Lowell Grandpa Banana Levinger & Martino Coppo, buon Sanguegiovane non mente

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Quando di mezzo vi sono i Night Moves, “pericolosa” combriccola di appassionati guidati da due vere leggende come Aldo Pedron (fondatore de Il Mucchio Selvaggio, fondatore ed ex direttore de L’Ultimo Buscadero nonché agitatore musicale tout court) e Valerio Marini (vignettista di fama da diversi decenni, specie in ambito calcistico), è chiaro che possa succedere di tutto. La sorpresa questa volta si chiama Lowell Grandpa Banana Levinger, antico sodale di Jesse Colin Young nei leggendari Youngbloods, uno dei gruppi più amati del primo folk-rock americano – per intendersi, è loro la versione più famosa di Get Together, uno dei massimi classici di matrice 60s – che con suo Italian friend Martino Coppo dei Red Wine, il gruppo bluegrass italiano più longevo che possiamo vantare oltre che ampiamente apprezzato all’estero (nemo propheta in patria!).

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Con questa ciurma di assaltanti della buona musica, il Cucù Drink & Food di Casorate Sempione (Varese) ha davvero visto una serata organizzata con passione, di quelle dove il feeling non è preordinato e dove l’antica Cosmic American Music ha rivissuto al meglio. Insomma, “come viene, viene”, si dice – e qui è venuto tutto benissimo, iniziando dal fatto che Grandpa Banana sarà sì un veterano quanto volete ma, mannaggia, avercene di quelli fatti così! Zazzera e barba bianche come la neve, sguardo simpatico e impenitente di chi ne ha viste di tutti i colori – ma soprattutto uno stile preservato con assoluta maestria che con Coppo al fianco raddoppia in termini di qualità: la chimica fra i due si vede e si sente perfettamente che rolla alla grande, mentre il resto lo fa l’incantevole musica che ne scaturisce. Peraltro, doveroso notare che la loro pluriennale amicizia è dovuta a Corrado Giacomel, liutaio genovese fabbricante di esclusivi mandolini richiesti in tutto il mondo – per dirne uno, David Grisman è suo affezionato cliente.

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Ne scaturisce una scaletta che fra tecnica e slancio davvero sazia gli accorsi: East Virginia Blues (Carter Family), Mill Valley Waltz (David Grisman), il tradizionale molto Grateful Dead Been All Around This World con Coppo splendido protagonista, lo standard blues Corrine, Corrina che più Taj Mahal di così si muore, The Wine Song, l’ilare Hippie From Olima in risposta alla classica Okie From Muskogee di Merle Haggard (scritta all’epoca degli Youngbloods ma a cui fu impedito di pubblicarla), la magnifica variazione di Shady Grove che è Old Ebenezer Scrooge (Bill Monroe), una strepitosa The Cuckoo (Clarence Ashley), fino a una perfettamente arrangiata per i legni del mandolino L’italiano (Toto Cutugno). Il mito Sanguegiovani, infine, rivive con Darkness, Darkness, forse il più bel pezzo scritto dall’antico sodale Jesse Colin Young (chi si ricorda la cover di Robert Plant in Dreamland?), e naturalmente il classico Get Together, sempre splendido e sempre capace di creare un’atmosfera unica anche decenni dopo aver cristallizzato gli anni Sessanta.

CICO CASARTELLI

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