VERDENA: BOLLE DI CRYSTAL BALL, POGO E TEMPESTA ORMONALE A VILLA TORLONIA

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Chiusura con il botto per la rasegna di Acieloaperto curata dall’Associazione Culturale Retro Pop Live.

“È un sogno e sì dovrei”

Dopo i live di Whitemary, Tamino, Giancane+Zerocalcare, Baustelle, Fat Freddy’s Drop, Mezzosangue e i Wilco, domenica 27 agosto nella suggestiva cornice di Villa Torlonia a San Mauro Pascoli sono arrivati i Verdena, tornati sulle scene con Volevo Magia, album pubblicato il 23 settembre scorso e aver dato al via al loro tour registrando sold out praticamente per quasi tutte le date.

“Per sempre assente io vivròSai, è meglio cosìE riuscirci, dai, si può”
Ed ecco invece che il trio bergamasco dopo anni di assenza ricompare a distanza di 7 anni dal loro ultimo album in studio, dove nel mentre hanno pubblicato soltanto un EP nel 2016, Split EP, in collaborazione con Iosonouncane e una colonna sonora America Latina, nel gennaio del 2022 per il film America Latina diretto dai fratelli D’Innocenzo.
Ero già stata all’Estragon di Bologna per una delle loro prime date del tour invernale ma non potevo mancare assolutamente a questa data estiva a due passi da casa. E sinceramente, diciamocela tutta, i Verdena sono ancora tutt’oggi una delle migliori band rock indipendenti italiane.
Arriviamo a Villa Torlonia e parcheggiamo la macchina ad 1 km di distanza circa. Lungo il tragitto mi rovescio una bottiglietta d’acqua in testa per sopperire al caldo e la mia idea di rasarmi di nuovo i capelli a zero non poteva essere scelta migliore. Forse penserete che quello che sto scrivendo non c’entra un emerito cazzo e può anche essere ma in un certo senso mi ritrovo nello stesso mood della band bergamasca, “Non cambierò mai di stileNon mi vedrai come adesso affondare” integra, forse degli alieni per molti, ma sicuramente merce rara di questi tempi tristi e omologati.
Sono le 21 e 30 circa, io e il mio compagno Marco siamo in prima fila e aspettiamo l’inzio del live. Ed ecco che dietro le quinte arrivano in sequenza Carlo Maria Toller, che accompagna il trio nel tour, Roberta Sammarelli e i fratelli Alberto e Luca Ferrari.
Gran boato generale del pubblico già infiammato e lo show comincia con Paul e Linda alla quale seguono Loniterp, Logorrea, Cielo Super Acceso, Lui Gareggia, Dentro Sharon, Luna, Dialobik.. dove tutta la potenza del live dei Verdena esplode con chitarre elettriche distorte di Alberto, Roberta con il suo basso che non è stata ferma un attimo sul palco saltando e scuotendo i capelli, Carlo Maria abile destreggiatore alle tastiere e alla chitarra e la possente batteria di Luca che un pò come al quiz televisivo Il pranzo è servito, è volato via pure un piatto. Et Voilà.
Dopo la pandemia, la guerra, l’emergenza climatica e l’alluvione abbiamo passato tutti quanti momenti di vera paura, rinchiusi dentro le nostre case, non potendo fare le più semplici e banali cose quotidiane. Eppure eccoci qua attorno alle mura di Villa Torlonia, all’aria aperta, sotto ad un palco, cantando a squarciagola ogni singolo pezzo che per chi come me ha 43 anni conosce sicuramente a memoria e che ha percorso assieme alla band la propria adolescenza.
Forse non sarò l’unica con la sindrome di Peter Pan e sicuramente sono cresciuta, così come la band stessa, ma di una cosa sono convinta, siamo rimasti fedeli a noi stessi e con quella voglia di vivere intensamente ogni singolo attimo della nostra vita e la musica, questa musica è un’ancora a cui aggrapparsi e volare via da tutti i problemi che ci assillano ogni giorno. “Non ci pensi che poi puoi volare davvero?”
Fatevi una dose di Verdena, la loro musica aumenta le endorfine provocando dei veri e propri orgasmi di piacere.
“Muori delay Trovi rifugio in leiÈ vero cheIl nero è buio fondo”
Oltre ai pezzi del loro nuovo album, Volevo Magia, la band ci ha immerso completamente in un acido lisergico dove come Marty Mcfly in Ritorno al Futuro siamo tornati alle orgini e alla carriera della band. “Cazzo vedo blu”, colore predominante durante tutto lo show e non poteva essere altrimenti, con gente che pogava, chi faceva surfing sulla folla, bolle di Crystal Ball sopra la nostra testa, e non è forse questa la vera magia?
Con Don Calisto, Alberto sofdera tutta la sua potenza con quegli strani versi che adoriamo. Non a caso oltre ad essermi tatuata Valvonauta ho pure la scritta Sono Infesto.
Devastanti con Volevo Magia, Sui Ghiacciai, Scegli Me, Il Gulliver.
E non poteva mancare assolutamente Valvonauta, singolo uscito il 21 giugno 1999, emblema di quel disagio adolescianziale di quegli anni, ma non importa se siano passati 24 anni, questo pezzo rimane iconico e universale dove ognuno di noi elabora la propria interpretazione basandosi sui propri ricordi ed esperienze, ed è così per tutti i brani dei Verdena. Devi entrarci dentro, d’istinto, di pancia e con il cuore e i Verdena hanno il dono dell’empatia con l’ascoltore e il pubblico, che li ama così come sono.
Durante l’esecuzione di Valvonauta, Roberta, che oltre ad essere una super bassista è anche una super mamma, chiama sul palco Sebastian, un ragazzino che stava in prima fila con il suo babbo e lui tutto felice ha ballato per tutto il pezzo e noi sorridiamo, perchè sono queste le generazioni future che vogliamo vedere sotto e fuori dal palco e un grande applauso a questi genitori che allevano ed educano i loro figli con della musica vera ed autentica, portandoseli ai concerti.
Il concerto si chiude con Muori Delay e Pascolare. Due bombe ad orologeria che scatenano dentro di noi tutta quella tempesta ormonale che è insita nel nostro essere.
“Mi dirai che senza un fine non ci riesco a stare”
E questo non poteva che non essere un finale perfetto, “urlando ti stringero'” di una domenica di fine estate.
Scaletta
PAUL E LINDA
LONITERP
LOGORREA
CIELO SUPER ACCESO
LUI GAREGGIA
DENTRO SHARON
LUNA
DIALOBIK
CHAISE LONGUE
NEVISCHIO
FUOCO AMICO II
CRYSTAL BALL
DON CALISTO
SUI GHIACCIAI
VOLEVO MAGIA
SCEGLI ME
IL GULLIVER
VALVONAUTA
MUORI DELAY
PASCOLARE