Ivan Vyrypaev: non è proibito parlare!

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Rispetto ai paesi occidentali in Russia capita molto spesso che gli autori e i registi teatrali divengano dei personaggi molto conosciuti, presenti sui giornali e nei programmi televisivi; questo perché il teatro viene considerato alla stessa stregua delle altre arti. Il testo teatrale spesso viene soppesato come un testo di nicchia, studiato e analizzato alla stessa stregua di un’opera letteraria. Per questo motivo possiamo assaporare quel brivido che corre lungo la schiena con la stessa intensità con la quale leggiamo un bel romanzo.

Una sera, a teatro, mi è capitato di conoscere Ivan Vyrypaev nato a Irkutsk in Siberia nel 1974 attraverso la voce del suo amico, traduttore e principale metteur en space dei suoi drammi in Italia, l’attore e regista Teodoro Bonci del Bene. Nello studio e nell’analisi dei testi di Vyrypaev anche Fausto Malcovati ha certamente contributo ad avere un ruolo importante, in quanto in diverse occasioni è stato il suo traduttore; consapevole della potenza dei suoi testi e della particolarità dei suoi personaggi insoliti e a loro modo drammatici. Questi due fedeli traduttori e registi hanno saputo rendere onore alle autentiche rivelazioni di questo autore, e stanno cercando di enfatizzare il ruolo che questo grande drammaturgo contemporaneo sta avendo nella società della moderna Russia.

 

 

Vyrypaev sul palco adotta delle strategie drammatiche e sceniche inconsuete, esuberanti, presentate in una veste che sorprende e cattura. I testi di Vyrypaev sono particolarmente studiati, le parole non sono messe lì a caso, ma inserite in un contesto specifico che conferisce una chiara geometricità al testo stesso.

In Illusioni Vyrypaev mette in scena la storia di una coppia di signori, non più giovani, e la dinamica di un triangolo amoroso. Denny uomo di 84 anni sta ormai morendo e convoca la moglie per rivelarle il suo amore eterno. Alla sua morte la moglie Sandra si rende conto di avere sempre amato Albert, l’amico di una vita, confidandosi e arrendendosi a lui scegliendo le stesse parole che il marito le riferisce in punto di morte. Anche Albert ama Sandra, perché l’amore con la A maiuscola è sempre corrisposto. La pièce è quindi il racconto di un amore sconsolato che libera e illumina le vite delle persone sul finire dei loro giorni.

 

 

Uno dei suoi principali intenti è per esempio quello di stupire profondamente gli spettatori, attraverso la cura dei particolari, delle combinazioni cromatiche, del brulichio pittoresco dei figuranti, felice in questo caso di rompere la solitudine dello spettatore. Tale rottura deriva anche da una profonda esigenza di narrare le generazioni ex – sovietiche post ’89 gettando uno sguardo nuovo, ironico e feroce sul nostro bulimico presente. La realtà post – sovietica e tutti i cambiamenti che ad esso sono avvenuti, costituisce per Vyrypaev un ambito di studio tremendamente affascinante; un mondo da esplorare, una verità che non è possibile celare. In questo la pièce Sun Line è particolarmente emblematica, in quanto narra la vita di una coppia alle prese con i problemi scaturiti dal sistema post – sovietico: il mutuo da pagare, i litigi e le problematiche di tutti i giorni. Sullo stesso filo ideologico seguono “Ossigeno” e “Agitazione” all’interno delle quali le tematiche da sempre proposte da Ivan vergono continuamente ripercorse.

 

 

Oltre ad essere particolarmente attivo con il teatro, Vyrypaev nel 2006 gira il film Euphoria che racconta in maniera tragica la dura e scioccante verità della povera vita nella provincia russa.

 

 

In Italia al momento è molto difficile assistere ad alcune sue pièce in lingua italiana, è possibile comunque ordinare in tutte le librerie il testo in italiano: Ossigeno – Genesi – Illusioni che analizza e ripercorre la sua grande produzione artistica, e che tende a far conoscere questo grande autore anche in Occidente.

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