Il dolore luminoso di Yanka Dyagileva

0
39
Yanka Dyagileva

.

Il 9 maggio del 1991 la poetessa e cantante Yanka Dyagileva esce di casa durante una cena in famiglia nel suo cottage in Siberia, per sgranchirsi le gambe e fumare una sigaretta. Non farà mai più ritorno. Il suo corpo verrà ritrovato qualche giorno dopo nei pressi del fiume Inya. Ancora oggi la sua morte rimane un grandissimo mistero, si è ipotizzato infatti l’omicidio, l’incidente oppure il suicidio. Aveva solo 24 anni. https://www.youtube.com/watch?v=mtTgSvFvPPc

 

 

L’eredità che tuttavia Yanka Dyagileva ha lasciato nella scena musicale punk rock sovietica degli anni ottanta e novanta ha significato la fine di un’epoca. La sua musica, di grande impatto e forza, costituiva espressione di angoscia, dolore e struggimento per le giovani generazioni di artisti russi la cui musica era continuamente proibita dalle autorità sovietiche.  https://www.youtube.com/watch?v=kj_BQjch_D0

Nata a Novosibirsk in Siberia il 04 Settembre 1966 Yanka inizia a manifestare interesse per la poesia fin da giovanissima e la sua vita da dissidente politica la vede già esibirsi nella scena underground sovietica, sempre in situazioni in cui mancava l’autorizzazione delle autorità russe. Lascia presto l’università per immergersi completamente nella scrittura e nella musica.    https://www.youtube.com/watch?v=ApHJXx3hGe0

 

 

Yanka Dyagileva fu una delle poche donne che spiccò nel cuore della scena punk – underground sovietica sul finire degli anni ottanta e agli inizi dei novanta, iniziando a esibirsi clandestinamente durante improvvisati concerti in appartamenti e dormitori universitari, tutto all’ombra della censura sovietica.

I suoi testi intrecciavano slogan comunisti, frammenti di fiabe russe e immagini toccanti della vita quotidiana sovietica: avvenimenti accaduti all’attesa dei treni e degli autobus, storie di rubli accartocciati e di sigarette fumate senza sosta, il tutto condito dal dominio della chitarra acustica, con riff eseguiti con straordinaria maestria. La sua musica ha letteralmente cresciuto una generazione di giovani.

La sua immagine era molto semplice, vestita sempre in maniera mascolina con vestiti larghi, anfibi e senza mai un filo di trucco, aveva un senso dell’umorismo molto spiccato, nonostante la desolazione della sua musica.  https://www.youtube.com/watch?v=dFyHqer-p3w

 

 

La musica di Dyagileva combinava elementi rock occidentali con la musica tradizionale folk e la poesia che si ispirava ai caratteri della perestrojka. Spesso la sua musica e il suo stile sono stati paragonati a Patti Smith o a Janis Joplin, grazie anche alle sue doti vocali e alle sue capacità di chitarrista virtuosa. Quasi tutti i suoi concerti la vedono suonare senza una band, accompagnata solamente dalla chitarra acustica e dalla sua chiara voce.

Alcune riviste dell’epoca definiscono la sua voce come inquietante e si ostinano a fare ricerche sulla sua vita privata e soprattutto sulla sua vita amorosa; scavando dentro di essa vertiginosamente. Rimangono solo le tracce di una relazione pericolosa, quella con Yegor Levot, considerato il padre del punk russo, incarcerato in una clinica psichiatrica dal KGB a causa dei suoi testi provocatori. https://www.youtube.com/watch?v=rgQMLqpPLqY

 

 

Yanka nonostante il successo non rilascerà mai interviste. Poche sono le immagini che la ritraggono, tant’è che il giorno della sua morte i giornali faticano a ritrovare delle foto che la ritraggano, come molto rari sono i video dei suoi concerti.

Decadi dopo la sua morte, la sua musica e la sua eredità artistica continuano a circolare di mano in mano come se fossero vecchie audiocassette e come se i cambiamenti politici degli ultimi anni non fossero mai avvenuti.

 

,