Damien Rice: Sinfonia di musica e colori al sequoie music park

0
35

Venerdì 14 luglio siamo andati a Bologna per assistere al live del cantautore irlandese Damien Rice, all’interno della rassegna del Sequoie Music Park.

Arriviamo giusto in tempo per mangiare qualcosa prima dello spettacolo e poi prendiamo posto a sedere. Stranamente di solito a Bologna d’estate fa un caldo pazzesco ma quel venerdì sera si respirava un’aria fresca e leggiadra quasi che non mi pareva di essere in città.

Era già da un pò di tempo che volevo vedere dal vivo Damien e finalmente questa volta ci sono riuscita.

Il concerto inizia alle 21 e 30 e arriva lui solo sul palco abbracciando la sua chitarra. Un poeta, un cantautore nomade e anticonvenzionale che porta lo show ad un livello di intensità emotiva folgorante.

Nessuna scaletta programmata, anzi chiedeva a noi del pubblico dei suggerimenti. Pezzi tratti dai suoi tre album, O, 9 e My favourite Faded Fantasy. L’improvvisazione fa parte del live e della vera essenza del cantautore. Tutto il pubblico è estasiato da questo grande artista. Io seduta e abbracciata al mio compagno ogni tanto guardavo le stelle e gli aerei che sorvolavano sopra di noi, sognando di poter tornare a camminare in quei bellissimi prati verdi irlandesi. Ad accompagnare Damien nei duetti, semplicemente favolosi, la violoncellista e cantante brasiliana Francesca Barreto.

Abbiamo assistito ad un concerto unico, già conoscevo Damien e sapevo quanto fosse alta la sua bravura ma ho anche scoperto l’umiltà di questo artista e di quest’uomo e il suo grande senso dell’umorismo. Ci ha ringraziati per “il gelato più buono d’Italia” preso alla Cremeria di Santo Stefano. In effetti non sbaglia, quando facevo l’università a Bologna era una delle mie tappe preferite. E sempre scherzando ci ha anche ringraziato per i “Mosquitoes” e ci siamo tutti messi a ridere clamorosamente.

Altra cosa che ho amato alla follia è stato quando ad un certo punto il cantautore ci ha chiesto di alzarci tutti dalle sedie e di avvicinarci al palco. Tutti, nessuno escluso, con calma pacifica ci siamo avvicinati sotto al palco per goderci il finale del live, in maniera spontanea, intima e speciale. Ed è anche questa la grande forza di Rice, trasmettere un rapporto diretto con chi ha di fronte, creando quella confidenza profonda e autentica che solo pochi live riescono ancora a trasmetterti.

Come cantava Fiorella Mannoia,“Il cielo d’Irlanda è un oceano di nuvole e luce Il cielo d’Irlanda è un tappeto che corre veloce, Il cielo d’Irlanda ha i tuoi occhi se guardi lassù, Ti annega di verde e ti copre di blu,Ti copre di verde e ti annega di blu”

Ed è stato come stare proprio su quelle nuvole, che Damien ci ha portato a galleggiare in questa sinfonia di musica e colori.
“And so it is just like you said it should beWe’ll both forget the breezeMost of the timeAnd so it is the colder waterThe Blower’s DaughterThe pupil in denial
I can’t take my eyes off of you”