EXTRAVOCI: OMAGGIO ALLA REGISTA JACQUELINE CAUX al Museo della Musica di Bologna

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Torna Voci dall’Aldilà la rassegna di cinema documentario dedicato a musicisti e compositori scomparsi – che negli anni si è arricchita anche di alcuni appuntamenti ExtraVoci, in omaggio ad artisti viventi –, con tre proiezioni: in occasione dei primi due appuntamenti, in omaggio alla regista Jacqueline Caux (che introdurrà la proiezione del primo film), saranno presentati al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna Les Couleurs du prisme, la mécanique du temps – De John Cage à la techno (venerdì 10 novembre, alle ore 18) e Never Stop – A Music That Resists (venerdì 24 novembre, alle ore 18), entrambi in prima italiana.

Mentre sabato 14 dicembre alle ore 18, al Teatro San Leonardo, assisteremo a Take the Cage Train – Boletus Edulis – musica pendolare, realizzato dal videomaker Lino Greco e prodotto da AngelicA con il contributo di Viralissima, il festival musicale digitale ideato dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, e in collaborazione con Ater Fondazione e LepidaTV. Take the Cage Train racconta i due giorni che nel 2008 vennero organizzati per celebrare il trentennale dell’happening realizzato da Cage nel giugno del 1978 e sarà introdotta da Alvin Curran, Lino Greco, Oderso Rubini e Massimo Simonini.

Venerdì 10 novembre, ore 18.00, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica

 Les Couleurs du prisme, la mécanique du temps – De John Cage à la techno 

di Jacqueline Caux
(Francia 2009 – v.o. sott. it., 96’)
prima italiana

con Daniel Caux, John Cage, Pauline OliverosLa Monte YoungTerry Riley, Steve ReichPhilip Glass, Meredith Monk, Gavin Bryars, Richie Hawtin.

 

Presentazione e incontro con la regista Jacqueline Caux.

A partire dalla fine degli anni ‘60, il musicologo francese Daniel Caux ha sostenuto per decenni, con la sua attività di saggista, organizzatore di eventi e produttore discografico e radiofonico, una parte significativa delle maggiori espressioni musicali sperimentali del XX secolo.

Per questo, suoi amici di lunga data ­– artisti del calibro di La Monte Young, Terry Riley, Steve Reich, Philip Glass, Meredith Monk, Pauline Oliveros, Gavin Bryars e Richie Hawtin – hanno voluto essere presenti nell’originale excursus sulla storia della musica “da John Cage alla Techno, attraverso il minimalismo e il postmoderno” realizzato in sua memoria dalla moglie, la cineasta di culto Jacqueline Caux, accogliendola nelle loro case o nei loro studi, suonando per lei o permettendole di filmare le loro prove e concerti, ciascuno raccontando qualcosa sull’origine e sullo sviluppo di queste musiche.

Il film si apre con un video del 1970 che documenta una visita di Caux a casa di John Cage, che parla (in francese) anche di La Monte Young, e si chiude con un’intervista a Richie Hawtin (Plastikman) realizzata al festival techno di Mannheim.

Vincitore del Los Angeles Cinema Festival of Hollywood nel 2010, The Colours of the Prism è stato presentato al Centre Pompidou di Parigi seguito da un concerto di Gavin Bryars, nonché a Rouen e all’ambasciata francese di New York, seguito da concerti di Philip Glass e di Steve Reich.

Venerdì 24 novembre, ore 18.00, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica

 Never Stop – A Music That Resists

di Jacqueline Caux (Francia 2017 – v.o. sott. it., 76’)

prima italiana

 

con Juan Atkins, Derrick May, Carl Craig, Jeff Mills

 

In questo film, lo sguardo della regista si concentra su quattro grandi creatori della techno di Detroit: Juan Atkins, Derrick May, Carl Craig e Jeff Mills.

Un genere dalla storia sorprendente, nato dalla passione di giovani intellettuali neri per l’elettronica europea (Kraftwerk in primis, ma anche Gary Numan, Visage, gli italiani Alexander Robotnick, Klein & MBO, tra gli altri).

Ne scaturì, per citare David Toop, «un’estetica intricata e sottile difficile da eguagliare», che non mancò di esercitare a sua volta un’enorme influenza in tutta Europa, nelle scene techno-ambient, IDM e oltre. E tuttavia sarebbe potuta nascere solo a Detroit: riporta sempre Toop che, alla fine degli anni ‘80, il musicista techno inglese Kirk de Giorgio si recò a Detroit per incontrare i suoi idoli – Derrick May, Juan Atkins, Carl Craig – ed ebbe un vero shock nello scoprire interi quartieri della città, un tempo capitale dell’industria automobilistica, in uno stato di abbandono e povertà assolute. Fu solo allora, raccontò, che comprese l’atmosfera malinconica che permea molti dei primi dischi di Detroit, dietro l’apparente freddezza che la gente associa a essi, «puoi davvero sentirci una città che plasma una musica».

Ma Never Stop è anche e soprattutto un film che parla di economia, di produzione e di distribuzione della musica. E che racconta come questi autori, partendo da strumentazioni a basso costo e fondando le proprie etichette indipendenti, abbiano saputo costruirsi una propria utopia fai-da-te che rappresenta un esempio di creatività, intraprendenza ed empowerment valido ancora oggi.

Il documentario è stato proiettato in anteprima all’Auditorium del Louvre alla presenza di Carl Craig, e successivamente presentato a Saint-Etienne con Derrick May, e a Cucuron assieme a Laurent Garnier.

 

Regista, saggista e curatrice, Jacqueline Caux ha partecipato all’organizzazione di diversi festival musicali e prodotto cortometraggi sperimentali e documentari musicali proiettati e premiati in numerosi festival e musei internazionali. Ha curato mostre itineranti sulla performer Anna Halprin e sulla collaborazione tra Bob Wilson e Philip Glass per Einstein on the Beach, e ha pubblicato libri-intervista dedicati a Luc Ferrari, Louise Bourgeois e Anna Halprin. Ha ricevuto nel 2019 il Premio d’Onore alla carriera dal FILAF/Festival International des Films et des Livres sur l’Art di Perpignan.

 

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