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1° Maggio al MAR. Giocate con noi?

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Gioacchino Toma, Le educande al coro, 1878
Gioacchino Toma, Le educande al coro, 1878

 

Il Bel Paese: dal Risorgimento alla Grande Guerra, dai Macchiaioli ai Futuristi, a cura di Claudio Spadoni, è un lungo itinerario negli scenari della nostra terra, così come sono stati visti e reinterpretati dai più grandi artisti italiani del tempo: Balla, Bianchi, Boccioni, Boldini, Caffi, Carrà, Cremona, De Nittis, Depero,Fattori, Fontanesi, Guaccimanni, Induno, Lega, Michetti, Morbelli, Palizzi, Pelizza da Volpedo, Previati Russolo, Segantini, Signorini, tra i tanti.

Noi l’abbiamo vista.

Vi riproponiamo un piccolo gioco che ci è venuto in mente, quel giorno: leggete qui http://www.gagarin-magazine.it/2015/03/arte/giocare-con-larte-al-mar-di-ravenna/ .

E partecipate!

1 maggio, ore 9-21 – Ravenna, MAR, via di Roma – info: 0544 482487, mar.ra.it

Il cinema racconta la Grande guerra

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Charlot

 

 

L’occasione è il centenario dell’entrata italiana nella Prima guerra mondiale, e anche il fatto che recenti restauri permettono di presentare, accanto ai classici dell’antimilitarismo, altri titoli rari e ritrovati, film di finzione e documentari che rappresentano o tragicamente pre-vedono gli orrori della guerra.

Si parte con tre capolavori del genere: La grande illusione di Renoir, Orizzonti di gloria di Kubrick e Uomini contro di Rosi.

Si vedranno quattro muti pacifisti degli anni Dieci ‘in presa diretta’ rispetto agli eventi, tutti accompagnati al pianoforte in sala da Daniele Furlati: Addio giovinezza di Augusto Genina (a lungo ritenuto perduto e recentemente ritrovato e restaurato), Giù le armi di Holger-Madsen (sceneggiato da Carl Th. Dreyer dal bestseller di Bertha von Suttner), Maudite soit la guerre di Alfred Machin (melodramma impreziosito dall’uso mozzafiato della colorazione pochoir) e il classico Charlot soldato di Chaplin. Chiuderà la programmazione di domenica Westfront di Pabst.

E tanto, tanto altro, nelle settimane a seguire. State in ascolto.

1-24 maggio – Bologna, Cinema Lumière, Via Via Azzo Gardino 65 – info: 051 219 5311, cinetecadibologna.it

ZU (+ ?Alos) al Bronson

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ZU - foto di Danilo Giungato
ZU - foto di Danilo Giungato
ZU – foto di Danilo Giungato

 

In più di quindici anni di vita e attraverso altrettanti album, gli Zu hanno costruito un profilo artistico e umano di rara coerenza, affrontando e domando numerosi generi, collaborando con veri mostri sacri della musica contemporanea e pubblicando dischi per la crème delle label di avanguardia.

A distanza di sei anni da Carboniferou e al termine di una pausa durata tre anni, lo storico progetto noise romano tornano con un nuovo album intitolato Cortar Todo, che in spagnolo sta per “tagliare con tutto”. Si tratta di un concept album che chiude una trilogia iniziata neo 2014 con l’EP Goodnight Civilization, seguita da The Left Hand Path, collaborazione con Eugene Robinson degli Oxbow.

Nella stessa serata, ?Alos presenterà Matrice, registrato, mixato e mastrizzato da Lorenzo Stecconi (Lento) all’Ardis Hall di Ravenna, in uscita per l’etichetta belga Cheap Satanism Records. Tra gli ospiti Mai Mai Mai, Necro Deathmort e Giovanni Todisco.

2 maggio, ore 21.30 – Madonna dell’Albero (Ravenna), Bronson, via Cella 50 – info: 333 2097141, bronsonproduzioni.com

Massimo Bottura e il suo “Vieni in Italia con me”

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botturaIl peso della cucina di Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena è certificato: tre stelle Michelin e terzo miglior ristorante del mondo nella classifica dei World’s 50 Best Restaurants nel 2013 e nel 2014. Insomma Bottura è lo chef più raffinato d’Italia. La sua cucina si ispira nelle forme all’arte contemporanea e nelle sostanze ai sapori autentici della cucina emiliana.

Sarà a Faenza, nella sala del Ridotto del Masini il 12 maggio, alle 21, per presentare insieme a Martina Liverani, giornalista e direttrice di Dispensa, il suo libro Vieni in Italia con me (co-edizione L’ippocampo/Phaidon).

Il libro racconta venticinque anni di lavoro ed è un omaggio ai successi e all’evoluzione dell’Osteria Francescana. Composto da quattro capitoli, contiene 48 ricette che svelano le ispirazioni, gli ingredienti e le tecniche dei suoi piatti più famosi e che spiegano la sua filosofia culinaria di “Tradizione in evoluzione” e di come allora il bollito misto emiliano si trasforma nello skyline minimalista di Central Park e l’ossobuco assumere i tratti essenziali di uno Ying Yang.

L’evento è  l’anteprima di Buongiorno Ceramica, tre giorni tra cibo e ceramica alla Molinella di Faenza dal 20 al 31 maggio.

12 maggio, Faenza, Teatro Masini, Ridotto, piazza Nenni, ore 21,  ingresso gratuito, info: 349 871621

Roberto Mercadini presenta e legge “E’ savòr. Il sapore della Romagna” di Marco Galizzi

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Marco Galizzi

 

E’ Savòr è una storia ambientata in Romagna nel settembre del ‘44, ormai verso la fine della Seconda Guerra Mondiale. Alcuni soldati tedeschi, tra le colline della Val Bidente, sulle retrovie della Linea Gotica, si trovano a combattere contro una famiglia di audaci partigiani.

Terra sanguigna e ribelle, la Romagna si impone nel racconto come una vera e propria entità vivente. Lungi dall’essere distratta dai luoghi della sua storia e dai suoi sapori, attraverso gli uomini e le donne che in quegli anni l’abitarono, essa chiederà conto di ogni ingiustizia a tutti coloro che con la violenza e l’inganno credettero, illudendosi, di soffocarne la libertà.

30 aprile, ore 19 – Forlì, Diagonal Loft-Club, viale Salinatore 101 – info: diagonaloftclub.it

Weekend del Primo Maggio a Brisighella

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veduta-Brisighella

Sono in arrivo tre giorni di delizie: prenderà vita un mercato dei produttori tipici dell’appennino faentino, si potrà ammirare l’artigianato artistico locale della mostra dei ricami presso la chiesa del suffragio e ricercare l’eccellente gastronomia dei molti ristoranti.

Venerdì 1 si parte con la classica Passeggiata dei Tre Colli di Brisighella, una manifestazione non competitiva dove famiglie, giovani, bambini e amici riscoprono il piacere di stare insieme.

Sabato 2 sarà allestita una pista da ballo presso il Parco Agonia, dove si potrà ascoltare e ballare la musica dell’Orchestra Celso Argnani.

Domenica 3, oltre alla sagra, in Piazza Carducci si terrà la tappa conclusiva del concorso Albana Dei, dedicato ai vini ottenuti da uve Albana di tipologia “secco”. Sarà allestito un banco di assaggi gratuiti, per dare modo al pubblico di esprimere il proprio giudizio come giuria popolare, per contribuire a eleggere “l’Albana del cuore 2015”.

Siate curiosi, salite in collina.

1-3 maggio – Brisighella (RA) – info: 0546 81166, brisighella.org

Citizenfour

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Citizenfour narra, con il ritmo e la suspense di un thriller, la cronaca dell’incontro tra la regista Premio Pulitzer Laura Poitras, i giornalisti Glenn Greenwald ed Ewen MacAskill e l’ex tecnico della CIA Edward Snowden, durante il quale Snowden ha reso pubblici documenti altamente riservati che fornivano le prove di una sistematica invasione di privacy operata dall’NSA ai danni dei cittadini e governi di tutto il mondo.

Vista l’ottima risposta di pubblico e di critica, la rassegna Unipol Biografilm Collection, il cui primo ciclo doveva concludersi la scorsa settimana con Stop the Pounding Heart, si arricchisce di un nuovo appuntamento: eccezionalmente di giovedì, in 23 sale del circuito UCI Cinemas in tutta Italia.

 

ELENCO SALE

LAZIO/UMBRIA
Roma Est
Roma Marconi
Porta di Roma
Perugia
Parco Leonardo

TRIVENETO
Verona
Fiume Veneto | Pordenone

EMILIA ROMAGNA
Ferrara
Meridiana | Bologna
Romagna | Rimini
Reggio E.

PIEMONTE/LOMBARDIA/LIGURIA/MARCHE
Milanofiori | Milano
Bicocca | Milano
Torino Lingotto
Como
Curno | Bergamo
Moncalieri | Torino
Fiumara | Genova
Ancona
Porto S.Elpidio | Fermo

TOSCANA
Firenze
Campi Bisenzio
Arezzo

 

30 aprile, ore 21 – ingresso 5 euro – info: iwonderpictires.it

 

In ricordo di Luca Ronconi

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Ronconi_2

 

Luca Ronconi ha scelto l’Umbria per creare uno spazio dove accogliere giovani attori e giovani attrici, e attivare un libero cortocircuito teatrale, svincolato da condizionamenti e scadenze produttive. Nel documentario di Jacopo Quadri (che incontrerà il pubblico in sala al termine della proiezione) scopriamo il maestro in veste di vecchio bambino: nel gioco dei caratteri e nello scavo delle voci, alla ricerca delle pieghe segrete dei personaggi, in un affascinante scandaglio dei testi. Barba bianca e sguardo penetrante, mago e maieuta, Ronconi si espone come mai prima raccontandosi tra vita e teatro in uno stato di grazia che lo consegna alla fiaba.

29 aprile, ore 20 – Bologna, Cinema Lumière, Via Via Azzo Gardino 65 – info: 051 219 5311, cinetecadibologna.it

Raffaello Baldini. E gli altri

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A m sò gudù al su puesì, mo isé’ na màsa… c’al n paréva gnènca puesì!

[Le sue poesie mi sono così piaciute… che non sembravano neanche poesie!].

Così l’arzdora di Massa Lombarda disse a Ivano Marescotti,  interprete elettivo di Raffaello Baldini, alla fine di un recital. Un medesimo apprezzamento è stato ed è espresso da grandi critici, filologi, docenti.

La serata conclusiva di Baldiniana 2015. Dieci anni con Raffaello Baldini non vuole essere commemorativa, ma memorabile.

29 aprile, ore 21 – Rimini, Teatro degli Atti, Via Cairoli 42 – info: 0541 793811, teatroermentenovelli.it 

 

Sarà un successo

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Il mondo a pixel di Salvo Ligama

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07_-Salvo-Ligama-Lo-scherzo-di-Giotto-2014-acrilico-e-resine-su-cartone-50x50cmLa galleria PORTANOVA 12 presenta «8bit_un mondo a pixel», prima personale di Salvo Ligama giovanissimo artista siciliano. Lungo un percorso espositivo di circa 20 opere di medio formato, Ligama presenta ritratti, scene di personaggi umani e animali “pixelati” con acrilico, resine e tempera su cartone. La pittura di Ligama si può intuire solo guardandola a distanza, o attraverso lo schermo di uno smartphone, ritrovando con la ricomposizione retinica soggetti della grande tradizione pittorica, da Venerdì Santo e Adamo ed Eva, a Eucarestia, fino a  riferimenti estremamente contemporanei come in Siamo a sud di Roma e Martirio a colazione (Uova liberamente tratte da un’opera di Marcello Berenghi) o riferimenti non privi di una certa ironia come in Lo scherzo di Giotto o Biancaneve è in pericolo. Scrive Emanuela Zanon nel testo critico che accopagna la mostra: « Nel suo lavoro […] la restituzione del visibile passa attraverso una scomposizione cromatica dell’immagine in pixel ingranditi che nega alla radice l’illusoria aderenza al vero dell’immagine virtuale, irridendone la spasmodica ricerca di una risoluzione massima. La scomposizione e la dissoluzione sono quindi strumenti di avvicinamento al soggetto che gli permettono di attingerne le proprietà essenziali per poi ricostruirlo in una nuova struttura che interpreta la profondità come sfaccettatura. Come gli oggetti sognati del Surrealismo questi brani di natura morta contemporanea, che guardati a distanza o con la mediazione di un obiettivo digitale ritrovano con la ricomposizione retinica la terza dimensione, si collocano nella zona liminare dell’inconscio, questa volta tecnologico.»

 

LEONARDO REGANO

 

Fino al 23 maggio

8bit_un mondo a pixel

Bologna, PORTANOVA 12, Via Porta Nova 12

Orari: lunedì al sabato 16,30 – 19,30

Info: https://www.facebook.com/12portanova?fref=ts

Piero della Francesca e l’arte della matematica

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PieroL’attività teorica di Piero della Francesco è al centro della mostra inaugurata a Palazzo Magnani di Reggio Emilia. La città, che conserva uno dei sette esemplari del Prospectiva Pingendi del Maestro di Sansepolcro (Biblioteca Panizzi), ospita per l’occasione anche le altre sei versioni del trattato, scritte in latino e in volgare, oggi conservate a Bordeaux, Londra, Milano, Parigi e Parma, insieme ai due codici del trattato sull’Abaco che si trovano a Firenze, al Libellus de quinque corporibus regularibus della Città del Vaticano e all’Archimede, conservato sempre a Firenze. Nonostante la portata rivoluzionaria delle teorie in essi contenute, l’attività teorica di Piero della Francesca è passata quasi in sordina rispetto a quella d’artista, eclissata dagli esperimenti di Brunelleschi e dai trattati teorici più famosi e diffusi di Leon Battista Alberti e di Luca Pacioli. Il volume conservato a Reggio Emilia, su cui è incentrata la mostra, è uno dei più importanti testimoni della ricerca di Piero sulle regole della percezione visiva in pittura. Opera di un copista, il testo della Biblioteca Panizzi reca al suo interno numerose correzioni, note marginali ed estese, e disegni autografi aggiunte da Piero successivamente: linee sottilissime che solcano le pagine del codice a illustrazione del testo, manifestando la straordinaria perizia grafica dell’autore. Ma la mostra “PIERO DELLA FRANCESCA. Il disegno tra arte e scienza” non è solo l’occasione, prima e unica, per ammirare tutte insieme le opere grafiche del Maestro di Sansepolcro; essa è pensata come un viaggio nel Rinascimento italiano, alla scoperta delle radici di un pensiero che ha influenzato per secoli l’arte e il sapere dell’Occidente, producendo i più grandi capolavori della cultura figurativa mondiale e dell’immaginario collettivo. Presente in mostra anche un nutrito gruppo di disegni, incisioni, opere grafiche, ceramiche e tarsie lignee che raccontano l’evoluzione della tecnica prospettica nell’arte rinascimentale tra il XV e il XVI secolo. Importanti anche gli apparati didattici, che consentono di comprendere in maniera semplice e immediata le regole alla base del pensieroscientifico del Rinascimento. I disegni del De Prospectiva Pingendi  sono trasformati in modelli tridimensionali per illustrare al meglio la logica delle loro costruzioni geometriche, mentre una serie di macchine matematiche dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia riproducono scientificamente gli strumenti della bottega dell’artista rinascimentale, permettendo al visitatore di toccare con mano e comprendere gli accorgimenti tecnici adottati dai pittori per sfruttare creativamente gli inganni della visione.

 

LEONARDO REGANO

Fino al 14 giugno

Piero della Francesca: il disegno tra arte e scienza
Reggio Emilia, Palazzo Magnani, Corso Garibaldi 29
Info: 0522454437, palazzomagnani.it

Ravenna Jazz, l’anno della voce

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Dianne Reeves, photo by Jerris Madison

 

Dianne Reeves, photo by Jerris Madison
Dianne Reeves, photo by Jerris Madison

Torna Ravenna Jazz, quest’anno centrato sulla voce. Dal 2 all’11 maggio l’Olimpo delle voci jazz nazionali e internazionali come Dee Dee Bridgewater con China Moses, Dianne Reeves, Gregory Porter, Sarah Jane Morris, Cristina Donà, Jennifer Maidman, Mina Agossi, le tre Blue Dolls e il coro dei “Pazzi di Jazz” Young Project (che coinvolgerà anche Paolo Fresu) si concentra a Ravenna dividendosi tra il Teatro Alighieri, il Teatro Socjale di Piangipane, il Cisim di Lido Adriano e il Mama’s Club.

Si comincia il 2 maggio al Teatro Alighieri con la leggendaria vocalist Dee Dee Bridgewater, al cui fianco ci sarà l’altrettanto portentosa voce di sua figlia, China Moses: “Just Family” è l’inevitabile titolo di un programma che attraversa le generazioni e gli stili musicali.

Sarà parecchio stimolante ascoltare, solo pochi giorni dopo, un’altra grande star del canto afro-americano, Dianne Reeves, che presenterà il repertorio R&B, latino e pop del suo più recente album, Beautiful Life (venerdì 8): la più aurea tradizione del canto jazz in un sontuoso incontro con le musiche popolari.

Sul fronte delle voci maschili arriva Gregory Porter (domenica 10 maggio). Gregory è il più sensazionale cantante emerso nella black music degli ultimi anni completerà il quadro sulla più esaltante vocalità afro.

Giovedì 7 si prosegue con “Soupsongs”, l’omaggio alla musica di Robert Wyatt eseguito dal gruppo della trombonista inglese Annie Whitehead, sarà invece una specie di tour vocale europeo con ben tre cantanti di primissimo piano in front line: l’italiana Cristina Donà e le britanniche Sarah Jane Morris e Jennifer Maidman.

Musica solo strumentale, e assolutamente travolgente, si ascolterà sabato 9, con una leggenda della musica jazz-cubana, Arturo Sandoval: la più vigorosa tromba del latin jazz risalterà sulle infuocate trame di un sestetto dalla spiccata propensione ritmica.

Il primo degli appuntamenti nei club ravennati sarà con lo swing delle Blue Dolls (domenica 3 maggio al Teatro Socjale di Piangipane). Canzoni ripescate dai radio days italiani, costumi e movenze sceniche sapientemente impostate. Sempre al Socjale arriva l’11 maggio la cantante franco-africana Mina Agossi. Angelica e demoniaca, sorta di Jimi Hendrix della voce, Mina Agossi, con la sua vocalità palpitante di ritmi e timbri imprevedibili, inietta nelle canzoni che interpreta tutta la sua variegata esperienza: le origini africane, l’amore per il rock, una teatralità innata.

Gli altri due appuntamenti nei club ravennati saranno invece all’insegna del jazz strumentale. Lunedì 4 al Cisim di Lido Adriano si ascolterà un omaggio jazz-hi-tech al capolavoro A Love Supreme di John Coltrane: ad officiare il ‘rito’ saranno il sassofonista Francesco Bearzatti e la crew del guru dell’elettronica martux_m.

Il quartetto del sassofonista Alessandro Scala, impreziosito dalla presenza di Flavio Boltro alla tromba, applicherà coinvolgenti groove e sonorità ricche di effetti alla fondamentale cultura hardboppistica di questi due solisti (mercoledì 6 al Mama’s Club).

Si ripete anche quest’anno il concerto a ingresso gratuito “Pazzi di Jazz” Young Project, che si svolgerà il martedì 5 (ore 21) nella spettacolare scenografia del palcoscenico galleggiante allestito sul Canale Corsini “Candiano” (Darsena di Città). Una produzione originale della quale saranno protagonisti ben 250 giovanissimi musicisti tra orchestra, percussioni e cori: studenti delle scuole ravennati che hanno preso parte all’iniziativa didattica “Pazzi di Jazz”, diretti da Tommaso Vittorini, Ambrogio Sparagna e Alien Dee, ai quali va aggiunta la tromba di Paolo Fresu.

E non potevano mancare anche in questa edizione i concerti ‘Aperitifs’ in anteprima ai concerti. Si tratti tutti di live in solo di noti musicisti emiliano-romagnoli che si muovono ai confini del kjazz, alle 18,30 divisi in vari locali della città.

Inaugura il solo di Marcello ‘Jandu’ Detti intitolato “Trombon’n’ Bar”, che vedrà il musicista romagnolo imbracciare una pittoresca strumentazione: trombone, basso tuba, tromba a coulisse, conchiglie giganti (sabato 2 maggio al Fellini Scalino Cinque). Seguiranno le percussioni esotiche di Marco Zanotti: il suo “Kanimambo” accosta musica etnica e improvvisazione (domenica 3 alla Pasticceria Ferrari). Lunedì 4 toccherà quindi al polistrumentista Alfredo Nuti Dal Portone, il cui “Frantumi di musiche dal mondo” promette appunto suoni della più varia provenienza geografica, passati nel vortice di una centrifuga musicale (Antica Bottega di Felice). Martedì 5 ci si sposta ai Furfanti per le “StorieNote” del cantautore e chitarrista Andrea Grossi. Arriverà quindi il “Piano Solo con parole” di Giacomo Toni: ancora cantautorato, ma decisamente iconoclasta (mercoledì 6 al Cabiria Wine Bar). Giovedì 7 il Due Dame ospiterà il tastierista e violinista Dimitri Sillato, con le creazioni sonore estemporanee del suo “Rooms and Time”. Le percussioni etniche, questa volta addizionate di elettronica, torneranno venerdì 8 al Caffè degli Ariani con il pandeiro di Gian Luigi ‘Bubi’ Staffa. Un vero e proprio ‘arsenale’ di chitarre sarà quello che ‘Don’ Antonio Gramentieri porterà sabato 9 alla Pasticceria Ferrari, per un incontro tra sound americano e orgoglio musicale romagnolo. Un’altra chitarra ma assai peculiare, l’ukulele, sarà protagonista dell’Aperitif swing-latino con Christian Lisi e il suo “Song for Ukulele” (domenica 10, Taberna Boaria). L’ultimo brindisi si terrà lunedì 11 alla Pasticceria Ferrari con il fisarmonicista e tastierista Enrico Pelliconi: “Jazz & Folk: viaggio per due tastiere” ha inscritto nel titolo il suo contenuto musicale.

2-11 maggio, Ravenna Festival, Ravenna, sedi varie, ore 21 o 21.30, info: 0544 405666, www.crossroads-it.org, in

La spugna che si magna

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150px-Luffa_spongeOggi vi parlerò di una cucurbitacea assai interessante, la luffa (Luffa aegyptiaca), da cui si ricavano ottime spugne vegetali. Tali spugne, ottime per il corpo ma anche per lavare i piatti, si trovano in commercio, a prezzi variabili, ma si possono produrre da sé, coltivando la pianta e diffondendone i semi tra gli amici giardinieri.

I semi, infatti, non sono facilmente reperibili, ogni frutto ne contiene pochi e non tutti germinano. Questa particolare zucchetta, originaria dei climi tropicali, ama il sole e il calore intenso, esige terra ben concimata e sostegni alti su cui arrampicarsi (può arrivare a 9 m di altezza!); in pianura dà generalmente frutti più grandi e numerosi.

E veniamo ai frutti: simili a zucchine, sono commestibili finchè non sono maturi, si mangiano fritti o saltati (interi o a fette, a seconda delle dimensioni), oppure grattugiati in minestre e frittate. Devono essere sbucciati i frutti più lunghi di 10 cm, perché la scorza è amara.

Per ottenere le spugne, invece, i frutti vanno lasciati seccare sulla pianta finché la buccia esterna diventa marrone e si stacca facilmente, scoprendo il corpo fibroso che si usa come spugna: a questo punto potete usarla, intera o tagliata a fette rotonde, ma ricordatevi prima di salvare i semi!

 

Recensioni visive: Giudizio, Possibilità, Essere.

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Romeo Castellucci - Socìetas Raffaello Sanzio, Giudizio. Possibilità. Essere. - © Monica Rabà

 

 

Romeo Castellucci - Socìetas Raffaello Sanzio, Giudizio. Possibilità. Essere. - © Monica Rabà
Romeo Castellucci – Socìetas Raffaello Sanzio, Giudizio, Possibilità, Essere. – © Monica Rabà

 

 

 

19 aprile 2015, ore 21 – Forlì, Palestra Ginnasio Sportivo G. Ambrosini

 

 

Bob Ostertag e Natural Information Society

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Natural Information Society
Bob Ostertag
Bob Ostertag

 

«Esiste un modo affinché il distacco sia più lieve? O il ricordo sempre chiaro e definito? Probabilmente no, ma Area Sismica vuole provarci lo stesso e dopo quella dello scorso anno, ripropone una serie di concerti dedicati a Pierantonio Pezzinga, amico e compagno con cui Area condivideva diverse traiettorie, non solo quelle musicali. Area Sismica è perciò molto fiera di quello che è riuscita a organizzare per lui, e con lui. Un festival con un programma senza compromessi e senza confini, come sarebbe piaciuto a Pierantonio».

sabato 25 aprile: Bob Ostertag

Con l’arrivo di un improvviso successo negli ambiti avanguardisti della New York degli anni ’80, Ostertag si è gradatamente distaccato dalla musica, per dedicarsi attivamente alla politica, in particolare alle rivoluzioni turbolenti e contro-rivoluzioni del Sud America nel 1980, e da questo clima politico Ostertag incise Voice of America. Sempre più coinvolto nell’attivismo politico e sempre più insoddisfatto dell’industria musicale, si trasferisce a El Salvador nel 1982 e per sette anni ha abbandonato completamente la musica. Le sue esperienze in El Salvador sono stati successivamente sintetizzati nella sua composizione Sooner or Later, che eseguirà all’Area Sismica.

Ostertag, diventato un esperto sulla crisi politica in America Centrale, ha pubblicato articoli per Pensamiento Propio (Nicaragua), Pensamiento Critico (Puerto Rico), The Guardian (Londra), Weekly Mail (Sud Africa), Mother Jones e NACLA Report on the Americas (Stati Uniti), AMPO (Giappone) e anche per la rivista clandestina del Nuovo Esercito Popolare Filippino. Successivamente ha alternato la sua attività in America Centrale con l’organizzazione di conferenze e convegni negli Stati Uniti, dando lezioni a Harvard, Yale, Princeton, Rutgers, e molte altre scuole e istituzioni. Tornato alla musica nel 1989, non ha mai abbandonato l’insegnamento, fino a diventare professore alla UC Davis di San Francisco. Memorabili i suoi progetti come Say No More, con Phil Minton, Joey Baron, Gerry Hemingway e Mark Dresser, e come Burns Like Fire, dedicato a David Wojnarowicz, affermato scrittore e regista, morto prematuramente agli inizi degli anni ‘90, con cui aveva condiviso le battaglie sui diritti gay. Assieme a Pierre Hébert, mostro sacro dell’animazione, ha dato vita a diversi progetti dal 1990 ad oggi, come Hommage a Francis Bacon o Between science and garbage. Come compositore Ostertag ha creato lavori in solo per live electronics, musica computer-generated ed altri lavori per diversi ensemble, fra cui All The Rage, composto per i Kronos Quartet.

Al termine del concerto la serata proseguirà con Midnight Special e dj Marco Turci.

domenica 26 aprile: Natural Information Society

Natural Information Society
Natural Information Society

Il New York Times descrive il suo album Represencing come «musica che allude alla tradizione, senza perdere le sue connessioni con il presente» e The Village Voice ha descritto il suo disco Unknown Known come «uno dei migliori 10 album jazz del 2013». È stato uno dei membri fondatori del collettivo “back porch minimalism” Town and Country e del trio Sticks and Stones con Matana Roberts e Chad Taylor. Principalmente noto come bassista, ha collaborato con Roscoe Mitchell, Hamid Drake, Peter Brotzmann, Bill Dixon, John Tchicai, Joe McPhee, Gerald Cleaver, Axel Dorner, Damo Suzuki, Craig Taborn e Earle Brown. Memorabile il suo apporto al quintetto Sound Is di Rob Mazurek.

Natural Information Society è il nome del progetto che Abrams presenterà in questo evento, imperniato intorno al suono del guimbri (o sintir), uno strumento originario della Guinea, ma diffuso nel nord Africa, integrando composizione e improvvisazione per creare tappeti ipnotici, fortemente ritmici, grazie all’apporto di musicisti di altissima caratura, come Lisa Alvarado, fondamentale in questa formazione nel donare i colori più coinvolgenti, e  come Frank Rosaly, batterista stellare, agitatore della scena di Chicago, creatore del sestetto Cicada Music e di Milkwork, suo straordinario progetto in solo. È presente in una miriade di band, come ad esempio The Rempis Percussion Quartet, Ingebrigt Haker-Flaten Quintet, Nicole Mitchell Ice Crystal Quartet, Jason Stein Quartet, Jeff Parker/Nels Cline Quartet, Jason Adasievicz’s Rolldown.

25 aprile, ore 22.30: ingresso 10 euro – 26 aprile, ore 18: ingresso 12 euro – Forlì – Ravaldino in Monte, Area Sismica, via le Selve 23 – info: 346 4104884 (solo nei giorni degli eventi), areasismica.it

Ancora danza d’autore al Teatro Diego Fabbri di Forlì

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Barokthegreat - foto di Ilaria Scarpa
Barokthegreat - foto di Ilaria Scarpa
Barokthegreat – foto di Ilaria Scarpa

 

Barokthegreat apre con il trascinante e ritmico Indigenous, un “dramma sonoro” che, già nel titolo, esplora mondi esotici e tribali. Suggerisce il noto critico Massimo Marino: «Corpi vengono vomitati dall’oscurità, in un gioco a comparire, assumere consistenza, trasformare, sparire, venire sostituiti. Corpi intercambiali, che liberano la scena, che si fronteggiano, si dimenano, si salutano, si misurano in lotte formalizzate, si lasciano andare in esplosioni di danza e poi, ancora, finiscono nell’oscurità, come molecole che tornano nel grande cerchio. I costumi sembrano ingigantimenti di dettagli colorati di maschere africane decorate con motivi geometrici. Le gambe, nude, mostrano tutta la potenza muscolare delle danzatrici. Intorno ai corpi c’è il battere che diventa guerra, si scioglie in pioggia, si scatena in tempesta… La percussione penetra i corpi e accende il bruciarsi del movimento. Gesti semplici: rivelarsi, coprirsi, slanciarsi, sfrangiarsi e deformarsi che sfigurano il corpo.  E lo mettono in discussione. Portarlo all’essenza del movimento, della musica, nel battito cardiaco, fino alla soglie della fibrillazione. Non si chiede significato a Barokthegreat. Ci si abbandona. E alla fine, dopo 50 minuti, tu, spettatore, vorresti che questo “dramma sonoro” continuasse, con un’ulteriore parte dopo Lo sbaglio del saluto e Contro il morso del rettile, come sono chiamati i due atti che ti hanno appena rapito».

Francesca Foscarini - foto di Ilaria Costanzo
Francesca Foscarini – foto di Ilaria Costanzo

 

A seguire, alle ore 22, Francesca Foscarini incarnerà la coreografia ideata appositamente per lei da Yasmeen Godder la coreografa israeliana di punta della danza contemporanea internazionale. La Godder decide di lavorare sulle peculiarità interpretative di Francesca a partire da una serie di processi performativi e fisici. L’occasione dell’incontro tra le due è stato il riconoscimento del Premio Equilibrio a Foscarini nel 2013 come migliore Interprete. Il Premio dà la possibilità di chiedere a un coreografo di fama internazionale di ideare un assolo per lei. Francesca Foscarini invita Yasmeen Godder. Nasce così Gut Gift: «partendo da una sequenza prestabilita di gesti che non prendevano necessariamente spunto dal corpo e dalla psiche di Francesca vuole andare a svelare alcuni lati della sua personalità di interprete. È una danza che scivola al suolo, nella sospensione e rarefazione, le mani assaggiano l’aria, gli occhi febbrili interrogano lo spazio circostante, voraci e al tempo stesso interlocutori, i capelli coprono il viso e l’identità si fa labile».

24 aprile, ore 21 – Forlì, Teatro Diego Fabbri – info:  0543.712170-712172, teatrodiegofabbri.it

Invasione digitale al MIC di Faenza!

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Tornano in tutta Italia le Invasioni Digitali. L’iniziativa nata nel 2013 in maniera spontanea – come un flash mob –  ha l’obiettivo di contribuire a valorizzare e far conoscere le bellezze dell’Italia e non solo. Due sono le idee di fondo del progetto: coinvolgere la gente comune nella promozione di un Museo o un bene culturale e dimostrare che i social network possono essere strumenti utili per educare al bello e per contribuire alla loro conoscenza

Anche il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza è pronto per la sua Invasione digitale. La chiamata per tutti coloro che vogliono promuovere il Museo con la collezione ceramica più importante del mondo è per il 24 aprile, alle ore 17 in occasione della visita guidata gratuita A caccia del cibo dipinto sulle ceramiche della collezione e della presentazione del progetto di MICAPP, un’applicazione per smarthphone ideata dagli studenti dell’Istituto Oriani di Faenza (Getappgroup) per conoscere il Mic ed esprimere la propria opinione sul Museo.

Per partecipare basta munirsi di tablet, smartphone, videocamere e macchine fotografiche e poi pubblicare sul proprio profilo facebook, twitter o pinterest le proprie fotografie e video con l’#invasionidigitali, #micfaenza, #invadiamoilmic.

24 aprile, ore 17Faenza, Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, viale Baccarini 19 – info: 0546 697311, micfaenza.org

Nel Senio della Memoria

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Compie 12 anni Nel Senio della Memoria, appuntamento tra i più belli, coinvolgenti e originali nel panorama delle iniziative che festeggiano l’Anniversario della Liberazione. Sabato 25 aprile ci si ritrova, come di consueto, alle 9 del mattino ad Alfonsine o a Cotignola (a scelta) e da qui si parte per una camminata lunga 18 km che attraversa campi, poderi, aie contadine, argini del fiume Senio ovvero i luoghi dove 70 anni fa si svolse l’ultima cruenta battaglia della Seconda Guerra Mondiale. Lungo questo percorso sono disseminate «aree di sosta» dove ci si ferma per seguire en plein air spettacoli teatrali, performance musicali, narrazioni poetiche e non solo. I due cortei si incontrano a fine mattinata a Borgo Pignatta per proseguire la passeggiata, dopo il pranzo conviviale, fino a sera, quando a Rossetta si svolgerà un home concert finale. Quest’anno gli organizzatori della camminata, l’Associazione Primola di Cotignola, sull’onda del successo delle passate edizioni, hanno pensato di estendere nello spazio e nel tempo la manifestazione. Si inizia così dal week-end del 10-12 aprile con Trecento case lungo il Senio dove nei poderi e nelle case a ridosso del fiume da Palazzuolo ad Alfonsine si svolgono trebbi con spettacoli e degustazioni enogastronomiche. Trebbi si svolgono anche nel pomeriggio-sera di venerdì 24 aprile, mentre domenica 26 partirà e arriverà a Bagnacavallo una pedalata in bicicletta per la Bassa Romagna.

25 aprile, luoghi vari – info: primolacotignola.it

Recensioni visive: Miniballetto N°1

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Francesca Pennini - CollettivO CineticO, Miniballetto n° 1 - © Monica Rabà

 

Francesca Pennini - CollettivO CineticO, Miniballetto n° 1 - © Monica Rabà
Francesca Pennini, Miniballetto n° 1 – © Monica Rabà

 

 

10 aprile 2015, ore 22 – Forlì, Teatro Diego Fabbri