L’articolo è tratto dal nostro repertorio di numeri cartacei
Dicembre. Freddo. Buio che arriva presto. La nebbia. Se va bene la neve. Se va grassa un camino. Male che vada il vino, che in un modo o nell’altro in Romagna lo trovi. Dicembre è il luogo delle favole, è il posto delle storie. Quali storie? Tutte le storie, storie dell’avvento magari, storie che insegnano l’attesa, storie che insegnano a caricarsi sulle spalle il proprio fagottino e a mettersi in marcia, storie che insegnano il cammino. Io trovo straordinario, come sempre, Guareschi. La sua Favola di Natale, ma non solo, sono tanti i racconti di Giovannino che si prestano a questo periodo, una volta sono Don Camillo e Peppone, l’altra sono Albertino e la Pasionaria. Dallo Zibaldino al Corrierino delle Famiglie si prestano tutti per brevità e semplicità alle letture serali.
Anche io ne sto scrivendo una, di queste storie, da tre anni. È la storia di un vecchio asino, che è triste perché non ha concluso nulla di buono nella sua vita, sempre a far girare la mola del mulino, e ora che è vecchio l’hanno rivenduto ad un giovane falegname. Pensate che gli tocca pure portare sulla schiena una donna incinta a Betlemme, per un censimento inutile promosso dai politici di turno, che sono anche antipatici perché parlano in latino e lui, l’asino, il latino non l’ha studiato, ha fatto greco.
Ma ‘ste storie a chi le raccontiamo?
Occorre un marmocchio, una coppia di marmocchi possibilmente. Adottatene uno, noleggiatelo, fatevelo prestare, fatevi venire in mente se potete essere anche solo alla lontana lo zio o la zia di qualcuno, l’ultima spiaggia, vista la crisi, è proporsi come babysitter la sera. Insomma le occasioni non mancano, anzi sono le occasioni che fanno l’uomo cantastorie. Il marmocchio è troppo piccolo per capire il racconto? Non importa, il racconto è per noi, è per far ritrovare per qualche istante anche a noi lo sguardo che vedremo illuminarsi nel marmocchio mentre raccontiamo.
Ah quasi dimenticavo, pare che il 25 ne nasca uno famoso. Chissà che favole gli racconterà sua mamma, favole della mado…?