Cirk Fantastik: il circo-teatro è un sogno a bocca aperta

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Magdaclan, Eccezione n.3 - ph Matteo Silvan

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Magdaclan sono l’essenza del circo-teatro. Con il loro chapiteau girano il mondo tra acrobazie ed equilibrismi su quel sottile filo sotterraneo che unisce la magia all’infanzia, la sospensione del tempo allo stupore, l’alchimia alla meraviglia fino all’incredulità. Il festival Cirk Fantastik (7-17 settembre, alla diciottesima edizione), all’interno del polmone verde delle Cascine fiorentine, è un piccolo mondo antico dove, appena varcata la soglia, sembra di essere proiettati tra il Paese dei Balocchi e i villaggi del Far West, un habitat caldo fatto di tendoni colorati, di pop corn, di un’atmosfera di paglia leggera e di quell’odore di sudore (la dura fatica del lavoro e dell’allenamento) misto a burro fuso, sorrisi miscelati a quello dolcissimo delle crepes che sfrigolano, le roulotte che stanno lì a dirci che questi artisti sono liberi, non hanno una casa perché la loro casa è il mondo e ogni angolo dove possono esibirsi e mostrare tutte le loro doti, muscolari, artistiche, umane.

 

Magdaclan, Eccezione n.3 – ph Matteo Silvan

 

Eccezione n.3, il nuovo spettacolo di questo Collettivo girovago e nomade, non fa eccezione in quanto all’impatto che i loro gesti ginnici e calibrati hanno su adulti e ragazzi. Un’ora che è un condensato di attese e attenzioni, di movimenti fulminanti e flash, di applausi e occhi sbarrati a chiederci: Come è stato possibile?, al limite dell’umano, al limite del sovrannaturale. Questi performer agli occhi dei bambini diventano superstar, supereroi invincibili che tutto possono, che non hanno limiti, potenti e poderosi, sfidano le leggi della fisica e cadono sempre in piedi, superuomini, semidei da ammirare. Ma questo Eccezione è anche un elogio del fallimento, dell’errore che è sempre possibile, nel circo, nel teatro, come nella vita, e che non bisogna mollare o abbattersi o abbandonare l’arena ma rialzarsi e riprovare senza paure.

 

Magdaclan, Eccezione n.3 – ph Matteo Silvan

 

Come questo cameriere arruffone e cialtrone che, con il vassoio in mano e i caffè da portare, cammina e corre e inciampa sul tapis roulant barcamentandosi sempre in uno stile precario nell’impossibilità di portare a compimento il suo lavoro. I quattro sulla scena (coadiuvati da tre bravissimi musicisti che accompagnano ogni quadro con suggestivi ritmi) hanno tute da lavoro, blu, verde, grigie, come a sottolineare il loro lato operaio ma anche la vena colorata del loro lavoro che è sì complicato, difficile, a tratti pericoloso, ma che porta sempre grande felicità in chi lo guarda. Un altro personaggio ha un casco con sopra un fornellino da campeggio acceso e poggiata una caffettiera che gorgoglia; se ne va a giro ad occhi chiusi, senza far cadere la moka dove bolle la bevanda calda, per un’agorà piena di impedimenti tra assi di legno e rastrelli da schivare, fili da saltare, carrucole, martelli e mazze, secchi, skate.

 

Magdaclan, Eccezione n.3 – ph Matteo Silvan

 

Ci sono anche martelli pneumatici e giochi a cascata tipo domino, usano come fossero trampoli le scale mentre gli strumentisti ora suonano il theremin adesso il didgeridoo degli aborigeni australiani. Come novelli Romeo e Giulietta è la scena, romantica e appassionata, sulla ruota Cyr a doppio canale, dove ricomporre una sorta di Uomo Vitruviano leonardesco e roteare e volteggiare, un cerchio d’acciaio che è specchio ma anche porta per entrare, come Alice, in altri universi paralleli. Qui c’è forza e precisione, cura ai dettagli e attenzione, ricerca e innovazione. L’eccezione è il teatro, l’eccezione è il circo, l’eccezione sono i Magdaclan, l’Eccezione è Cirk Fantastik.

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Sono laureato in Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2004 e critico teatrale. Ho scritto, tra gli altri, per i giornali cartacei Il Corriere di Firenze, per il Portale Giovani del Comune di Firenze, per la rivista della Biennale Teatro di Venezia, 2011, 2012, per “Il Fatto Quotidiano” e sul ilfattoquotidiano, per i mensili “Ambasciata Teatrale”, “Lungarno”, per il sito “Words in Freedom”; per “Florence is You”, per la rivista trimestrale “Hystrio”. Parallelamente per i siti internet: succoacido.it, scanner.it, corrierenazionale.it, rumorscena.com, Erodoto 108, recensito.net. Sono nella giuria del Premio Ubu, giurato del Premio Hystrio, membro dell'A.N.C.T., membro di Rete Critica, membro dell'Associazione Teatro Europeo, oltre che giurato per svariati premi e concorsi teatrali italiani e internazionali. Ho pubblicato, con la casa editrice Titivillus, il volume “Mare, Marmo, Memoria” sull'attrice Elisabetta Salvatori. Ho vinto i seguenti premi di critica teatrale: il “Gran Premio Internazionale di critica teatrale Carlos Porto '17”, Festival de Almada, Lisbona, il Premio “Istrice d'Argento '18”, Dramma Popolare San Miniato, il “Premio Città di Montalcino per la Critica d'Arte '19”, il Premio “Chilometri Critici '20”, Teatro delle Sfide di Bientina, il “Premio Carlo Terron '20”, all'interno del “Premio Sipario”, “Festival fare Critica”, Lamezia Terme, il “Premio Scena Critica '20” a cura del sito www.scenacritica.it, il “Premio giornalistico internazionale Campania Terra Felix '20”, sezione “Premio Web Stampa Specializzata”, di Pozzuoli, il Premio Speciale della Giuria al “Premio Casentino '21” sezione “Teatro/Cinema/Critica Cinematografica e Teatrale”, di Poppi, il “Premio Carlos Porto 2020 – Imprensa especializada” a Lisbona. Nel corso di questi anni sono stato invitato in prestigiosi festival internazionali come “Open Look”, San Pietroburgo; “Festival de Almada”, Lisbona; Festival “GIFT”, Tbilisi, Georgia; “Fiams”, Saguenay, Quebec, Canada; “Summerworks”, Toronto, Canada; Teatro Qendra, Pristhina, Kosovo; “International Meetings in Cluj”, Romania; “Mladi Levi”, Lubiana, Slovenia; “Fit Festival”, Lugano, Svizzera; “Mot Festival”, Skopje, Macedonia; “Pierrot Festival”, Stara Zagora, Bulgaria; “Fujairah International Arts festival”, Emirati Arabi Uniti, “Festival Black & White”, Imatra, Finlandia.