Con Agorà torna in scena il miglior teatro contemporaneo

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MBIRA. Foto di Carlo Carmazzi

Come sempre una delle migliori e più interessanti rassegne di teatro contemporaneo del territorio.

Nonostante i tempi difficili la 5° edizione di Agorà, rassegna teatrale itinerante nei comuni della Unione Reno Galliera nella Area metropolitana di Bologna, ha preso di nuovo il via.

Agorà – con la direzione artistica di Elena Di Gioia – è un progetto culturale che lavora sulla centralità della relazione artisti e cittadini, rilanciando e sperimentando forme di avvicinamento e creazione di pubblico e nuovo pubblico. Uno speciale teatro diffuso in quattro teatri – Teatro Biagi D’Antona – Castel Maggiore, Teatro Comunale di Argelato, Teatro La Casa del Popolo – Castello d’Argile, Teatro Alice Zeppilli – Pieve di Cento e in luoghi diffusi di questi comuni e di Bentivoglio, Galliera, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale.

Dopo una festa inaugurale che ha visto la presenza e la lettura di Mariangela Gualtieri, Gerardo Guccini, Marco Martinelli, Renata Molinari, Virgilio Sieni, Andreas Wirth, è stato Mbira – finalista Premio Ubu 2019- di Roberto Castello il primo spettacolo ad inaugurare la nuova stagione, mentre il prossimo spettacolo di venerdì 25 settembre a Castello d’Argile vede Marco Sgrosso che presenta la prima tappa di un nuovo progetto dedicato all’autore Thomas Bernhard, leggendo A colpi d’ascia – un’irritazione, riduzione dall’omonimo romanzo dello scrittore austriaco. Immersi nel verde e tra le sculture che incantano il giardino, lo spettacolo è allestito nella meravigliosa e inedita location dell’Atelier degli scultori Nicola Zamboni e Sara Bolzani, eccezionalmente aperta per l’occasione (venerdì 25 settembre, ore 21 –  punto di ritrovo è il Teatro La Casa del Popolo – Castello d’Argile).

Due gli spettacoli della compagnia Kepler-452 in cartellone: Capitalismo magico e in anteprima nazionale Gli Altri – Indagine sui nuovissimi mostri.

Capitalismo magico, di e con Nicola Borghesi e Lodovico Guenzi, è una passeggiata di due amici di una vita, storditi e disorientati nell’alba dei trent’anni, “alla ricerca di ciò che nella realtà ancora pulsa di una viva, inspiegabile, perturbante magia. Il tentativo di accendere un fuoco partendo da poche scintille e guardarlo ardere rapiti per poi pensare, anche solo per un istante che, forse, un’alternativa da qualche parte c’è” (sabato 3 ottobre ore 21, Cortile del Teatro Biagi D’Antona – via G. La Pira, 54 – Castel Maggiore).

Con Gli Altri – Indagine sui nuovissimi mostri ( in anteprima nazionale), regia di Nicola Borghesi, i Kepler- 452 si propongono di contattare coloro che tipicamente sono percepiti come “altri” (stranieri, senzatetto, persone LGBT+…) per tentare un dialogo all’apparenza impossibile. In un reportage teatrale, che è anche una performance video-acustica condotta dal vivo e online, la compagnia bolognese racconta l’impresa e i suoi esiti, per spingersi oltre il giusto sgomento: là dove anche la follia del razzismo e del fascismo possono essere ascoltate, con il coraggio del confronto e senza rinunciare alle proprie idee (sabato 19 dicembre ore 21 Teatro La Casa del Popolo – Castello d’Argile).

Per lo spettacolo Scavi di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, apertura eccezionale del suggestivo Palazzo del Vignola, prezioso gioiello rinascimentale del ‘500, sede della azienda Tonino Lamborghini S.p.A. Il Palazzo del Vignola collabora con Agora per questa tappa speciale. In Scavi i due artisti raccontano la ricerca fatta su Michelangelo Antonioni, una sorta di diario di lavoro sugli “scavi” al fondo Antonioni di Ferrara, in cui si dà conto degli appunti del regista di Deserto Rosso. Scavi è una performance emersa da queste ricerche, un lavoro attorno alla figura della protagonista del film Il deserto rosso, Giuliana, una “selvatica vestita elegante” che si fa carico di quella marginalità che da sempre attrae i due artisti (sabato 24 ottobre ore 18 e ore 21 Palazzo del Vignola – via Funo, 41 – Argelato).

Prima regionale ad Agorà con la Piccola Compagnia Dammacco con lo spettacolo Spezzato è il cuore della bellezza, uno sguardo sull’Amore nelle sue pieghe dolorose e tormentate, attraverso la convivenza di tragedia e umorismo. Il lavoro di creazione della compagnia è partito da alcune domande sull’amore e su come questo sentimento, fondamentale nella vita umana, possa trasformarsi, degenerare, tradire i desideri e le aspettative di chi lo vive (venerdì 30 ottobre e in replica sabato 31 ottobre | ore 21 Teatro Alice Zeppilli – piazza A. Costa, 17 – Pieve di Cento).

Domenica 8 novembre alle 18 (e in replica Lunedì 9 novembre matinée per le scuole in collaborazione con Uscire dal guscio) Bob Rapsodhy, potente assolo di e con Carolina Cametti. Lo spettacolo ha vinto la Segnalazione Speciale al Premio Scenario 2019 per il suo «linguaggio che irrompe, come pioggia intrisa di poesia» e per la sua “capacità di raccontare il presente, di far incontrare e scontrare paesaggi, di farsi carico di molte voci inanellandole nel gancio affilato della rima, del ritmo, del respiro che accelera, contrae, ferma, rincorre una inquieta rapsodia del dolore, una corsa accelerata in un possibile canto del mondo oggi. Bob Rapsodhy manifesta la cifra personale di una artista che ci sorprende come autrice e come interprete”. A seguire incontro con Carolina Cametti in dialogo con Cristina Valenti – presidente Associazione Scenario. Teatro Biagi D’Antona – via G. La Pira, 54 – Castel Maggiore).

È un cabaret filosofico, umoristico e umorale, quello che Maurizio Cardillo presenta con Fior di Nulla – one man show, il più meraviglioso nulla del mondo raccontato, cantato e declamato dall’attore bolognese con la partecipazione musicale di Bob Messini. Uno spettacolo esilarante che attinge a piene mani nel patrimonio letterario e teatrale della comicità (sabato 21 novembre ore 21 Biblioteca Luzi – via San Pietro in Casale).

In Chi venne fu lei il Collettivo Amalia e l’Associazione Tra un atto e l’altro racconta storie e metafore di figure femminili mitologiche o realmente esistite, domandandosi se si può essere potenti e fragili allo stesso tempo. Lo spettacolo si articola in due momenti: Carlotta Viscovo interpreta brani tratti dal romanzo In nome della madre di Erri De Luca per la regia di Francesca Mazza; mentre sul palco, Angela Malfitano, che firma anche la regia, dà voce a Medea, partendo da Euripide fino ad arrivare alla riscrittura che ne fece Dario Fo. Chi venne fu lei nasce nell’ambito del progetto Il corpo delle donne. Corpo sociale. Una lunga storia di interazioni (sabato 28 novembre ore 21 Sala Don Dante Bolelli – San Vincenzo di Galliera Ingresso libero con prenotazione consigliata).

Il regista Premio Ubu Massimiliano Civica, nella conferenza spettacolo L’angelo e la mosca-Commento sul teatro di grandi Mistici, attraverso i racconti del Baal Shem Tov e dei Rebbe dello Chassidismo, le storie dei Sufi e le poesie di Jalal al-Din Rumi, gli indovinelli dello Zen e le parabole di Jesù nei Vangeli Apocrifi prova ad illustrare e spiegare aspetti, comportamenti e situazioni del mondo del Teatro e dei suoi protagonisti. Racconti, facezie e buffi indovinelli sono sempre stati utilizzati dai grandi Maestri dell’Occidente e dell’Oriente per “contrabbandare” insegnamenti profondi, per aprire il cuore ad una comprensione più elevata della realtà, per svelare ciò che c’è oltre il nostro abituale modo di vedere le cose (sabato 5 dicembre ore 21 Sala Consiglio Comunale – San Giorgio di Piano Ingresso libero con prenotazione consigliata).

Lasciate le mie ali al loro posto. Viaggio nelle lettere di Federico Garcia Lorca di Roberto Latini è una occasione unica per entrare nell’immaginario e nel mondo di Federico Garcia Lorca, uno dei poeti più appassionati e tragici del Novecento, restituiti dalla maestria di Roberto Latini, tra gli artisti più importanti della scena contemporanea. Lettere, poesie, discorsi, brani teatrali con alcune riscoperte di testi non particolarmente noti al pubblico italiano, aprono l’immaginario e la produzione di Lorca, rivelando nuove sfumature e nuove visioni sull’opera. La lettura teatrale di Roberto Latini si concentra su alcune lettere di Federico Garcia Lorca in particolare ai famigliari, agli amici, a Salvador Dalì, dalle lettere si aprono poesie (dai Sonetti dell’amore oscuro a Poeta a Nueva York fino a Romancero gitano) per arrivare, attraverso alcuni discorsi pubblici di Lorca sul ruolo dell’autore e della voce della poesia, al teatro. In scena le immagini dei disegni di Federico Garcia Lorca. Prologo di Rafael Lozano Miralles – Università di Bologna (sabato 12 dicembre, ore 21 Teatro Alice Zeppilli –  via piazza A. Costa, 17 – Pieve di Cento).

Anche quest’anno, torna ad Agorà l’appuntamento con il Galà di Santo Stefano, con il concerto dei vincitori del Premio Giuseppe Alberghini, presentato da Cristiano Cremonini, direttore artistico del Premio. Il Galà di Santo Stefano è il tradizionale concerto di musica classica volto a valorizzare i giovani talenti che si sono distinti nelle ultime edizioni del Premio Giuseppe Alberghini, concorso musicale regionale giunto alla quinta edizione, che valorizza e sostiene i giovani artisti – strumentisti, cantanti e compositori che si sono formati nei conservatori, negli istituti e nelle scuole di musica dell’Emilia-Romagna (sabato 26 dicembre, ore 18.30 Teatro Biagi D’Antona – Castel Maggiore  Ingresso a offerta libera).

Anna Amadori, Maurizio Cardillo, Marco Cavicchioli, Angela Malfitano e Francesca Mazza sono lo straordinario cast di Playbar, spettacolo che Agorà ha ideato per festeggiare a ritmo di musica e canzoni, la fine dell’anno. Playbar è una composizione sonora a cura di cinque grandi interpreti, in una kermesse, stralunata, poetica e irresistibile, con brani tratti da loro spettacoli e brani di quello che avrebbero sempre voluto cantare, dal vivo e in playback. Uno spettacolo dove tutto è possibile. A seguire brindisi di fine anno! (Mercoledì 30 dicembre, ore 21 Teatro Biagi D’Antona – via G. La Pira, 54 – Castel Maggiore).

L’arrivo del nuovo anno si festeggia con la danza del coreografo Fabrizio Favale, che presenta U.F.O and the Vikings: un nuovo rito, nell’intreccio tra danza e paesaggio, con cui festeggiare insieme lo scorrere del passaggio del tempo e delle stagioni su cui da due anni la compagnia Le Supplici e Agorà, con il progetto Le stagioni invisibili, condividono con il pubblico la scansione, rituale, arcaica e antica del tempo, della natura, nel paesaggio naturale, agricolo e industriale (Venerdì 1 gennaio 2021 ore 16 – Luogo a sorpresa. La performance è confermata con qualunque condizione climatica).

La nuova edizione di Agorà presenta il nuovo progetto La parola soffiata -voci di attori e attrici / Agorà on line una rassegna di letture sonore in diretta di otto straordinari attori e attrici. Le letture si ascoltano da casa, su prenotazione, attraverso il computer o smartphone. La parola soffiata porta come un soffio le voci di attori e attrici nelle case; una collana di parole scelte appositamente dagli artisti. Ogni artista legge una composizione originale tra testi teatrali, letterari, dal mito alle sue riscritture, poesia e musica. Un appuntamento in diretta tra attori e spettatori nel passo lieve e potente della voce. Darsi appuntamento, ritrovarsi, nella forza del teatro. (Durata 40 minuti. Per la partecipazione è necessario prenotare e disporre di un computer o smartphone, con connessione ad internet. www.stagioneagora.it/laparolasoffiata).

Info e prenotazioni: biglietteria.teatri@renogalliera.it, https://stagioneagora.it/