Gipsy Lady 1646

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ph Joakim Eskildsen

 

La sera di sabato 16 luglio nella splendida cornice di Piazza San Francesco, nel centro di Bologna, il collettivo artistico Ateliersi presenta Gipsy Lady 1646, all’interno della rassegna curata da ERT/Teatro Nazionale in collaborazione con il Comune di Bologna nell’ambito di Bologna Estate 2022.

Gipsy Lady 1646 si sviluppa attorno alla mise en espace del testo secentesco Signorina Zingaretta di Florido de Silvestris, in cui compare la prima testimonianza scritta della lingua romanì in Italia. La lingua romanì deriva dalle forme popolari del sanscrito ed è tutt’oggi parlata dalla maggior parte dei rom e dei sinti nel mondo.

La commedia è ambientata a Bologna, proprio nella città in cui abbiamo la prima attestazione storica della presenza di rom e sinti in Italia, grazie a una cronaca del tempo nella quale è riportata la notizia dell’arrivo a Bologna – nel luglio del 1422 – del Duca Andrea con il seguito dei suoi cento “egiziani”.

Esattamente 600 anni dopo, Ateliersi porta sulla scena l’ambiguo e affascinante testo di De Silvestris, composto sia di parole imbevute di stereotipi di cui ancora siamo impregnati che da azioni che mostrano la vita reale dei rom e sinti. Attraversando la madre di tutte le paure – la perdita dei figli, personificata per secoli nella figura immaginaria della zingara rapitrice – l’opera permette di intercettare elementi specifici del rapporto tra rom, sinti e gagé che si pongono come interrogativi aperti nel contemporaneo.

“Ad introdurre la mise en espace sarà una lecture, durante la quale attraverseremo per il pubblico le questioni centrali che la commedia intercetta ponendole in relazione con l’antiziganismo odierno e con la nostra esperienza di lavoro insieme a rom e sinti così che le spettatrici e gli spettatori possano entrare con curiosità e coscienza all’interno dell’opera” racconta Andrea Mochi Sismondi, autore e direttore artistico di Ateliersi insieme a Fiorenza Menni. “L’allestimento” prosegue Menni “grazie anche alla vivacità ritmica alla quale si presta, assume un interesse particolare per la capacità della commedia di testimoniare alcune visioni stereotipate che si sono mantenute inalterate nel corso dei secoli”.

Per la tessitura drammaturgica Ateliersi si è avvalso della collaborazione delle studiose e degli studiosi che più profondamente hanno lavorato con e sulle comunità rom e sinte Europee e sull’antiziganismo, come Leonardo Piasere, Eva Rizzin e Luca Bravi. Fondamentale anche la collaborazione con il Movimento Kethane e l’Istituto di Cultura Sinta: organismi che stanno lavorando intensamente per il riconoscimento di rom e sinti come minoranza storico-linguistica e che hanno sostenuto anche la produzione dello spettacolo.

Dal punto di vista musicale Gipsy Lady 1646 aprirà a un attraversamento che intercetta i classici manouche e le vette emotive raggiunte da Esma Redžepova, rielaborandoli in elettronica secondo un approccio antifolkloristico che contraddistingue le opere di Ateliersi da quando molti anni fa Menni e Mochi Sismondi hanno iniziato il lavoro di ricerca e creazione con le comunità rom e sinti italiana ed europee. Un lavoro che negli anni ha portato alla creazione degli spettacoli Comune spazio Problematico, OpenOption e Romani Anthem, alla pubblicazione del libro Confini Diamanti. Viaggio ai margini d’Europa, ospiti dei rom (Ombre corte), alla realizzazione delle iniziative Residenza rom a Bologna e Prospettiva rom a Lido Adriano (RA) oltre a numerosi articoli e interventi. Un percorso che con Gipsy Lady 1646 si arricchisce di una nuova tappa che contribuisce a rivelare l’infondatezza di quella presunta distanza culturale che impedirebbe il dialogo e la reciproca conoscenza tra rom, sinti e chi non si definisce tale.

 

sabato 16 luglio, ore 21 – Piazza San Francesco, Bologna – ingresso libero fino a esaurimento posti – È consigliata la prenotazione online sul sito dell’Arena del Sole o in biglietteria Teatro Arena del Sole (via Indipendenza 44, Bologna –051 2910910)