maledette malelingue: novafeltria ha acceso ancora le luci per il grande ivan graziani

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Domenica scorsa 16 luglio siamo andati al Maledette Malelingue Festival a Nofafeltria, per la seconda edizione della rassegna dedicata al grande cantautore Ivan Graziani per assistere all’ultima serata del Festival.

Tra i più importanti cantautori italiani e chitarristi degli anni ’80, nella sua breve vita all’insegna dell’arte, Ivan Graziani si è cimentato oltre che nella musica come cantante e musicista, anche nel disegno e nel fumetto. Ed è proprio a Novafeltria che è seppellito il cantautore, spento a soli 51 anni il primo giorno dell’anno del 1997 per un tumore al colon. Per sua volontà, il cantante e chitarrista viene sepolto con il suo iconico gilet di pelle e la chitarra Gibson, uno degli strumenti a cui non rinunciava mai.

Dopo aver percoso circa un’oretta di macchina tra le colline della Valmerecchia arriviamo finalmente a Novalfetria, “Città della musica” e ci dirigiamo nel parco dedicato a Ivan Graziani e all’Arena sul fiume, dove alle 21,30 si sono esibiti e alternati grandi ospiti: Cristina Donà, Lucio Corsi, Andy dei Bluvertigo, Fede Poggipollini, Filippo e Tommy Graziani.

Nonostante il caldo e l’umidità pazzesca, il parco era gremito di persone di ogni età e tantissimi cagnolini a cui non ho resistito a fargli delle coccole. Oltre alla musica, sono stati organizzati laboratori, incontri, la collaborazione con il club Tenco, buon cibo e sopratutto la voglia di celebrare un grande artista poliedrico mai dimenticato. Proprio adesso mentre sto scrivendo questo pezzo sto ascoltando Graziani in sottofondo.

“Ma di tempo ce n’è in questa cittàFottuti di malinconia e di lei
Per questo canto una canzone triste, triste, tristeTriste, triste, tristeTriste, triste, tristeTriste come me
E non c’è più nessunoChe mi parli ancora un po’ di leiAncora un po’ di lei”

Oltre ai brani reinterpretati dagli artisti sul palco, ognuno di loro ha proposto alcuni dei propri pezzi e delle cover, da David Bowie a John Lennon. Un tripudio di sudore e amore per la musica.

Emozioni totali che mi hanno fatto venire i brividi e questo mi capita ogni volta che ascolto Ivan. Un artista fuori da ogni schema, fuori categoria, fra genio e follia. Ascoltatelo per chi ancora non lo conoscesse e riascoltatelo e scoprirete la genialità di un’artista che vivrà sempre nei nostri cuori.

Nel finale i saluti degli organizzatori, del Sindaco di Novafeltria Stefano Zanchini e della moglie di Ivan, Anna Graziani che con i figli porta avanti l’eredità musicale di Ivan. A lei è stato donato sul palco dall’artista teramano Mattia Pompei, curatore di tutte le grafiche del festival un bellissimo ritratto in bianco e nero di Ivan con i suoi inconfondibili occhiali, dipinti rigorosamente di rosso.

“Sono stanco e felice” racconta Tommy Graziani figlio di Ivan, sul palco col fratello Filippo. “Questo palco, queste serate, non sono come le altre: ci sono tanti amici. Abbiamo fatto una bella cosa. Speriamo che continui anche per i prossimi anni perché secondo me ne vale la pena. W la musica”.

“Lugano addio” cantaviMentre la mano mi tenevi“Canta con me” tu mi diceviEd io cantavo di un posto cheNon avevo visto mai

Ed è così che è andata. Tutti a cantare le canzoni di Ivan con le lacrime agli occhi e la pelle d’oca e non per il freddo ma per i grandi pezzi del cantautore che ancora oggi sono perle rare e Ivan era lì con noi.