Ultrasuoni: ritorno al lago del Velvet “dove tutto cade incantevole”

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“A caduta libera in cerca di uno schianto
Ma fintanto che sei qui posso dirmi vivo”

Domenica 11 giugno non potevo assolutamente mancare alla grande festa di Ultrasuoni Festival in memoria di Thomas Balsamini, per i 10 anni dalla sua scomparsa. Thomas era anima, gestore e dj dello Slego e del Velvet, dove promuoveva musica rock e non solo, dando un contributo artistico fondamentale a tutta la scena del Riminese.

Prima Slego, poi Velvet, locali che sono rimasti nel cuore di chi ama la musica rock e che cercava un’alterntiva alle classiche discoteche della riviera. Io stessa dalle colline romagnole scendevo per andare a ballare tutta la notte la musica che amavo e dalle vetrate scorgevo il lago. Ma non era solo questo, ho visto tanti live tra i quali i Marlene Kuntz e gli Afterhours agli albori, per citarvene alcuni. Un pezzo di cuore resterà sempre legato a quel luogo e ai ricordi forse un pò sbiaditi dall’alcool e dalle droghe. Eh sì ero una giovane incosciente. Come ha detto anche Samuel dei Subsonica “se queste acque potessero parlare, forse meglio di no .. ” tutto questo per sottolineare che nei nostri ricordi del tipo “ti ricordi quella sera al Velvet ..” e lasciamo il resto della storia ai segreti del magico lago.

Il tempio del rock della Romagna chiuso definitivamente nel 2016, viene abbattuto dalle ruspe nel 2018. Una scena che per chi ha frequentato i locali dal 1989 fino al 2016 è una fitta al cuore. Al suo posto oggi c’è un birrificio artigianale e un pub.

Non tornavo in quel luogo da non so quanti anni ed è stato strano vedere questo nuovo locale, abituata al caro vecchio Velvet. Anche se la tristezza invadeva tutto il mio essere sapevo di essere lì per Thomas, per il Velvet e per tutti gli amici che ho incontrato in tutti quegli anni. Nel mio salotto ho pure appeso un poster disegnato dal fumettista Alessandro Baronciani dedicato proprio al Velvet durante l’evento Goodbye Velvet del 2016.

Siamo arrivati intorno alle 16 con un sole e un caldo assurdo. Dopo aver preso una shirt con la scritta Velvet davanti e dietro Slego e due spillette ci siamo fiondati con un telo all’ombra fronte lago. Non so nemmeno quante persone ci fossero, genitori con figli piccoli e tante generazioni mescolate assieme. Tutti lì, insieme, ancora. Grazie all’organizzazione della moglie di Thomas, Lucia, a Mirco Veronesi e a tutti gli organizzatori del Festival. Un pubblico che ha sostenuto accedendo agli eventi di venerdì e domenica la ricerca dell’Associazione Italiana Leucemie.

Tutti stesi sul prato che circonda il lago con un sottofondo musicale notevole aspettiamo le 18,30, dove su un palco galleggiante si esibiranno in concerto acustico Roberto Paci Dalò, Andy dei Bluvertigo, Verdena, Subsonica, Cristina Donà e Cristiano Godano.

A calcare il palco per primi il compositore e artista visivo Roberto Paci Dalò e Andy dei Bluvertigo che ha sfoggiato una carrellata di canzoni di David Bowie, fra le quali Heroes, un vero e proprio must. Subito dopo Cristina Donà, che inizia il set con You Do Something To Me di Paul Weller e le magiche Universo, Invisibile e Triathlon.

Sale poi sul palco Cristiano Godano leader dei Marlene Kuntz che parte con La canzone che scrivo per te, proseguendo con Lieve, Old Man di Neil Young e l’immancabile Nuotando nell’aria che dedica sia a Thomas Balsamini che a Luca Bergia, storico batterista dei Marlene, scomparso anche lui prematuramente. Lacrime. Una canzone che ho ballato non so quante volte e che ho ascoltato e che ascolto tutt’ora, indissolubilmente.

E’ il turno dei Verdena, che ci propongono pezzi del nuovo disco Pascolare, Chaise Longue, Volevo Magia e pezzoni come Identikit e Trovami Un Modo Semplice Per Uscirne, con un Alberto che leggendo il nome del nuovo locale, chiamato Baldoria, ridacchia. E noi pure.

Siamo quasi sul finale con i Subsonica che eseguono toccanti versioni di Incantevole, Liberi Tutti, Lasciati, Disco labirinto, Mellow Mood, Preso Blu, Coriandoli a Natale e ovviamente Tutti i miei sbagli e di nuovo Disco labirinto che viene riproposta a fine live assieme a Cristina Donà, Andy e Roberto Paci, facendo scatenare tutti i presenti attorno al lago, danzando come una volta, ricordando i bei tempi passati e ricordando questa giornata memorabile e incantevole. “Fuori è un giorno fragile, ma tutto qui cade incantevole, come quando resti con me”. Thomas era lì con noi a festeggiare al tramonto assieme a tutti gli amici del Velvet.

“Vorrei una discoteca labirinto
Bianca senza luci colorate
Grande un centinaio di chilometri
Dalla quale non si possa uscire”