Gentile dottoressa,
sono la mamma di un bambino che frequenta la seconda elementare. Lo scorso anno è stato un calvario, ogni mattina lotte per portarlo a scuola, molti giorni di assenza, finti mal di pancia, urla e nervosismo (soprattutto mio). Quest’anno mi auguravo che fosse cresciuto, che avessimo superato lo scoglio della prima… e invece la scuola è ripresa e non è cambiato nulla. Ogni mattina in casa si consuma una vera e propria tragedia, che termina davanti alla scuola, quando mio figlio si aggrappa ai sedili della macchina per non scendere. Sono disperata, come posso fare?
G., Ravenna
Cara G.,
la prima cosa da fare per aiutare il tuo bambino a non vivere così il percorso scolastico e anche te come genitore, concordando sul fatto che non sia per nulla facile iniziare la giornata in questo modo sia dal punto di vista emotivo che pratico, è capire le cause che portano tuo figlio al rifiuto della scuola indagando se ha frequentato anche la materna o meno, se il problema sia emerso da subito o dopo qualche giorno dall’inizio della scuola, e come lui viva lo stare a scuola una volta entrato. Questo aiuterà a capire come intervenire su questo problema, e anche se esistano comportamenti che rinforzano le dinamiche disfunzionali.
Ti pongo un semplice esempio: scrivi che lo scorso anno ha fatto molte assenze, Mi piacerebbe sapere se quando lui resta a casa sia coccolato, ottenga in pratica ciò che vuole (quelli che in gergo si definiscono rinforzi) oppure no. Ci sono bambini che non vogliono andare a scuola e a casa sono coccolati dalla mamma, non hanno regole, guardano la televisione…. Ciò rafforza ovviamente nella mente del bambino l’idea che si possa evitare la scuola e che si possano ricevere dei premi. Con ciò non voglio dire che debba essere punito, ma potrebbe anche essere semplicemente messo nella condizione di annoiarsi, mentre i compagni a scuola sono insieme, fanno la ricreazione o attività di gruppo.
Prima di intervenire dal punto di vista comportamentale è necessario però, ribadisco, indagare le motivazioni profonde che spingono il tuo bambino a rifiutare nettamente la scuola.
Alla base del problema infatti possono esserci difficoltà di separazione da te ad esempio, ma anche l’essersi sentito inferiore agli altri bambini (quindi problemi di autostima), difficoltà nel relazionarsi con gli altri, nel rispettare le regole sociali o problemi nella gestione dell’ansia e della performance.
Il consiglio generico che posso darti è quello di non incentivarlo a rimanere a casa, fargli evitare le attività preferite nel momento in cui dovrebbe restare a scuola ma fargli anche capire che le difficoltà devono essere affrontate, e che può essere aiutato dalla rete familiare e da eventuali esperti a superarle.