Varchi nel Tempo: un altro modo di raccontare Modena, tra Street art e archeologia

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La street art invade Modena e per la prima volta s’intreccia all’archeologia per raccontare la vita nell’antica Mutina. Di sicuro i puristi del genere staranno già storcendo il naso ma questo strano mix sembra invece funzionare o quanto meno incuriosisce l’idea del confronto tra due linguaggi espressivi così diversi. Il progetto si chiama “Varchi nel Tempo” e ha come protagonisti cinque street artist internazionali, Kurt Wenner, Leon Keer, Julian Beever, Eduardo Relero e Vito Mercurio, sfonderanno illusoriamente la pavimentazione della città moderna attraverso l’anticatecnica artistica dell’anamorfismo, per “svelare” i siti più significativi dell’antica città romana celata nel sottosuolo del centro storico. Per un istante sembrerà quasi di vedere affiorare dal nulla le antiche terme, così come le mura, l’anfiteatro, le domus, il capitolium di Mutina luoghi che oggi corrispondono anche realtà importanti della città moderna, come ad esempio Piazza Grande, il Palazzo Ducale, il Palazzo della Prefettura, la Chiesa di Santa Maria delle Asse. Un evento work in progress che si svolgerà davanti agli occhi di appassionati e curiosi tra il 12 e il 14 maggio, ospitato nell’ambito del programma di Mutina Splendidissima, dedicato alle celebrazioni dei 2200 anni dalla sua fondazione.