Crista, quando il pop-rock fuori dai cliché è “Femmina”

0
730

È un pop-rock energico e genuino quello di Crista. Il suo sound ha un piglio a tratti graffiante e a tratti scanzonato e irriverente, senza nascondere però una dolcezza di fondo che è uno dei tratti caratteristici di questa originalissima songwriter romagnola. Il suo nuovo disco si chiama Femmina,  è stato prodotto artisticamente da Manuel Fusaroli, che ha curato tutti gli arrangiamenti, e sarà presentato sabato 23 marzo a Cesena, al Magazzino Parallelo, con un release party che coinvolge alcuni artisti vicini al suo universo musicale e personale.

All’anagrafe Alessia Pensalfini, nata 32 anni fa “tra le pecore nere e le galline della bassa Romagna”, come si legge nella sua biografia, Crista in questo nuovo lavoro in studio, il secondo del suo palmarès, racchiude due anni molto intensi dal punto di vista artistico. Due anni in cui, fra un concerto e l’altro su e giù per la Penisola, ha messo insieme idee, melodie, sensazioni, stralci di vita vissuta, amori e delusioni, urla liberatorie e parole sussurrate. Il risultato sono nove brani freschi, sanguigni e onesti, con testi personali e limpidi e melodie dal lieve sapore punk. Un disco che è femmina, nel senso letterale del termine, per un’artista capace di interpretare il mondo intorno a sé con una sensibilità del tutto particolare, senza paura di muoversi fuori dai cliché.

“La vita è la mia e vivo come mi pare, amore mio il coraggio ce l’ho, se vuoi te ne presto un po’” canta in Vivo come mi pare, la seconda traccia dell’album. Un disco complesso e leggero, sofisticato e torbido, personale e collettivo.  “C’è molto della mia vita dentro i personaggi che muovono i loro passi e le loro emozioni in queste nove tracce. – racconta Crista –  C’è il mio passato, c’è il mio amore per la rottura delle convenzioni e c’è soprattutto un universo femminile che si racconta, a volte in prima persona, altre volte prendendo in prestito un personaggio che agisce per raccontare gli stati d’ animo di un’adolescenza appena trascorsa e subito così terribilmente lontana e oramai irraggiungibile”.

“C’è il mio punto di vista personale sull’intricato e affascinante mondo delle donne raccontato senza fronzoli, con la schiettezza tipica delle romagnole purosangue”, aggiunge. E infine rivela che Femmina è stato “Un album scritto di notte e registrato di mattina, fatto a pezzi e poi ricostruito, montato su alte impalcature per poi scendere nei bassifondi dei peggiori bar delle città. Anche la sua produzione è stata varia, alcuni pezzi molto ragionati, altri registrati d’istinto nel famoso ‘buona la prima, che a volte è la soluzione vincente”.

Dal vivo, nelle tappe dell’intenso tour che sta toccando alcuni principali club italiani, Crista è accompagnata sul palco solo dalla sua chitarra: una formula essenziale, senza ammiccamenti e senza fronzoli, energica e ruspante, come la sua Romagna. Al Magazzino Parallelo il 23 marzo sarà invece una grande festa tra amici e colleghi musicisti: dalle 21.30 si alterneranno sul palco insieme a lei Daniele Maggioli, Noè, Isak Suzzi, Rachele Pavolucci e L’Amore Ai Tempi Dell’Avvocato Cinico. Quest’ultima formazione, in particolare, è composta da due musicisti di lunga data e “dalla lunga barba”, che promettono di proporre “quesiti di interesse collettivo dando risposte incerte a suon di canzoni”: ai più curiosi il piacere di scoprire chi sta dietro a questo inedito duo. A fare da cornice scenografica alla serata ci saranno le opere della pittrice Alice Tamburini.

Femmina, il nuovo disco di Crista, si può ascoltare su Spotify https://spoti.fi/2T6QgEn