La Gastronomia è arte. Vero. La Gastronomia è cultura. Verissimo. La Gastronomia è scienza e tecnica … Vero anche questo, ovviamente, ma quest’ultima definizione suscita un attimo di perplessità: la risposta non viene spontanea e immediata come le altre. E dire che ci sono corsi di laurea e persino Università di Scienze Gastronomiche (l’ha fondata Slow Food a Pollenzo di Bra), per non parlare poi del celebre libro di Pellegrino Artusi, eppure l’accostamento suona ancora innaturale. Come mai? Probabilmente perché, parlando di Gastronomia, si pensa subito al piacere: quello della buona cucina, del mangiar bene, del gusto. O si pensa all’atto creativo del cucinare o alla tradizione storica, alla sapienza popolare che sta dietro ogni piatto. Insomma, nell’immaginario collettivo la Gastronomia è qualcosa che ha a che fare con concetti «caldi» (il piacere, la creatività, la cultura) e poco o nulla con quelli un po’ «freddini» di scienza, tecnica, innovazione, ricerca. Luoghi comuni? Sì, certo: sciocchi e fuorvianti luoghi comuni. Che sarebbe ora di sfatare.
È quanto intende fare la 9ª edizione de La Scienza in Piazza in programma a Bologna dal 28 marzo al 13 aprile, interamente dedicata all’alimentazione.
Per 17 giorni il centro storico (Palazzo d’Accursio, Biblioteca Sala Borsa, START-Laboratorio di Culture Creative, Manifattura delle Arti, piazza Nettuno e piazza Galvani) e i quartieri della città diventeranno un grande Science Centre della gastronomia. Si parlerà di nutrizione e lotta allo spreco, di consumo consapevole e sostenibilità, di gusto e cibo come opportunità di scambio culturale. Sarà una vera e propria Food Immersion (questo il titolo della rassegna) nel mondo delle scienze gastronomiche, con più di 100 eventi tra mostre, spettacoli, degustazioni, laboratori interattivi, workshop, proiezioni, presentazioni di libri, incontri, tavole rotonde.
Ci sarà una mostra multisensoriale che esplora il legame fra cibo e piacere, un laboratorio per imparare a cucinare un menu a base di insetti commestibili, un altro laboratorio dedicato alla cucina molecolare, e un altro ancora su come utilizzare le alghe quale ingrediente per i nostri piatti. E poi un corso per produrre cosmetici naturali, un workshop di due giorni per costruire un orto urbano verticale, degustazioni per ogni palato, esperimenti interattivi e giochi per un pubblico di ogni età.
Tantissimi gli incontri, con altrettanti ospiti, che affronteranno da originali punti di vista il tema dell’alimentazione. Si parlerà di Numeri tra i tegami (29 marzo), di Mangiare ci fa belli e del Futuro nel piatto (30 marzo), di Vivere sani e con gusto (4 aprile), di Olio: istruzioni per l’uso (5 aprile), di Campagna annuale contro lo spreco (8 aprile), di Oikonomia, dell’ipotesi di Una fattoria su Marte e del progetto Bologna città degli orti (12 aprile), del Racconto dei prodotti della terra e, per finire, dell’Inchiesta nel carrello su cosa acquistiamo realmente quando facciamo la spesa (13 aprile).
La decisione della Fondazione Marino Golinelli (organizzatrice de La Scienza in Piazza) di dedicare l’edizione 2014 all’alimentazione non è casuale. Prosegue infatti il discorso da lei stessa avviato con la grande mostra GOLA, arte e scienza del gusto che si è appena conclusa a Milano, e si collega esplicitamente ai temi dell’Expo 2015, anticipandoli e ampliandoli.
ANGELO FARINA
da venerdì 28 marzo a domenica 13 aprile – LA SCIENZA IN PIAZZA – Bologna, luoghi e orari vari – Info: lascienzainpiazza.it