Maestri e allievi ancora vivi. Mostra su Giovanni Testori a Forlì

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Cento e uno anni fa nasceva Giovanni Testori e, per dirla con le sue parole:

«Quando ho detto che sono nato nel 1923, a Novate, cioè a dire alla periferia di Milano, dove da allora ho sempre vissuto e dove spero di poter vivere sino alla fine, ho detto tutto».

Testori è stato uno scrittore, critico, giornalista e drammaturgo riconosciuto tra i più importanti del Novecento italiano e all’interno della sua biografia occupa un posto di spicco la città di Forlì, con la quale l’autore ha stretto un forte legame tramite la collaborazione con la compagnia del Teatro dell’Arca.

A raccontare questo legame è la mostra allestita nel piccolo complesso dell’Oratorio di San Sebastiano, a Forlì, Maestri e allievi, a cura di Laura Lotti e Daniela Piccari.

Qui ci sono, naturalmente, una serie di pannelli che contengono la narrazione della nascita del legame tra il Teatro dell’Arca e Giovanni Testori, i frutti di questa collaborazione che ha portato alla creazione di drammi come Interrogatorio a Maria e Factum est, brani e citazioni dell’autore, ma non solo.

La ricchezza della piccola mostra sta nelle tante fotografie, locandine, copertine di libri esposte. Negli oggetti di scena appesi alle pareti. Nei filmati d’archivio dove si può ascoltare la viva voce di Testori. E soprattutto negli allievi, quelli del titolo.

Proprio da loro è partita l’esigenza di raccontare questo maestro, ne consegue che sono i primi ad affollare la mostra, a farla funzionare, a renderla viva.

Lo si vede dai piccoli gesti che gli sfuggono, quasi inconsapevolmente, mossi dal ricordo sulla suggestione di una foto, di una melodia, di una canzone: un passo di danza, una battuta riaffiorata sulle labbra, un cenno di approvazione.

Dunque, vedere la mostra, perché? Non tanto per scoprire la vita di un autore, piuttosto per fare esperienza, tramite le tracce visibili di un rapporto, dell’incontro con un Maestro, uno di quelli veri.

Proprio per questo si consiglia di andare verso le 19, orario nel quale, ogni giorno, c’è la lettura di qualche brano di Giovanni Testori, ad opera di uno (diverso ogni volta) dei suoi allievi.

La mostra sarà aperta fino al 30 gennaio, dalle 16 alle 20 (il sabato anche 10-12). Visite guidate alle 18.

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