Ci separiamo… e nostro figlio?

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Royalty-Free Stock Photography by Rubberball

Gentile dottoressa,

dopo 7 anni di matrimonio infelice abbiamo deciso di separarci. Abbiamo un bambino di 6, che amiamo entrambi sopra ad ogni altra cosa, e temiamo possa soffrire per la separazione più ancora di quanto non soffra ora, che è costretto a vivere in un clima di tensione. Può darci qualche consiglio?

Grazie, G.

 

Cara G.,

le separazioni non costituiscono di per se stesse un evento traumatico per i bambini, in un momento storico peraltro, in cui l’esperienza di avere i genitori separati è molto comune.

E’ indubbio però che la separazione dei genitori implichi un adattamento importante, in termini pratici e non solo anche per i più piccoli. Ciò che conta per restituire loro sicurezza in un clima che sta cambiando e in una casa che si sta riorganizzando è la garanzia di continuare ad avere punti di riferimento chiari e rassicuranti, ovvero che entrambi i genitori continuino ad essere presenti e soprattutto uniti nell’apporto educativo.

Dev’essere chiaro a vostro figlio, grazie all’esempio che gli darete, che vi separate come coppia, ma non come genitori. Facile a dirsi, più complesso a farsi anche se nel momento in cui si prendono strade diverse e non si condividono più le problematiche quotidiane, spesso le tensioni diminuiscono e risulta un po’ più semplice gestire di comune accordo l’educazione dei figli.

Nelle separazioni conflittuali i bambini sono a rischio di danno evolutivo se e nella misura in cui sono strumentalizzati ai fini della separazione e della richiesta di risarcimento, economico e psicologico, che ne deriva. Spesso infatti, viene utilizzato tutto quello che può essere messo in atto per vincere la causa, compresi i bambini. Una tipica strumentalizzazione è quella di non far vedere il figlio al genitore che ritarda nel pagamento dell’assegno mensile. In queste separazioni accade frequentemente che un genitore presenti l’altro come una persona cattiva, pericolosa, equivoca, disturbata, valutazioni ostentate davanti al bambino, costringendolo a scegliere e schierarsi dalla parte di un genitore, rifiutando contemporaneamente l’altro. Se al contrario i genitori agiscono in accordo e per il bene del figlio tenendo su un diverso piano le divergenze di coppia, la separazione non condizionerà in alcun modo un sereno sviluppo del bambino.

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