Luca Zannotti: il manager “Battagliero”

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“Cio’ che deve accadere, accade.”

Dopo aver portato in scena i CCCP in DDR all’ Astra Kulturhaus Club di Berlino, con ben 3 date sold out in pochissimi minuti, la band torna ad esibirsi live in Italia con il tour “In Fedeltà la Linea c’è” con 11 date, ad oggi Milano sold out in 11 minuti, Bologna sold out il giorno dopo la prevendita e sicuramente le restanti faranno altrettanto. Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici e Danilo Fatur hanno scritto un pezzo di storia nella musica italiana e per noi nostalgici e amanti della storia, della musica e delle emozioni adrenaliniche questi live rappresentano non solo un ritorno al passato mentre ascoltavamo i CCCP nelle nostre cuffiette del walkman, ma una grande festa con vecchi amici, sempre attuali, oggi come non mai, “Produci, Consuma, Crepa”, lasciando un segno indelebile in più generazioni.

Ma vi siete mai chiesti chi sta dietro a tutto questo? La maggior parte delle persone non saprà nemmeno rispondere a questa domanda ma credo che dovreste innanzitutto ringraziare tutte le persone che hanno lavorato per ottenere tutto questo, in primis Luca Zannotti, il manager che ha risvegliato la “cellula dormiente” del gruppo.

Musiche Metropolitane è il nome dell’agenzia di Luca, è un piccolo non luogo per la promozione di idee, progetti ed eventi di cultura contemporanea. Un network che alimenta sinergie e collegamenti tra realtà belle.

Musiche Metropolitane è una ditta individuale di consulenza ad attività organizzativa e di supporto a spettacoli, un presidio artigianale della cultura al servizio degli artisti, dal management, al booking alla produzione di festival, che opera nel campo dell’organizzazione di eventi musicali. Musiche Metropolitane, raccogliendo sinergie da professionalità diverse cerca di sostenere gli artisti che rappresenta, talvolta nella tutela dei loro diritti di base, talvolta nella programmazione dei loro tour in Italia e all’estero.

Zannotti vanta di una grande esperienza e preparazione sia sul piano organizzativo dell’elaborazione degli aspetti produttivi legati alla realizzazione logistica ed amministrativa dell’evento, che alla divulgazione promozionale del progetto in particolare nella gestione dei rapporti con i media. Zannotti ha scelto di perseguire i suoi sogni, studiando all’Università di Bologna e formandosi come organizzatore e produttore di eventi, riuscendo grazie alla sua scrupolosità, efficienza e affidabilità a raggiungere tutto questo. E come in tutte le belle storie, Luca è riuscito ad organizzare 3 date a Berlino di una delle sue band italiane preferite, i CCCP. Un altro sogno realizzato, sia per Luca in primis sia per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di partecipare e per tutti quelli che lo hanno reso possibile.

Ma la storia continua.

Luca non è solo il manager di diversi artisti ma è un vero e proprio attivista dei diritti dei lavoratori dello spettacolo, è fra i membri fondatori de La Musica che Gira, di PIU e Promoter per la Toscana, fa parte di MMF Italy e del Consiusa nell’Assemblea YL e promoter di una nuova legge regionale per la musica dal vivo in Toscana, che riconosca imprese culturali e creative, festival e live club.

La Musica è un lavoro. L’Italia è un paese fondato sul Lavoro. Ma che lavoro? Soprattutto durante la pandemia si è reso ancora più palese come i musicisti e tutti i lavoratori connessi alla musica dal vivo siano privi di tutele, diritti e riconoscimenti. Tante manifestazioni sono state fatte, mi ricordo benissimo Bauli In Piazza, dove tantissimi lavoratori dello spettacolo hanno aderito per far sentire la loro voce, dato che all’epoca ancora nessuno aveva ripreso la propria attività lavorativa, molti locali sono stati costretti a chiudere, perfino persone che si sono tolte la vita perchè indebitati fino al collo, senza nessun aiuto economico dal governo in uno stato di emergenza. “Stati di agitazione”

Nel 2020 i club berlinesi sono stati riconosciuti dal Senato di Berlino come istituzioni culturali, con tassazioni agevolate, accesso ai contributi statali e soprattutto un riconoscimento del lavoro culturale fatto per la città come luogo di aggregazione, socialità e libertà di espressione. Così come l’esempio della Spagna, dove in epoca pandemica si sono tenuti concerti, con i doverosi controlli, certamente, questo indica che un’altra politica culturale non solo è possibile ma necessaria al nostro paese. Invece in Italia venivano fatte richieste davvero assurde e ridicole per i gestori di locali, come ad esempio la ristrutturazione dei club e nuovi sistemi di aerazione dei locali stessi a spese pubbliche. Una vera follia.

Come diceva Nietzche, “Senza musica la vita sarebbe un errore”, perché abbiamo visto e vissuto nella nostra pelle cosa vuol dire stare senza concerti dal vivo e spettacoli e per scongiurare la perdita di un patrimonio artistico e umano cha ha fatto grande il nostro paese, persone come Luca si sono attivate, sono scese in piazza, hanno lottato e resistito affinchè ogni lavoratore dello spettacolo abbia gli stessi diritti di tutti gli altri. Ed è proprio in un momento di crisi che l’unione ha fatto la forza, artisti, manager, produttori, tecnici, etichette, agenzie di booking, proprietari di club, uffici stampa e altri lavoratori della musica si sono uniti in risposta all’emergenza per formulare un documento programmatico rivolto al Governo e ai Ministeri competenti. I punti fondamentali del documento di La Musica Che Gira, redatto con la consulenza di giuslavoristi, economisti, consulenti del lavoro e realtà accademiche, sono state: Garantire a tutti l’accesso alle tutele sociali, supportare le attività imprenditoriali del settore “musica dal vivo”, stimolare una riforma definitiva del settore e una ripresa con nuove logiche della produzione e del consumo culturale ed incentivare gli investimenti Green su innovazione e tecnologia.

Riteniamo indispensabile che tutte le categorie che compongono la filiera del mercato della musica, scrive il coordinamento, vengano consultate prima che il Governo decida quali prossime misure adottare. Chiediamo di poter mettere a disposizione il capitale di conoscenza e di competenze che ognuno di noi rappresenta che è di cruciale importanza per affrontare l’emergenza lavorativa, economica e sociale che il fermo del settore ha provocato. Sarà un contributo imprescindibile nel riscrivere le regole di un comparto che va riorganizzato anche sotto il punto di vista legislativo”.

L’ organizzazione di una rappresentanza di categoria è stata fondamentale, chi legifera sulla musica dal vivo deve farlo con gli addetti ai lavori, deve conoscere perfettamente le particolarità amministrative e tecniche di questo mondo.

“Legiferare con noi e non contro di noi.”

“Mi piace pensare di far parte di una grande collettività composta da colleghi, manager, artisti, tecnici, discografici, una fratellanza silenziosa che si sostiene a vicenda. Talvolta impegnata in insignificanti faide locali o di mercato, talvolta alleata efficace, fianco a fianco, nella gioia e nel dolore. Ecco vorrei un sistema in cui anche nel macro nelle secche del mercato, piccoli e grandi si sostenessero a vicenda. Fare questo lavoro è un premio per chi come me senza musica non è mai riuscito a stare, per chi come me si è visto cambiare la vita dopo la chitarra ruvida e materica di Kurt Cobain in Smells Like Teen Spirit. E’ un’ illusione? Può darsi, un’ illusione a cui continuare a credere.”

Luca Zannotti

Possiamo definire Luca un eroe, un vero e proprio “Battagliero” perché la musica è linfa vitale, perché la musica unisce le persone, perché “Uniti noi resistiamo, divisi noi cadiamo.”

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