CONTROCAMPO ITALIANO: CINQUE REGISTI PER IMMAGINARE UN PAESE, UN LIBRO E UNA RETROSPETTIVA PER RISCOPRIRE LE ORIGINI DEL BELLARIA FILM FESTIVAL

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In foto Daniela Persico

Il Bellaria Film Festival, di cui si terrà tra l’8 e il 12 maggio la 42esima edizione, è lieto di annunciare la pubblicazione edita da minimum fax e intitolata Controcampo Italiano: cinque registi per immaginare un paese di Daniela Persico.

In seguito ad un lavoro di sistematizzazione dell’archivio del Festival, avviato già a partire dal 2023, grazie al contributo ricevuto dal Ministero della Cultura, è nata la volontà di realizzare alcune pubblicazioni edite da minimum fax.

Nella sua lunga storia, la manifestazione ha accolto, infatti, numerosi registi e generato riflessioni critiche, costituendo un archivio ampio e ricco composto da materiali video, fotografie, lettere, alcune pubblicazioni e numerosi film.

Il primo titolo nato dalla collaborazione tra il Festival e la casa editrice sarà presentato durante le giornate del festival di quest’anno (8-12 maggio), e verte attorno a cinque autori, figure chiave tanto per l’audiovisivo italiano quanto per il festival di Bellaria:

Paolo Benevenuti, Antonio Capuano, Giuseppe Gaudino, Franco Maresco e Corso Salani hanno infatti incontrato nel loro percorso autoriale il Festival.

Dalla pubblicazione di questo testo, nasce la volontà di accompagnare lo scritto con una retrospettiva che avrà luogo sempre durante i giorni del festival, sugli autori sopracitati.

I lungometraggi e cortometraggi della retrospettiva CONTROCAMPO ITALIANO saranno:

Vito e gli altri, di Antonio Capuano

Confortorio, di Paolo Benvenuti

Giro di lune tra terra e mare, di Giuseppe Gaudino

Lo Zio di Brooklyn, di Franco Maresco

Gli occhi stanchi, di Corso Salani

Illuminati, di Franco Maresco

Il cartapestaio, di Paolo Benvenuti

Aldis, di Giuseppe Gaudino

Sinossi del libro: Il cinema restituisce da sempre, a volte persino inconsapevolmente, un’immagine del proprio Paese. Ma ci sono alcuni autori il cui sguardo rivela qualcosa di più: il desiderio di uno scenario possibile entro cui stare e agire, la presa di consapevolezza di un’altra storia in atto, la sovversione del reale come disvelamento di un atto celato nel presente. In un momento significativo della storia italiana, e dell’immagine audiovisiva, cinque autori hanno mosso i loro primi passi dischiudendo un antidoto nei confronti dell’immagine televisiva imperante, pronta a ridurre ogni discorso.

Questo libro raccoglie i loro percorsi: Paolo Benevenuti, Antonio Capuano, Giuseppe Gaudino, Franco Maresco e Corso Salani, raccontati attraverso le penne di critici che li hanno amati e seguiti come Mario Blaconà, Alessandro Del Re, Beatrice Fiorentino, Emiliano Morreale, Giona A. Nazzaro, Dario Zonta e gli scritti di alcuni registi come Alessandro Comodin, Giovanni Cioni, Miguel Gomes, Radu Jude e Sylvain George. Tutti attivi dagli anni Novanta, sono i protagonisti di una storia “interrotta” del cinema italiano. Si sono ritrovati a lottare contro un sistema che preferiva semplificare, fino allo svuotamento, al posto che porsi nuovi interrogativi, ma – nonostante tutto – hanno lasciato opere seminali per il cinema a venire. In un momento in cui altre trasformazioni stanno attraversando il panorama indipendente italiano, ripercorrere il loro percorso implica assumere una nuova consapevolezza domandandosi ancora una volta le ragioni del fare cinema.

Il libro si compone di quattro interviste, realizzate da importanti critici cinematografici ai registi e un approfondimento dedicato a Corso Salani, scomparso prematuramente. Lo scopo non vuole essere tanto la mappatura, altri autori hanno partecipato a quel fermento, quanto tessere dei nessi con l’attuale panorama del cinema indipendente italiano, facendo riscoprire dei film capitali al pubblico più giovane, verso cui Bellaria è da sempre molto attenta.