del tastierista Neue Grafik (il 10). Il futuro della chitarra jazz e fusion arriva al Bronson: è Matteo Mancuso (in trio, l’8). Serate altamente caratterizzate anche al Teatro Socjale di Piangipane: con la cantante Susana Baca, ‘ambasciatrice’ della musica afro-peruviana (il 9), e con l’omaggio alle colonne sonore dal sapore più jazzistico dei film di Totò ideato dal sassofonista Daniele Sepe (il 12). La scuola hardboppistica rivivrà col sax di Alessandro Scala, nel cui quintetto spiccano il trombettista Giovanni Amato e la pianista Francesca Tandoi (il 5, Mama’s Club).

Per i workshop di “Mister Jazz”, che come da tradizione si integrano col programma dei concerti, saliranno in cattedra Flavio Boltro (il 7) e Maria Pia De Vito (l’11). Entrambi i seminari si terranno al Centro Mousiké e saranno aperti a tutti gli strumentisti.

I massimi protagonisti del jazz italiano daranno vita a un’inarrestabile girandola di concerti, dai repertori alquanto diversificati.

Oltre agli artisti residenti del festival, si ascolteranno la tromba di Paolo Fresu, nell’intramontabile duo col pianista Uri Caine (19 aprile, Lugo, Teatro Rossini); il pianoforte di Enrico Pieranunzi, che affronterà in trio le pagine di Gershwin (3 marzo, Casalgrande); i sax di Javier Girotto, che sovrapporranno jazz e musica argentina, in duo con il fisarmonicista Vince Abbracciante (19 marzo, Castel San Pietro Terme, Cassero Teatro Comunale); un altro sax, quello di Nico Gori, impegnato invece in territorio swing con una band di ben dieci elementi (6 aprile, Fusignano). Punti di riferimento assoluto del jazz nazionale sono anche il contrabbassista Furio di Castri, artefice di un omaggio a Frank Zappa in settetto (30 maggio, Correggio); il trombonista Gianluca Petrella, che porterà a Correggio la sua ribollente Cosmic Renaissance con ospite la cantante Anna Bassy (1 giugno); Simone Zanchini solista alla fisarmonica di una produzione orchestrale di enorme rilievo che vedrà coinvolta l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta da Enrico Saverio Pagano, su musiche di Piazzolla, Galliano e Di Marino (18 aprile, Imola).

Sul fronte vocale spiccano presenze variegate: Rossana Casale, col suo nuovo progetto che rivisita con spirito jazzistico le canzoni di Joni Mitchell (22 marzo, Piangipane, Teatro Socjale); Karima, con la scaletta cosmopolita di “No Filter” (25 marzo, Medolla, Teatro Facchini); Petra Magoni, che assieme al contrabbassista Ferruccio Spinetti celebra con un nuovo tour i venti anni di successi del duo Musica Nuda (29 aprile, Meldola, Teatro Comunale Dragoni). John De Leo sarà protagonista di due appuntamenti: con i Jazzabilly Lovers a Modena (2 aprile, La Tenda) e come solista ospite, assieme alla pianista Rita Marcotulli, di una produzione originale con l’Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti e dedicata alle musiche di Elvis Presley (30 giugno, Rimini, Corte degli Agostiniani). E poi ancora una sfilata di voci, dalle diverse peculiarità: le canzoni di Lucio Dalla ripensate da Peppe Servillo assieme a Javier Girotto e Natalio Mangalavite (15 giugno, Parma); Andrea Mingardi, eroe nazionale del rhythm & blues che si concede al jazz (21 aprile, Piangipane); l’omaggio a Billie Holiday e Nina Simone dell’Indaco Trio di Silvia Donati (24 maggio, Correggio, in serata assieme al trio Anokhi del batterista Cristiano Calcagnile); le celebrità ‘locali’ Sara Jane Ghiotti, in duo con la pianista Silvia Valtieri (20 aprile, Mordano, Teatro Comunale), e Lisa Manara, assieme al chitarrista Aldo Betto (28 aprile, Mordano); il repertorio brasiliano del Lua Nova Trio (13 aprile, Mordano). Un omaggio alla jazz song al femminile sarà anche la produzione originale della On Time Band (28 maggio, Correggio).

Una pluralità di approcci pure sul fronte della musica strumentale: il punk western dei Guano Padano (15 aprile, Dozza, Teatro Comunale); i capisaldi della storia del jazz riletti dai Saxofollia, un quartetto di sassofoni classico (16 aprile, Dozza); le acrobazie jazz-gitane del quartetto Manomanouche (8 giugno, Bagnacavallo, Chiostro del Complesso di San Francesco). Inoltre una doppia specialità tematica il 26 maggio a Correggio: la musica di Charlie Haden riletta dal Rope Trio (Fabrizio Puglisi, Stefano Senni, Zeno De Rossi) e quella di Thelonious Monk affidata all’interpretazione del Koro Almost Brass Quintet.

Come un film fantasy, la trama musicale di Crossroads fa sì che la via Emilia, attraversando la Pianura Padana, porti gli ascoltatori in luoghi inaspettatamente lontani. È così che in più occasioni si arriverà dritti dritti al jazz statunitense: quello puro e incontaminato, fortemente legato alla tradizione post bop del sassofonista Bobby Watson (in quartetto, 7 marzo, Piangipane), del pianista David Hazeltine (in trio, 11 marzo, Bologna, Camera Jazz&Music Club) e del sassofonista Bob Mintzer, un peso massimo della fusion ma in questa occasione impegnato come solista in contesto più classico, una produzione originale con la Jazz in’It Orchestra (27 giugno, Marzabotto, Area Archeologica Museo Pompeo Aria); quello modernista del batterista Joey Baron, con il trio MiXMONK che lo vede assieme al pianista Bram De Looze e il sassofonista Robin Verheyen (17 marzo, Fusignano); quello hi-tech del quartetto del sassofonista Donny McCaslin (20 maggio, Correggio); quello legato all’avanguardia storica del batterista Famoudou Don Moye (in trio, 27 maggio, Correggio); quello ad alta tensione emotiva, dai riflessi timbrici rock e blues, del chitarrista Julian Lage (in trio, 11 luglio, Rimini); quello venato di atmosfere western del chitarrista Bruce Forman (trio co-diretto col batterista Chicco Capiozzo, 4 marzo, Bologna). Pur se israeliano, il pianista Shai Maestro ha scelto New York come sua base e punto di riferimento culturale (in quartetto, 22 maggio, Correggio).

Incessante è anche il via vai tra la scena europea e l’Emilia-Romagna: dalla Gran Bretagna sbarcherà Sarah Jane Morris, che con l’italiano Solis String Quartet darà una toccante e personale rilettura dei classici dei Beatles (12 aprile, Russi); dalla Germania arriveranno il trio del virtuoso chitarrista manouche Joscho Stephan (9 marzo, Fusignano) e la pianista-cantante Olivia Trummer, in un duo dalle sonorità essenziali eppure melodiche con il batterista Nicola Angelucci (15 marzo, Modena); la Francia avrà per portabandiera la cantante Laurianne Langevin e il pianista Cyrille Doublet, con il loro antiretorico omaggio a Édith Piaf e la chanson parigina (23 marzo, Solarolo, Oratorio dell’Annunziata); il giovane prodigio del pianoforte Antón Cortés rappresenterà la Spagna con la sua abbagliante traslazione del flamenco sul pianoforte (in trio, 31 marzo, Fusignano).

Le rotte più esotiche del festival raggiungeranno l’America Latina, in molteplici occasioni. Si approderà a Cuba con l’appassionante quartetto della violoncellista e cantante Ana Carla Maza (8 marzo, Massa Lombarda); con il trio dell’esuberante violinista e cantante Yilian Cañizares (14 giugno, Parma); con il trio del pianista Alfredo Rodriguez, abbagliante virtuoso nonché pupillo di Quincy Jones (27 luglio, Rimini). I vividi colori della musica brasiliana, tra jazz, folclore e samba, brilleranno nel solo del pianista Amaro Freitas (18 marzo, Castel San Pietro Terme), nel duo di chitarre con Romero Lubambo e Chico Pinheiro (22 aprile, Ferrara) e nel quartetto di un altro iconico chitarrista, Toninho Horta (16 maggio, Correggio).

INFO:

Jazz Network, tel. 0544 405666, fax 0544 405656,

e-mail: info@jazznetwork.it, website: www.crossroads-it.orgwww.erjn.itwww.jazznetwork.it