Visto da noi: Il cammin di nostra vita di e con Luca Sommi

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Diciamolo subito: Luca Sommi è bravissimo.

L’intelligenza dinamica del giornalista del Fatto Quotidiano la vediamo quotidianamente nel talk show che conduce su la Nove, Accordi e Disaccordi, e nei vari studi televisivi.

La potenza del critico, scrittore, divulgatore ci ha incantato invece nei giorni scorsi al Teatro Magnani di Fidenza con il monologo Il cammin di nostra vita (Loft Produzioni), tratto dall’omonimo libro edito da Baldini+Castoldi (un successo entrato in catalogo, ndr), accompagnandoci per mano lungo tutta la Divina Commedia per spiegare, con la chiarezza e la profondità di sempre, cantica dopo cantica, e la dote rara di semplificare la complessità, cosa accade nel viaggio oltremondano di Dante Alighieri attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso.

 

 

Dopo il felice debutto lo scorso anno al Teatro al Parco di Parma, la sua città, e varie date tra Roma e Firenze, con questa intensa/coinvolgente lezione-spettacolo Sommi ha nuovamente toccato corde profonde e confermato ulteriormente le parole di Borges: “La Commedia è un libro che non si rilegge, ma si legge sempre per la prima volta”.

Poiché cambia, come cambia la nostra vita: sempre nuove, infatti, le emozioni di questo riverente e amorevole tributo che ha inchiodato gli spettatori dal principio alla fine facendoci rivivere la tragica storia d’amore di Paolo e Francesca, l’enigma drammatico del Conte Ugolino, lo spavento per la mostruosità di Lucifero fino al “volo” finale accecati dalla luce del Paradiso, approfondito in questa ultima versione.

 

 

“La Divina Commedia è sogno, racconto, avventura, mistero e altre mille cose: è senza dubbio il più articolato enigma della storia della letteratura. Un’opera scritta sette secoli fa, ma che che ancora oggi coglie l’archetipo di chi siamo: le nostre debolezze, le nostre virtù, i nostri amori, le nostre ambizioni, piccinerie…C’è tutto il mondo lì dentro”, spiega arrivando subito al punto, l’insegnante che tutti dovremmo incontrare (docente all’Università di Parma, la scuola Holden di Torino e la scuola del Fatto Quotidiano, ndr), trasportandoci con il suo agile stile fino all’ultimo respiro nel viaggio della nostra vita tra vibranti connessioni (da Primo Levi a Whitman, da Baudelaire a Rilke, Bertolucci e tanto altro ancora), la potenza dei versi e commoventi, luminose riflessioni (come l’assenza più acuta presenza di San Francesco); la musica di Brahms, Mozart, Penderecki; le immagini del pittore ottocentesco di Sissa Francesco Scaramuzza; e naturalmente l’amore: quell’amor che move il sole e l’altre stelle e che racchiude tutto il senso di un’opera immortale. E della nostra vita.

 

 

Una serata piena di salvifica Bellezza, come recita il titolo del nuovo libro di Sommi presto in libreria La Bellezza. Istruzioni per l’uso (sempre con Baldini+Castoldi).

E chissà: un altro spettacolo da non perdere.

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MARIACRISTINA MAGGI

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