Arva Vacua, la colonna sonora ideale di questo ottobre

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Metti una domenica pomeriggio di metà ottobre, quella voglia di sprofondare nel letto e non pensare a nulla. Non so voi ma io odio la domenica. Di solito mi sparo un bel film, una serie tv o ascolto della musica.

Oggi ho scelto di ascoltare l’EP degli Arva Vacua, band ravennate. La prima cosa che mi sono chiesta è il perché di questo nome e quale significato avesse.

“Campi vuoti”, “terra incognita”, così gli esploratori del XVI indicavano i territori inesplorati e non descritti sulle cartografie conosciute, questa è la definizione antica di Arva Vacua.

In uscita il 19 ottobre su tutte le piattaforme digitali e su bandcamp, prodotto da Lagnofono Factory, Tales From Holographic Seas è il nome dell’EP d’esordio del trio romagnolo composto da Francesco “Fresco” Cellini, violoncellista (Afterhours, Scisma, Pitch), Andrea “Andy” Para, percussionista ed Emilio Albertoni, fonico, produttore e polistrumentista.

La fusione di questi musicisti ha prodotto un viaggio sonoro perfetto composto da 5 tracce e una bonus-track, Monica, (dedicata alla grande attrice Monica Vitti), che ci accompagna dolcemente lungo questo percorso, richiamando melodie antiche ritrovate, avvolgendole a elettronica soft- berlinese, dove spicca il violoncello, che personalmente ho sempre trovato affascinante.

Decisamente un trio con i “controcazzi”, scusatemi il linguaggio.

Non è facile comporre pezzi puramente strumentali e condurre l’ascoltatore a seguire questo itinerario, che inevitabilmente diventa anche suo.

Questi tre romagnoli sanno il fatto loro, conoscono la musica, la filmografia e sanno suonare e manipolare i suoni con un’armonia e una compattezza disarmante.

 

 

Quello che vi consiglio di fare è ascoltare questo lavoro, magari in macchina, da soli, attraversando le colline, oltrepassando la nebbia, fino a raggiungere il mare.

Tre mondi diversi, la collina, la pianura e la spiaggia, così come i tre artisti che si sono proiettati in un’unica dimensione, sperimentando, senza trascurare il passato, anzi recuperandolo e plasmandolo, chiare anche le varie influenze musicali, come ad esempio i Radiohead, che mi sono subito arrivati all’orecchio.

Passato, presente e futuro, questa è la chiave di volta che apre il linguaggio della band.

Ideali per una colonna sonora alla Jim Jarmusch.

Mi è subito venuto in mente il film Only Lovers Left Alive, (Solo gli amanti sopravvivono), dove Jarmusch racconta la storia d’amore di due vampiri che viaggiano in diverse epoche e dove la colonna sonora miscela diversi generi musicali.

Gli Arva Vacua sono alla costante ricerca di nuovi mondi, nuovi paesaggi, nuovi sogni, cosi come i due vampiri nel film. Il mondo cade a pezzi ma dentro di noi c’è sempre quella bramosa voglia di cercare oltre, altrove, dove nessuno guarda, perché la bellezza si può trovare ovunque e ci circonda, anche se spesso ci passa davanti e nemmeno ce ne accorgiamo.

Dopotutto solo chi ama sopravvive.

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ARVA VACUA
Lagnofono Factory 2022 

TRACKLIST
TILDA
NEBBIA pt.1
LANDED
NEBBIA pt.2
H.O.P.E.
MONICA (BONUS TRACK)

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