Mente Locale, il festival si fa online

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I giorni nel tempo di Enrico Poli

La nuova edizione di Mente Locale – Visioni sul territorio, il festival dedicato a promuovere e valorizzare il racconto del territorio attraverso la narrazione audiovisiva, è ormai alle porte. Una nuova edizione online totalmente gratuita che trova spazio sulla piattaforma docacasa.it e che struttura la programmazione in sei giornate dall’11 al 16 novembre, durante le quali ciascun film sarà fruibile a partire dalle ore 10 del giorno indicato e nelle successive 24 ore.

Quest’anno la selezione comprende un numero superiore di film, per un totale di 22 opere in concorso, provenienti da ogni parte del mondo, senza limiti di formato e durata, poiché l’idea è che esistano molti modi e tipologie di sguardo, tutti validi, per raccontare il territorio. Tra i selezionati si contano 7 anteprime regionali, 6 anteprime nazionali e 2 anteprime assolute.  Un numero maggiore che fa fronte all’impossibilità di proporre online la stessa quantità di incontri degli anni successivi, pur non rinunciando totalmente a questo aspetto e proponendo due eventi live che coinvolgono gli autori in una riflessione sulle loro opere (venerdì 13 e sabato 14 novembre), e l’evento di premiazione in compagnia della giuria e dei partner (domenica 15 novembre). L’inaugurazione del festival è tutta al femminile con la presentazione di tre documentari, Through the lens di Costanza La Bruna, Mujeres del campo della spagnola Marta Solano e The season, when velvet antlers get ripe della filmmaker russa Galina Leontieva. Ad accompagnare la prima giornata anche il cortometraggio fuori concorso U’ Scantu di Daniele Suraci.

I territori asiatici sembrano i favoriti di questa edizione, protagonisti di ben nove film in concorso, ma non per questo mancano sguardi rivolti alla nostra nazione. Tre i film italiani in programma giovedì 12 novembre: Caravaggio era un maiale di Giacomo Bolzani, che racconta il percorso di Pasquale Martini, artista con alle spalle una quasi carriera da pubblicitario, che da anni lavora e vive con i suini; il corto Troiane di Stefano Santamato, che ripercorre, dal punto di vista degli alberi, il viaggio degli abeti caduti durante la tempesta in Carnia dell’ottobre 2018; ed infine Le Troiane di Euripide di Stefano Boeri che vede come protagonista il teatro greco di Siracusa. L’Italia è presente anche nella selezione fuori concorso non solo con il già citato U’ Scantu di Daniele Suraci, girato in un piccolo paese nel sud della Calabria, ma anche con Funtaneris – sulle strade dell’acqua di Massimo Gasole, un road movie alla ricerca delle fontane della Sardegna. Infine, l’Italia chiude anche il festival nella giornata di domenica 15 novembre con il documenario Il passo dell’acqua di Antonio di Biase, un omaggio alla terra d’Abruzzo e al suo ormai scomparso antico universo contadino. Anche il territorio specifico dell’Emilia Romagna si fa protagonista con due opere: I giorni nel tempo di Enrico Poli e Gli anni che cantano di Filippo Vendemmiati. I giorni nel tempo è l’unico film selezionato che parla del periodo del lockdown appena vissuto attraverso le immagini di una Bologna desolata, svuotata della sua vita a causa del coronavirus. Gli anni che cantano è invece un documentario dedicato alla storia del Canzoniere delle Lame, gruppo di musica, politica e impegno sociale nato a Bologna nel 1967.

Tutti i film in concorso concorrono per i due premi migliore documentario e migliore opera di finzione, assegnati dalla giuria composta da Marco Cucco, ricercatore del DAMS di Bologna, Enza Negroni, presidente della DER Documentaristi Emilia Romagna, Silvestro Serra, direttore delle riviste del Touring Club Italiano, Loris Lepri e Olga Torrico di Sayonara Film. A questi si aggiunge quest’anno anche il premio distribuzione per un cortometraggio, in collaborazione con Elenfant Distribution, offerto dalla società Sayonara Film. Si confermano inoltre le tre menzioni speciali dei partner: quella consegnata dal Touring Club Italiano alla migliore opera che racconta il territorio italiano; quella del Segretariato MiBACT Emilia-Romagna alla migliore opera su beni culturali o promozione dell’identità culturale dell’Emilia-Romagna; ed infine la menzione assegnata dal Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano all’opera che meglio rispecchia i propri valori.

Info: festivalmentelocale.it