Archivio Aperto, un nuovo concorso internazionale

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Prendono ufficialmente il via i preparativi per la XV edizione di Archivio Aperto, il festival a cura di Home Movies che si terrà a Bologna dal 20 al 24 ottobre, con il lancio di un nuovo concorso internazionale dedicato al riuso delle immagini d’archivio private nelle opere audiovisive. I registi e le registe avranno tempo fino al 31 agosto per iscriversi

Documentari, film sperimentali, video-essay, sconfinamenti nella  finzione e nel cinema di animazione: tutte le opere di qualsivoglia forma e genere realizzate dopo il primo gennaio 2021 potranno prendere parte al concorso. In particolare, sarà data priorità  alle opere che utilizzano materiali privati filmici e fotografici capaci di riflettere sulla storia, la memoria e le soggettività  perdute. Le opere partecipanti verranno giudicate da una giuria interamente al femminile: accanto ad Alina Marazzi ci saranno una serie di nomi di respiro internazionale, come Pauline de Raymond, responsabile della programmazione del  Cinémathèque française e del festival Toute la mémoire du monde, e Courtney Stephens (Guggenheim Fellowship). 

Bring the archive into the world è il titolo di una nuova edizione che celebra l’importanza e la bellezza delle immagini d’archivio con una ventata di novità. Non solo la prima edizione del concorso internazionale, ma anche le celebrazioni per i 20 anni di Home Movies, l’Archivio  Nazionale del Film di Famiglia, e per i 100 anni dalla nascita del  cinema in formato ridotto: il primo fu il 9,5mm Pathé Baby nato nel 1922 seguito dal coetaneo 16mm e poi da 8mm e Super8. Inoltre, la nuova edizione del festival vede anche la nascita di Archive Labs, un progetto che nasce dalla necessità di scambiarsi idee, esperienze e visioni sul ruolo delle immagini  d’archivio oggi e che coinvolgerà i partecipanti in una serie di attività che approfondiscono l’utilizzo e le pratiche d’archivio legate al cinema privato e amatoriale. Tra questi ci sarà il workshop di sonorizzazione degli archivi filmici, curato dai musicisti Massimo Carozzi e Laura Agnusdei, e Archive Beat attraverso gli archivi filmici privati, un percorso pensato per studiosi, ricercatori e figure trasversali dell’audiovisivo, con incontri e workshop  professionali.

Tutte novità che si aggiungono agli appuntamenti tradizionali della rassegna per sottolineare il valore delle immagini di archivio, in una costante ottica di riscoperta di un patrimonio cinematografico mondiale, che include cinema sperimentale e d’artista, film diario e film di famiglia in quanto fonte storica e antropologica.