La pittura secondo Riccardo Baruzzi

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R.Baruzzi, Ordine I think i wanna borrow her, 2015Giovane e promettente, Riccardo Baruzzi (Lugo, 1976) è protagonista con una personale dal titolo “Dal disegno disposto alla pittura” alla P420 di Bologna. La galleria che da poco ha inaugurato un nuovo e importante spazio in Via Azzo Gardino 9, dopo la collettiva che ha accostato i lavori di Paolo Icaro con quelli di giovani artisti di base a New York, si concentra questa volta su una mostra di sola pittura, scarnificata e ridotta ai minimi termini dall’azione dell’artista romagnolo. La pittura restituita per sottrazione, come si legge nel testo che accompagna la mostra. Linee curve, tratti rapidi e precisi, colori primari: davanti agli occhi è un insieme di segni che campeggiano sulle grandi tele grezze, testimoni di quel che resta di un groviglio di corpi, che l’artista ha colto partendo da immagini di placcaggi di rugby. Lì accanto, immagini realizzate a pennarello – trattato come se fosse olio – traducono scene orgiastiche in segni rapidi e convulsi, irriconoscibili ad un primo sguardo.

R.Baruzzi, Sette chili di quattro verdi, matita su olio su tavola: pencil on oil on board, 4 boards, cm.70x60 each (ph.D.Lasagni)La forza delle opere di Riccardo Baruzzi, la loro potenza evocativa risiede proprio in questa mancanza di descrizione, nel loro esistere come semplice accenno, allusione, o ancora come esplorazione del limite tra supporto e opera, come in Ordine, o tra disegno e pittura, come in Quasimezzochilo: composizioni visive brevi, sincopate, musicali, intermittenti.

Se la pittura si fa per sottrazione e diviene quasi disegno, allora il disegno può caricarsi di materia e diventare quasi pittura come dimostra proprio la serie Quasimezzochilo, dove la matita grassa viene usata su una base di olio su tavola, per accennare con rapidi segni immagini di cavalli.

R.Baruzzi, Porta Pittura delle tre mosse, 2016, grafite, tempera e inchiostro su cotone:graphite, tempera and ink on cotton, 7 canvases cm.50x40 each + device (ph.D.Lasagni)

In questo processo di scarnificazione non resta allora che celebrare il segno per eccellenza: l’alfabeto protagonista della serie Abcd. L’arte di Riccardo Baruzzi non ci lascia indifferenti: ci respinge e ci attrae, portandoci a riflettere sull’essenza stessa dall’atto creativo, qui presentato tra sperimentazioni e cortocircuiti ironici e spiazzanti.

 

LEONARDO REGANO

 

 

 

Dal 2 aprile al 4 Giugno 2016.

Bologna, Galleria p420, via Azzo Gardino 9

Info: tel. – fax 051 4847957 info@p420.it; www.p420.it

Orari: da martedì a sabato 10.30–13.30 e 15–19.30 – Altri giorni solo su appuntamento