La Biblioteca Manfrediana di Faenza parte con le consegne a domicilio

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La Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza (Ra) ha deciso di riprendere alcune attività oltre a quelle già proposte in queste settimane sulla propria pagina Facebook. In modo graduale e nel pieno rispetto di tutte le misure di sicurezza, dai prossimi giorni verrà riattivato il prestito di libri tramite consegna a domicilio. Un servizio che ha l’obiettivo di contribuire a spezzare la monotonia di giornate che rischiano di essere una uguale all’altra per ora limitato a Faenza, senza escludere un’estensione anche alle altre biblioteche dell’Unione dei Comuni una volta verificate le condizioni organizzative.
Il servizio si avvarrà dei canali di consegna a domicilio già in essere, senza perciò gravare su gli spostamenti e il numero di persone in strada. Prevede la consegna direttamente a casa in busta chiusa di un massimo di 3 libri e 3 DVD a persona, mentre non è previsto il ritiro dei libri prestati che sarà a carico dei richiedenti dopo la riapertura al pubblico della biblioteca.Le richieste vanno inoltrate tramite email all’indirizzo manfrediana@romagnafaentina.it, mentre la consultazione, con le disponibilità in tempo reale, può essere effettuata sul catalogo https://scoprirete.bibliotecheromagna.it/opac/Opac.doe sulla app di Scoprirete della Rete bibliotecaria di Romagna e San Marino.

«Dopo avere alimentato i nostri strumenti digitali per rendere “vicina” la biblioteca anche in questa fase e in attesa di una totale riapertura – commenta l’assessore alla Cultura Massimo Isola   la scelta di attivare questa nuova funzione credo sia saggia e attesa. Condivido in pieno la posizione del Ministro Franceschini che ha lavorato per affermare nel dibattito pubblico il senso, il significato e la funzione del Libro e della conoscenza in questa complicata situazione. Con questa scelta e grazie al prezioso contributo dei nostri bibliotecari e dei volontari dei Rioni, riusciremo a portare a casa dei faentini idee, emozioni, sentimenti e nuovi saperi,  in un momento di trasformazione così radicale come quello attuale. Non è una operazione semplice e scontata, ma utile e forte dal punto di vista simbolico. 

Diciamo da settimane che il “dopo” dovrà essere affrontato da tutti con competenze nuove – prosegue Isola – con visioni più articolate e inaspettate, con parole innovative: per fare tutto questo serve curiosità, umiltà e voglia di conoscere nuovi paradigmi. I libri e la nostra Biblioteca ci possono aiutare. Per questo, in linea con le normative generali, abbiamo pensato di non aspettare le condizioni per una riapertura totale della struttura. Si tratta di una proposta virtuosa, di comunità. Abbiamo bisogno di sentirci uniti. Questa è una piccola proposta che va in questa direzione».