4 viti per Ancarani e Poderi Morini

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Il Sangiovese Superiore Riserva “Nonno Rico” di Poderi Morini e l’Albana docg “Sânta Lusa” di Ancarani ottengono il massimo riconoscimento nella guida nazionale Vitae dell’Ais

 

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I vertici dell’Ais consegnano il diploma ad Alessandro Morini

 

Due eccellenze vitivinicole del faentino conquistano l’Associazione Italiana Sommelier. A fine ottobre, a Milano, è stata presentata ufficialmente la guida dell’Ais Vitae 2017. Un appuntamento importante per il mondo del vino italiano che ha trovato la Romagna presente e capace di farsi conoscere e riconoscere attraverso alcune sue eccellenze. Tra queste spiccano quelle ottenute da due cantine faentine. Si tratta di Poderi Morini e Ancarani, due realtà presenti ed operanti nelle terre di Oriolo dei fichi, che hanno ottenuto il massimo punteggio da parte dei Sommelier italiani. I due vini che hanno raggiunto l’ambito traguardo delle “4 viti” sono stati il Sangiovese Superiore Riserva 2012 “Nonno Rico” di Poderi Morini e il “Sânta Lusa” 2014, Albana di Romagna Secco Docg di Ancarani.

Nonno Rico è la Riserva nata per prima in casa Morini. Un Sangiovese dal gusto raffinato ed elegante pur mantenendo un rispetto totale verso la tradizione del Sangiovese di Romagna. La forza di questo vino viene dai 12 mesi di affinamento in Tonneaux e altri 12 in bottiglia. Un percorso calibrato che porta al Nonno Rico Romagna Sangiovese Oriolo Riserva 2012 intensi profumi di viole e frutti maturi di sottobosco con eleganti note speziate, il tutto arricchito da una bella struttura e una grande persistenza.

Sânta Lusa, Albana di Romagna Secco Docg è una delle scommesse vinte della cantina di Ancarani per rappresentare la Romagna in calice. Il Sânta Lusa 2014 si presenta di un colore giallo intenso con, al naso, profumi di pesca matura ed erbe aromatiche. Morbidezza, spessore, calore e lunga persistenza sono le caratteristiche che si notano all’assaggio. Un vino di testimonianza autentica e di grande personalità che rispecchia la forza del vitigno Albana, generoso anche in un’annata difficile quale il 2014. Un risultato che arriva grazie alla fermentazione spontanea, affinamento per 12 mesi in botti di cemento e successiva permanenza in bottiglia per minimo 3 mesi.

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La consegna del diploma a Claudio Ancarani