Quell’eskimo innocente del ventenne Guccini a Bologna: nel filmato ritrovato, la genesi di una canzone leggendaria

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Un giovane uomo a braccetto con una ragazza, lui con un eskimo, lei con un elegante cappotto cammello, a passeggio sotto al Portico dei Servi tra le bancarelle della Fiera natalizia di Santa Lucia: L’immagine di un filmato amatoriale degli anni Sessanta – il 1965, per l’esattezza – ci precipita in una vertigine improvvisa in cui si fondono memoria e poesia: il ragazzo è infatti Francesco Guccini e la donna, presumibilmente, Roberta Baccilieri, la prima moglie del Maestrone, e quei pochi secondi sono la concretizzazione di un atto letterario: sembra infatti di vedere i versi di una delle canzoni più celebri di Guccini, Eskimo, forse quella che più di altri lo consacrò come menestrello della sua generazione. Un inconsapevole videoclip musicale, che con singolare inversione temporale arriva prima della canzone stessa, che uscirà nel 1978, memoria di quella relazione giovanile e travagliata (a lei è dedicata anche Vedi cara). L’”eskimo innocente/ dettato solo dalla povertà” che si contrappone al “paletot” della figlia della buona borghesia, in quel Natale degli anni Sessanta in cui i due passeggiano proprio nello storico mercatino di Bologna: “Ricordi fui con te a Santa Lucia/ Al portico dei Servi per Natale/ Credevo che Bologna fosse mia/ Ballammo insieme all’anno o a Carnevale”.

Una perla ritrovata negli archivi della Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna, che da oltre 20 anni raccoglie, cura, cataloga e valorizza l’immenso patrimonio di memoria costituito dai film privati. La pellicola è parte del Fondo Oreste Baldi, custodito dall’archivio bolognese, ed è pubblicata sul sito homemovies100.it (https://www.homemovies100.it/it/almanac/371_la-ragazza-con-la-cinepresa) che dal 1 gennaio del 2023 trasmette un filmato al giorno girato nella medesima data tra gli anni venti e gli anni Ottanta del Novecento: un vero e proprio Almanacco, con tante micro-storie che vanno a comporre un mosaico composto da 365 brevi episodi per raccontare la Storia del “secolo breve” con gli archivi filmici in formato ridotto, attraverso momenti privati e avvenimenti pubblici.

“Il processo per determinare la datazione delle pellicole dell’Almanacco è talvolta rocambolesco – spiega Elena Pirazzoli, storica e co-curatrice del progetto Homemovies100. – Per questo in alcuni casi ci siamo rivolti a esperti – di storia del Novecento, ma anche di eventi sportivi, di architettura, di montagna – per riuscire a tracciare il contesto attorno alla produzione del filmato. Il film del giorno, sonorizzato da musicisti o sound designer, viene diffuso ogni mattina sui canali socia dell’archivio. E proprio grazie a questa scelta, che mira a una pratica dell’archivio aperto e partecipato, la clip in oggetto dedicata alla Fiera di Santa Lucia ha rivelato qualcosa di straordinario: è stato un follower della pagina, Alessandro Zagatti, che ci ha scritto segnalando che il giovane uomo, molto alto, che al minuto 1’14 passa per alcuni secondi nell’inquadratura, poteva essere Francesco Guccini, che a metà degli anni Sessanta aveva venticinque anni e non era ancora famoso (il suo debutto sarà nel 1967). Inevitabile è stato poi che risuonassero i versi di Eskimo, trovandoci di fronte a un ricordo che si è poi tramutato in parole e musica, arrivando a tutti noi”.

Il progetto Homemovies100 rientra nelle celebrazioni del centenario della pellicola in formato ridotto e della cinepresa amatoriale per i film di famiglia: una vera e propria rivoluzione tecnologica e culturale con la quale nasce la figura del cineamatore, che con la sua cinepresa piccola, leggera e maneggevole, cambia il panorama dei media, permettendo a chiunque di cimentarsi con le immagini in movimento. E che oggi è in grado di regalarci un attimo inatteso di poesia e meraviglia.

Da vent’anni Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia raccoglie e salva dall’oblio e dalla distruzione pellicole amatoriali provenienti da tutto il Paese, un patrimonio di incommensurabile valore storico, sociale e culturale altrimenti a rischio. L’archivio bolognese conserva, restaura e digitalizza i fondi che acquisisce tramite donazioni di privati e progetti di raccolta a più ampio raggio in collaborazione con amministrazioni pubbliche, istituzioni, fondazioni e imprese. Home Movies è impegnato in numerosi progetti di valorizzazione e disseminazione del patrimonio che conserva, in un’ottica di educazione e promozione della cultura del cinema privato e amatoriale come fonte storica, oggetto culturale e medium tecnologico in una prospettiva di archeologia dei media. Tra essi il più importante è Archivio Aperto, la manifestazione dedicata alla riscoperta e valorizzazione del materiale in pellicola privato e sperimentale, che dall’edizione 2022 si è trasformato in festival con il primo concorso italiano dedicato ai film di found footage: un programma di proiezioni, eventi speciali, laboratori e workshop per studenti e professionisti dell’audiovisivo, che quest’anno si è arricchito della presenza di Annie Ernaux, Premio Nobel 2022 per la Letteratura, che al Festival ha incontrato il pubblico e presentato il suo primo lungometraggio, Les Années Super8, realizzato assieme al figlio David con le immagini private della scrittrice.