Copia e incolla, sii felice

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L’articolo è tratto dal nostro repertorio di numeri cartacei

Tom trova un biglietto della sua ragazza. Non l’ha lasciato. Ma è andata via. E gli dice di continuare come se tutto fosse normale…

Sveglia! Dove sei stato fino ad ora? Te la sei dormita per anni? Indietro solo un ammasso di fallimenti? Eppure io c’ero. Ho fatto scelte. Cercavo di essere chi credevo che gli altri volessero che fossi. Un fallimento. Vuoi parlare di fallimenti? Fallire è quello che fai tu. Nascondersi. Docile come un agnellino. Morto dentro. La via con meno ostacoli. Che senso ha vivere così? Quello sì che è sprecare la propria vita.

Misteri editoriali. Il titolo Who is Tom Ditto diventa Copia e incolla in italiano, forse perché il libro che ispira il 70% dei personaggi del romanzo di Danny Wallace è Carbon Copy del Professor Ezra Cockroft che a sua insaputa ha fondato un movimento, il CC (quanta carta carbone ho usato, ho inventato io il fronte e retro). I seguaci del movimento individuano una preda interessante e cominciano a seguirla, copiando pedissequamente quello che fa, fingendo di essere quella persona, per essere qualcun altro e quindi se stessi (occhio al rischio omologazione dei Movimenti, devi seguire). Tom si scontra con questa realtà, prova a capirla, prova a seguire e così trova Tom, seguendo scopre di non essere mai stato se stesso. Mi sento derubato. Mi sento come se molte possibilità mi siano state portate via. Come se tutti potessero dire qualcosa in merito, tranne me.

Puoi decidere, se rifugiarti all’ombra di qualcun altro o limitarti a vivere la tua vita, viverla davvero. Seguendo, se vuoi, ma non per nasconderti a te stesso. Si, perché chi dice di nascondersi all’ombra di scelte o colpe altrui, si sta nascondendo all’ombra dell’idea di se stesso, non vive. Sia chiunque lei voglia essere. Sia se stesso, sia me, sia il bambino che incontra sulle scale. Ma sia felice.