Contro il logorio della crisi moderna

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Sono strani tempi. La crisi esiste. E noi non vogliamo certo mettere la testa sotto la sabbia. Tuttavia l’informazione che invade la nostra quotidianità, crea stati alterati della coscienza e sembra abbagliare le nostre menti. Se solo un attimo ci fermassimo a riflettere capiremmo, che in nome del denaro, rischiamo di buttare molti dei nostri diritti e uno dei beni più preziosi: la fiducia nella felicità.

Nonostante i conti, Gagarin resiste. Solo per passione. Perché – e qui rischiamo di essere banali – non è il solo profitto che dà un senso a un’esistenza. Per noi la gratificazione dell’anima arriva attraverso le arti, la generazione di senso e di bellezza. «E’ tempo di pervasione, di coniugare senso e fascinazione (fascinazione, non seduzione: perchè la seduzione è soltanto una tattica, la fascinazione è un’energia). – scrive l’amato maestro Franco Bolelli – Così prendono forme esperienze dove ricerca e comunicazione sono unite fin dall’origine, nascono dallo stesso nucleo. A evitare che la differenza tra cultura alta e culture basse è un raggiro degno di vendere perline agli indigeni».

Questo vuole continuare ad essere Gagarin. Dal 15 aprile faremo la nostra piccola rivoluzione e, in parallelo al mensile, pubblicheremo anche on line. Giorno per giorno, proseguendo la stessa linea editoriale del giornale cartaceo, potremo essere più vicini ai lettori.

Così siete tutti invitati ad intervenire agli articoli con commenti e ad inviarci recensioni, fotografie, video, racconti, graphic novel, argomenti, critiche e consigli. Perchè Gagarin diventi sempre più una piattaforma a disposizione di tutti e un esperimento editoriale creato dal basso.

 

STEFANIA MAZZOTTI