“Temo che mia figlia stia diventando anoressica”

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Cara dottoressa, sono la mamma di una ragazza di 13 anni e sono molto preoccupata perché in seguito allo sviluppo temo che mia figlia stia cadendo nell’anoressia. In un paio di occasioni l’ho sentita vomitare in bagno dopo un pasto abbondante, è molto dimagrita, dice di vedersi grassa… Non so come affrontare la cosa con lei e mi sento in colpa.
Grazie per il consiglio.

A., Ravenna

Cara A.,
per informazione passo ad elencarti i criteri specifici per fare diagnosi di anoressia nervosa, anche se ovviamente l’accertamento deve essere effettuato da uno specialista sulla base dei colloqui e degli esami su tua figlia. Il manuale statistico dei disturbi diagnostici (DSM-IV) impone che siano rispettati contemporaneamente dei set di criteri per poter parlare del disturbo in questione, ovvero: A) Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per età e statura (per esempio perdita di peso che porta a mantenerlo al di sotto dell’85% rispetto a quanto previsto, oppure incapacità di raggiungere il peso previsto durante il periodo di crescita in altezza, con la conseguenza che il peso rimane al di sotto dell’85% rispetto al previsto), B) Intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso, C) Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo o eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravità dell’attuale condizione di sottopeso e D) nelle ragazze dopo il menarca, amenorrea, cioè assenza di almeno tre cicli mestruali consecutivi (in assenza di altre condizione in grado di giustificare l’assenza).

Detto ciò ti consiglio di parlare con uno specialista di tua fiducia per conoscere le dinamiche psicologiche del disturbo – nel caso dovesse essere diagnosticato poi a tua figlia – e per evitare inutili autocolpevolizzazioni che non hanno – credimi – ragione di esistere. L’anoressia è un disturbo che incute molta paura, soprattutto nei famigliari, ma non pensare che la battaglia contro questo male (qualora tua figlia dovesse esserne afflitta) sia persa in partenza, l’importante è non isolarsi e chiedere gli aiuti opportuni.