Un’antenna sul Tetto, Modigliana in un film

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Foto di Pierantonio Sangiorgi

Una emittente di paese, un palinsesto dedicato al territorio, un’avventura televisiva che brucia le tappe anticipando il boom delle tv locali. Questa è la storia di Telemodigliana raccontata dal regista Alessandro Quadretti nel suo Un’antenna sul Tetto, che verrà presentato in anteprima al Teatro dei Sozofili di Modigliana il 29 e 30 ottobre, alle ore 21.30.

Era il 1968, un’antenna alta diciotto metri sul tetto di un convento e una Ford Transit organizzato come regia mobile per le dirette erano le sole tecnologie a disposizione. Una rete televisiva che si potrebbe definire casereccia, ma di grande spessore culturale. L’avventura di Telemodigliana dura appena una stagione, ma è sufficiente per influenzare il modello e lo sviluppo delle altre televisioni locali.

Il film è frutto di quasi due anni di ricerche, scrittura, riprese e documentazione. Il tutto è nato dal ritrovamento di cento cassette Betamax, rimaste nello scantinato ddell’ideatore di Telemodigliana oggi scomparso Pierantonio Sangiorgi e che contengono le uniche documentazioni video della vita del paese di 40 anni fa, oltre a stralci di trasmissioni in studio, e servizi vari. “Non è solo la storia di Telemodigliana, questa, ma la testimonianza di un momento storico preciso – afferma Andrea Bernabei di Big Ben – un attimo prima che gli anni ’80 cambino le regole del gioco, prima che le tv locali perdano innocenza e diventino la televisione commerciale, prima che la società cominci a gravitare su priorità diverse. Il film restituisce in maniera precisa, poetica e commovente, lo spirito di quegli anni”.

La realizzazione del film ha richiesto un vero e proprio lavoro giornalistico, coordinato da Big Ben Aps / Crinale lab, che ha portato inizialmente alla realizzazione di un “blocco di appunti” organizzati in un mini-documentario di dodici minuti. Appunti non sono per immagini: Antenna è infatti il diario d’autore di Antonio Gramentieri, nato come raccolta di appunti di produzione e pian piano divenuto testimonianza scritta della riscoperta, abbianato alle immagini d’epoca elaborate da Sara Paioncini.

 

 

“Questo film – spiega Antonio Gramentieri di Big Ben / Crinale Lab – per noi equivale al restauro di un monumento. Recuperare la storia e la memoria, consolidarla e ristrutturarla prima di perderla per sempre. La storia di un momento così particolare, in cui il folklore locale, gli ultimi fuochi del dopoguerra e del boom, sembrano reagire ai colpi di una situazione sociale ed economica in rapidissima evoluzione. In questi servizi vediamo Modigliana, e dintorni, un dettaglio minuscolo di un quadro molto più grande. Eppure si percepisce tutto il fermento di un’epoca. Il lavoro di Pierantonio, paradossalmente, svela tutto il suo peso e tutta la sua importanza di documentazione oggi, più ancora che all’epoca”.

Il lavoro giornalistico non termina però con il film e il diario di produzione, ma prosegue puntando a un restauro di alcuni servizi da rendere fruibili e disponibili al pubblico. Inoltre, “partendo da Telemodigliana, si sono anche gettate le basi per la creazione di un nuovo “contenitore” – affermando da Rewind Romagna – in cui salvare, inserire e ordinare tutte le documentazioni delle prime emittenti locali del territorio”.

Il docufilm di Alessandro Quadretti, che verrà presentato in forma di test-screening, prima dunque degli ultimissimi ritocchi di montaggio, verrà infine ultimato e inserito nei circuiti dedicati, nell’auspicio di arrivare a una release ufficiale, in contesti selezionati.

29 e 30 ottobre, Un’antenna sul Tetto di Alessandro Quadretti, Teatro dei Sozofili di Modigliana, ore 21.30 –  info e prenotazioni: 3478932009, info@stradeblu.org